Un ballo in
maschera
Melodramma in tre atti
Musica
Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio, 1901)
Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio, 1901)
Libretto
Antonio Somma (Udine, 29 agosto 1809 – Venezia, 10
agosto 1864) tratto da Gustave III ou Le bal masqué di Eugène Scribe
Prima
rappresentazione
Roma, Teatro Apollo, 17 febbraio 1859
Roma, Teatro Apollo, 17 febbraio 1859
Personaggi
Riccardo, conte di Warwick e
governatore di Boston (Tenore)
Renato, creolo, suo segretario e sposo
di Amelia (Baritono)
Amelia (Soprano)
Ulrica, indovina di razza nera
(Contralto)
Oscar, paggio (Soprano)
Silvano, marinaio (Baritono)
Samuel, nemico del conte (Basso)
Tom, nemico del conte (Basso)
Un giudice (Tenore)
Un servo d’Amelia (Tenore)
Deputati, ufficiali, marinai, guardie,
uomini, donne e fanciulli del popoli, gentiluomini, complici di Samuel e Tom,
servi, maschere e coppie danzanti.
L’azione è ambientata a Boston nel
XVII secolo
Atto I
Quadro primo – Sala nella casa
del governatore a Boston
Riccardo, conte di Warwick e governatore di Boston ha programmato una
festa in maschera per il giorno successivo: mentre è da solo in casa, guarda con
ansia la lista degli invitati. Tra questi c’è anche Amelia, della quale è
segretamente innamorato, moglie del suo amico e segretario Renato. Quest’ultimo
sopraggiunge e lo informa che Samuel e Tom, membri di un partito avverso,
stanno organizzando una congiura contro di lui. Riccardo sembra non
preoccuparsi dell’imminente pericolo, ma il suo segretario lo mette in guardia.
Nel frattempo, arriva anche un giudice che presenta al governatore un bando da
firmare: è l’ordine di esilio per Ulrica, un’indovina, della quale il paggio Oscar
prende le difese, esaltandone i prodigiosi poteri. Riccardo decide allora di recarsi,
sotto mentite spoglie, nell’antro della maga per ascoltare le sue profezie e
osservare le sue doti: il governatore e i suoi fidati cortigiani si divertono,
mentre Renato è preoccupato per il pericolo a cui il governatore si espone.
Quadro secondo – L’abituro dell’indovina
Renato, nei panni di un pescatore, si nasconde tra la folla e osserva
gli avvenimenti: assiste così all’arrivo di Silvano, un marinaio, che si
lamenta delle mancate ricompense del governatore. Ulrica gli predice che presto
sarà promosso e ricompensato con una somma in denaro. Riccardo, di nascosto,
infila nella tasca del marinaio un foglio di promozione, accreditando così la
profezia della maga. Dopo un po’ giunge Amelia, annunziata da un servo, che
chiede alla maga di liberala da una passione illecita che la tormenta. Ulrica
le consiglia un’erba magica raccomandandole di coglierala a mezzanotte nel campo
dove si giustiziano i condannati a morte. Riccardo ha ascoltato tutto e,
convinto di essere amato, decide di seguire la donna. Nel frattempo arrivano
anche, sempre travestiti, Oscar, Samuel, Tom e gli amici del conte. Riccardo porge
la mano a Ulrica e le chiede di predirgli il futuro: la donna, però, dopo aver
guardato la mano è turbata. E dietro le insistenze dell’uomo gli rivela che
presto morirà per mano di un amico, di colui che per primo gli stringerà la
mano. Riccardo, divertito e un po’ incredulo, offre la sua mano a tutti i
presenti: solamente Renato, appena sopraggiunto, la stringe calorosamente. A
quel gesto tutti i presenti sono sollevati, tranne Tom e Samuel: Riccardo svela
la sua vera identità alla donna e revoca il bando, mentre il popolo lo acclama.
Atto II
Campo solitario nei
dintorni di Boston
È notte e Amelia, in preda all’angoscia, è nel campo
delle sentenze per cercare l’erba magica della quale Ulrica le ha parlato.
Arriva Riccardo e, dopo molte insistenze, le strappa la confessione del suo
amore. Mentre i due amanti si abbracciano arriva Renato, che cerca il suo amico
per salvarlo dall’agguato che i congiurati stanno per tendergli: l’uomo non
riconosce Amelia, che ha fatto in tempo a coprirsi il volto con un velo, ma
esorta l’amico a fuggire. Riccardo accetta facendosi promettere, però, da
Renato che avrebbe accompagnato la donna fino alle porte della città, senza mai
rivolgerle la parola. Poi, si allontana. Nel frattempo arrivano i cospiratori e
delusi di non aver trovato Riccardo chiedono di vedere, almeno, il volto della
donna. Renato la difende, ma al termine della colluttazione Amelia, nel
tentativo di difendere il marito, perde il velo: l’uomo è sconvolto e decide di
vendicarsi. Convoca, quindi, per l’indomani, Samuel e Tom a casa sua; mantiene,
però, la promossa e accompagna Amelia in città senza rivolgerle la parola.
Atto III
Quadro primo – Studio nell’abitazione
di Renato
Renato ha deciso di
condannare Amelia a morte, per lavare l’onta: le concede, però, di
riabbracciare per l’ultima volta, il figlio. Rimasto da solo, riflette e
comprende che non è Amelia a dover morire ma Riccardo che ha tradito l’antica
amicizia. Nel frattempo arrivano Samuel e Tom e Renato si dichiara disposto a
unirsi alla congiura. Per decidere chi dovrà uccidere il governatore, i 3
decidono di gettare i tre nomi in un vaso e tirare a sorte. Incaricata dell’estrazione
è Amelia, appena sopraggiunta, che estrae proprio il nome del marito. Arriva,
poi, Oscar con l’invito per il ballo in maschera: Renato capisce che quella
sarà l’occasione ideale per compiere l’assassinio.
Quadro secondo – Studio del
governatore
Il governatore, nel frattempo, ha deciso di non rivedere più Amelia e
ha firmato un decreto di rimpatrio per la donna e suo marito. Nello studio
entra Oscar con un biglietto: una donna avverte Riccardo di non andare alla
festa perché lì qualcuno lo ucciderà. L’uomo decide, però, di recarsi
ugualmente al ballo anche per rivedere, per l’ultima volta, la sua amata.
Quadro terzo – Sala da ballo
nella casa del governatore
Mentre il ballo in maschera è in pieno svolgimento Renato costringe
Oscar a rivelargli qual è il costume del governatore. Nel frattempo, Amelia e
Riccardo s’incontrano: la donna lo supplica di mettersi in salvo. Tutto
inutile: sopraggiunge Renato che colpisce a morte il governatore. Prima di
morire, l’uomo rivela all’amica che Amelia è pura e che egli intendeva
rinunciare per sempre a lei.
Adriana
Benignetti