Lunedì 24 ottobre alle ore 21.00, il “Ballet mécanique” di George
Antheil, sul film di Fernand Léger, e l’opera comica di Franco Donatoni, “Alfred,
Alfred”, saranno in scena al Conservatorio di Milano con la direzione di Sandro
Gorli e la regia di Sonia Grandis
«La messa in scena del Ballet mécanique di Antheil e di Alfred Alfred di Donatoni scaturisce dal desiderio di ridare presenza e ricordo a due importanti momenti artistici del secolo appena trascorso. Le due composizioni, una del 1924 con le immagini filmiche di Fernand Léger, e l’altra sorta di opera buffa del 1995, condensano importanti esperienze musicali e visive con la leggerezza del divertissement e dell’ironia.
La creatività e il gioco di squadra dei giovani artisti del Conservatorio e dell’Accademia di Brera, guidati dai loro docenti, hanno raccolto la sfida di trasformare scenicamente il palco della Sala Verdi per accogliere le due differenti creazioni. La Sala Verdi è apparsa subito come il luogo deputato dove il compositore si può manifestare; si ”ri-vela” come la fucina alchemica dove i suoni prendono corpo. È una bottega artigianale dove i cantanti e gli strumentisti producono suoni e azioni che generano lo spazio scenico. La volta della sala, con il suo particolare disegno ad onda, lascia pendere una tela da scenografia, come un lacerto di cielo, dove scorrono le immagini del film di Léger, che immergono lo spettatore in un caleidoscopio di forme senza storia. Un brusco cambio di scena, come uno strappo nel tempo, conduce il pubblico nel mondo vagamente surreale dell’Alfred Hospital di Melbourne dove nel 1992 Franco Donatoni venne ricoverato per coma diabetico. Ed è proprio un luogo immaginario creato dalla percezione alterata dal coma che appare sulla scena. Porte, scale, la cantoria, l’organo si trasformano in vere e proprie installazioni nello spazio , il cui cuore pulsante è l’ensemble musicale. Direttore e strumentisti indossano i panni che Donatoni porta in una sua nota intervista televisiva (camicia rosso scuro, pantaloni sorretti da vistose bretelle). Diventano una sorta di moltiplicazione caleidoscopica della mente e del corpo del musicista. Vero deus ex machina, assente e presente nella finzione scenica attraverso il mezzo multimediale della proiezione, il protagonista F.D. gioca con il coma e il rutilante, a volte molesto, stuolo di infermiere, medici, misteriose visitatrici di sapore felliniano, amici allievi. Sino a giungere, dopo discorsi frammentati da teatro dell’assurdo, al momento dell’incontro con tutti, alla sublimazione nell’agape conviviale e musicale». Note di regia di Sonia Grandis
«La messa in scena del Ballet mécanique di Antheil e di Alfred Alfred di Donatoni scaturisce dal desiderio di ridare presenza e ricordo a due importanti momenti artistici del secolo appena trascorso. Le due composizioni, una del 1924 con le immagini filmiche di Fernand Léger, e l’altra sorta di opera buffa del 1995, condensano importanti esperienze musicali e visive con la leggerezza del divertissement e dell’ironia.
