Il soprano di Madrid inizierà l’anno a La Monnaie
con due delle opere più complesse del XX secolo, in un doppio programma: “Il Prigioniero”, di Dallapiccola,
e “Das Gehege”, di Rihm
©Ricardo Rios
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Artista poliedrica dalla personalità solida, il soprano spagnolo Ángeles Blancas si sente stimolata
dalle sfide difficili. Prova di ciò è l’aver affrontato negli ultimi anni
alcune delle opere più complesse del XX secolo. Il repertorio centroeuropeo è
stato molto presente nella sua carriera nelle passate stagioni, qualcosa di
molto inusuale per un interprete latino, e la Blancas è sempre più ricercata a
livello internazionale per opere di autori come Janáček (la sua Kostelnicka
in Jenůfa ha recentemente lasciato senza fiato il pubblico del
Teatro Massimo di Palermo), senza dimenticare Richard Strauss e Richard Wagner,
autori che ampliano il suo repertorio.
Ora è il turno di due pesi massimi della
musica contemporanea che interpreterà in un doppio programma alla Monnaie di
Bruxelles: Il prigioniero, dell'italiano Luigi Dallapiccola, e Das
Dehege, del tedesco Wolfgang Rihm, opere estremamente difficili e
programmate nella stessa sessione, che avranno come protagonista assoluta
Ángeles Blancas il 16, 18, 19, 21, 23, 25 e 27 gennaio 2018.
«Mi sono concentrata - letteralmente - durante settimane per
assimilare tecnicamente e organicamente entrambe le opere, di grande
difficoltà, sia dal punto di vista ritmico-musicale che vocale», dice l’interprete.
Nel lavoro di Dallapiccola, uno dei primi compositori italiani ad abbracciare
la dodecafonia, il soprano spagnolo interpreterà il ruolo de La Madre; si
tratta di un’opera di un solo atto di grande intensità drammatica, la cui
azione si svolge in una prigione di Saragozza durante il periodo dell’Inquisizione.
La prima assoluta è stata in Italia nel 1949, mentre in Spagna non è stata eseguita
fino al 2010; Blancas l’ha debuttata nel 2014 per mano di Antonio Pappano.
Nella seconda parte della serata sarà rappresentata Das Gehege,
di Rhim (1952), un compositore chiave nella scena musicale europea. «Ho
scoperto con quest’opera che i miei limiti erano più lontani di quanto pensassi»,
dice la cantante: «Il mio personaggio, Anita, è di una complessità travolgente
e mettermi nei suoi panni è stata una vera sfida; è molto esigente in tutti i
sensi (musicale e scenografico) dato che il peso drammatico ricade su di lei – non
ci sono altri ruoli che ti permettano di fare una pausa – e per questo motivo mi appassiona e commuove»,
commenta.
Alla Monnaie Ángeles Blancas sarà diretta musicalmente, in entrambe le
opere, da Franck Ollu, in una messa in scena firmata da Andrea Breth, che per
Blancas è «una regista che lavora in maniera minuziosa, in una maniera molto ricercata
ed elaborata, dando un senso a ogni dettaglio; la sua visione di Das
Gehege è molto interessante: la psicologia del personaggio ha dei
grandi contrasti e Breth tira fuori il suo lato drammatico tanto quanto quello
comico. In questa storia, Anita libera un’aquila dalla sua gabbia prima di
ucciderla, e per questo Breth si è ispirata a Une semaine de bonté,
una serie di disegni estremamente potenti creati da Marx Ernst, artista chiave
del Dadaismo e del Surrealismo. A ogni modo, entrambe le opere formano un
dittico che esplora la relazione complessa e ambivalente tra una vittima e il
suo carnefice, un tema di attualità, purtroppo». Si tratta di una coproduzione
tra il teatro belga e l’Opera di Stoccarda, un teatro in cui si
rappresenteranno diversi spettacoli di questo dittico durante la primavera,
sempre con l’artista di Madrid come protagonista.
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(comunicato
stampa)