Dramma
storico in quattro quadri
Musica
Umberto
Giordano (Foggia, 28 agosto 1867 – Milano, 12
novembre 1948)
Libretto
Luigi
Illica (Castell'Arquato, 9 maggio 1857 –
Ivi, 16 dicembre 1919)
Prima rappresentazione
Milano,
Teatro alla Scala, 28 marzo 1896
Personaggi
Andrea
Chénier (tenore)
Carlo
Gérard (basso)
La
contessa di Coigny (mezzosoprano)
Maddalena
di Coigny (soprano)
La
mulatta Bersi (mezzosoprano)
Roucher
(basso)
Il
sanculotto Mathieu, detto Populus (baritono)
Madelon
(mezzosoprano)
Un
Incredibile (tenore)
Il
romanziere pensionato del re Pietro Fléville (basso)
L’abate
poeta (tenore)
Schmidt,
carceriere a San Lazzaro (basso)
Il
maestro di casa (basso)
Dumas,
presidente del Tribunale di salute pubblica (basso)
Fouquier
Tinville, accusatore pubblico (basso)
Dame,
signori, abati, lacchè, staffieri, conduttori di slitte, ungheri volanti,
musici, servi, paggi, valletti, pastorelli, straccioni, borghesi, sanculotti, carmagnole, guardie nazionali, soldati della Repubblica,
gendarmi, mercatine, pescivendole, calzettaie, venditrici ambulanti,
Meravigliose, Incredibili, rappresentanti della Nazione, giudici, giurati,
prigionieri, condannati, ragazzi strilloni, un maestro di musica, Alberto Roger,
Filandro Fiorinelli, Orazio Coclite, un bambino, un cancelliere, il vecchio
Gérard, Robespierre, Couthon, Barras, un fratello servente (garzone di caffè)
La trama (di Claudio
Toscani, dal programma di sala, per gentile concessione del ©Teatro alla Scala)
Quadro primo
Castello della
signoria dei conti di Coigny
Alla vigilia della
Rivoluzione francese, la nobiltà continua a condurre la sua solita vita. Al
castello di Coigny sono in corso i preparativi di una festa. Il giovane domestico
Carlo Gérard, che vede il vecchio padre impegnato in un duro lavoro, manifesta
il suo disprezzo per i nobili, compiangendo la sorte degli umili. Giungono la
contessina Maddalena, di cui Gérard è segretamente innamorato, e gli invitati,
per nulla turbati dalle notizie dei disordini che giungono da Parigi. Tra gli
ospiti è presente il giovane poeta Andrea Chénier. La contessa di Coigny lo
sollecita a improvvisare dei versi, ma Chénier declina l’invito; alle parole di
scherno della contessina e degli altri invitati, il giovane risponde difendendo
con forza i suoi ideali e invitando a rispettare un sentimento gentile come l’amore,
pur nella decadenza morale della società. Maddalena è colpita dalle sue parole.
Mentre gli ospiti si preparano alla danza, la festa è interrotta da un gruppo
di straccioni, che Gérard ha introdotto nel castello. La contessa rimprovera il
suo domestico per l’irruzione; questi, per tutta riposta, si strappa di dosso
la livrea e se ne va, portando il padre con sé. La festa riprende: gli invitati
danzano la gavotta.
Quadro secondo
Parigi, un giorno di
giugno del 1794
A Parigi, all’epoca
del Terrore, Chénier è sospettato dal governo rivoluzionario e sorvegliato da
un “Incredibile” agli ordini di Gérard, che nel frattempo è divenuto uno dei
capi della rivoluzione. Una donna misteriosa scrive da tempo al poeta,
sollecitando il suo aiuto: è la contessina Maddalena, che ha perduto la madre
uccisa dai rivoluzionari ed è costretta a vivere nascosta. Chénier è invitato
dall’amico Roucher, che è riuscito a trovargli un passaporto, a fuggire per
evitare l’arresto; ma il poeta, pur consapevole del pericolo, vuole prima
scoprire l’identità della sconosciuta. L’antica cameriera di Maddalena riesce a
trasmettere a Chénier un messaggio, con il quale la contessina gli dà
appuntamento per quella sera stessa. I due giovani si incontrano e Chénier
riconosce Maddalena, che nel frattempo ha perduto la vecchia alterigia ed è
molto cambiata. Tra i due si accende l’amore. Ma Gérard, avvertito dall’Incredibile,
li sorprende e ingaggia un duello con Chénier, che lo ferisce gravemente.
Gérard invita generosamente il rivale a fuggire portando con sé la donna amata,
prima che lo sorprendano i rivoluzionari dai quali è ricercato; ai
soccorritori, dichiara di non conoscere l’uomo che lo ha assalito.
Quadro terzo
Prima sezione del
Tribunale rivoluzionario
La Francia è
minacciata: il sanculotto Mathieu chiede ai cittadini soldati e denaro per le
spese di guerra. Le sue parole suscitano scarso entusiasmo; invece Gérard,
guarito nel frattempo dalla ferita, accende la folla con i suoi discorsi patriottici.
Madelon, un’anziana cieca, gli affida l’unico, giovanissimo nipote perché vada
sotto le armi. Mentre dall’esterno arriva il canto della Carmagnola, l’Incredibile
informa Gérard che Chénier è stato arrestato. Gérard, invitato a firmare l’atto
d’accusa, esita in preda al rimorso per un atto così vile; ma infine inserisce
il nome del poeta nella lista degli accusati. Maddalena gli offre se stessa in
cambio della vita di Chénier: Gérard, commosso, le promette che farà di tutto
per salvare il giovane. Ritratta la denuncia e difende Chénier con foga in
tribunale, ma ciò non basta ad evitare al poeta la condanna a morte.
Quadro quarto
Cortile delle
prigioni di San Lazzaro
Chénier riceve la
visita di Roucher mentre scrive i suoi ultimi versi, che legge all’amico. Dopo
che i due si sono separati giunge Maddalena, che con l’aiuto di Gérard ha
potuto ottenere un colloquio con il prigioniero. La giovane corrompe il
carceriere perché le consenta di sostituirsi a un’altra prigioniera, una madre
condannata alla pena capitale. Gérard si allontana, per recarsi da Robespierre
e supplicarlo di salvare la vita di Chénier. Rimasti soli, Chénier e Maddalena
si fanno coraggio e vanno incontro con dignità al loro destino: all’alba
salgono sul carro dei condannati e si avviano, abbracciati, al patibolo.