La creatività e il gioco di squadra dei giovani artisti del Conservatorio e dell’Accademia di Brera, guidati dai loro docenti, hanno raccolto la sfida di trasformare scenicamente il palco della Sala Verdi per accogliere le due differenti creazioni. La Sala Verdi è apparsa subito come il luogo deputato dove il compositore si può manifestare; si ”ri-vela” come la fucina alchemica dove i suoni prendono corpo. È una bottega artigianale dove i cantanti e gli strumentisti producono suoni e azioni che generano lo spazio scenico. La volta della sala, con il suo particolare disegno ad onda, lascia pendere una tela da scenografia, come un lacerto di cielo, dove scorrono le immagini del film di Léger, che immergono lo spettatore in un caleidoscopio di forme senza storia. Un brusco cambio di scena, come uno strappo nel tempo, conduce il pubblico nel mondo vagamente surreale dell’Alfred Hospital di Melbourne dove nel 1992 Franco Donatoni venne ricoverato per coma diabetico. Ed è proprio un luogo immaginario creato dalla percezione alterata dal coma che appare sulla scena. Porte, scale, la cantoria, l’organo si trasformano in vere e proprie installazioni nello spazio , il cui cuore pulsante è l’ensemble musicale. Direttore e strumentisti indossano i panni che Donatoni porta in una sua nota intervista televisiva (camicia rosso scuro, pantaloni sorretti da vistose bretelle). Diventano una sorta di moltiplicazione caleidoscopica della mente e del corpo del musicista. Vero deus ex machina, assente e presente nella finzione scenica attraverso il mezzo multimediale della proiezione, il protagonista F.D. gioca con il coma e il rutilante, a volte molesto, stuolo di infermiere, medici, misteriose visitatrici di sapore felliniano, amici allievi. Sino a giungere, dopo discorsi frammentati da teatro dell’assurdo, al momento dell’incontro con tutti, alla sublimazione nell’agape conviviale e musicale». Note di regia di Sonia Grandis
Una nuova produzione del Conservatorio
di Milano, nata dalla collaborazione della
scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, porterà in Sala
Verdi lunedì 24 ottobre alle ore 21.00,
il Ballet mécanique di George Antheil
e Alfred, Alfred di Franco Donatoni
per il prossimo appuntamento della stagione 2016/2016 di Serate Musicali. Sul podio, a dirigere gli ensemble del
Conservatorio di Milano e del Conservatoire Superieur de Paris, Sandro Gorli; la regia, invece, è
affidata a Sonia Grandis.
Sandro Gorli ha
studiato composizione con Franco Donatoni frequentando contemporaneamente la
facoltà di Architettura di Milano e diplomandosi in pianoforte. Ha svolto
attività di ricerca presso lo studio di Fonologia della RAI di Milano e ha
seguito i corsi di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Nel 1977
ha fondato il Divertimento Ensemble, che ancor oggi dirige, svolgendo
un’intensa attività concertistica per la diffusione della musica contemporanea.
Dal 1990 al 1998 è stato direttore principale dell’ensemble Elision di
Melbourne. Con le due formazioni ha relizzato negli ultimi anni di attività
sedici CD. Ha realizzato, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana la prima
esecuzione italiana della Low Simphony di Philip Glass e, alla guida
dell’Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi, ha recentemente inciso due CD
interamente dedicati a B.Maderna. Fra le sue composizioni, regolarmente
eseguite nelle più importanti manifestazioni italiane e straniere, ricordiamo:
Me-Ti, per orchestra, richiesta all’autore da Bruno Maderna per l’orchestra RAI
di Milano (premio SIMC ’75), Chimera la luce, per sestetto vocale, pianoforte,
coro e orchestra, che ha avuto la sua prima esecuzione al Festival di Royan del
’76 sotto la direzione di Giuseppe Sinopoli, On a Delphic reed, per oboe e 17
esecutori (premio SIMC ’80), Il bambino perduto, per orchestra, Quartetto, per
archi, Le due Sorgenti, per orchestra da camera, Super flumina, per oboe, viola
e orchestra, scritta per il Festival di Babilonia del 1987 (premio Città di
Trieste del ’89) e Requiem, per coro misto a cappella, scritto per La Chapelle
Royale diretta da Philippe Herrewege (CD Harmonia Mundi). Ha vinto, nel 1985,
il Premio Europa per il teatro musicale con l’opera Solo e la sua seconda
opera, Le mal de lune, è andata in scena nel marzo 1994 a Colmar e a
Strasburgo. Insegna composizione presso il Conservatorio G.Verdi di Milano.
Sala Verdi, Conservatorio “G. Verdi”
di MIlano
Via Conservatorio 12,
Milano
Lunedì 24 ottobre
2016 ore 21.00
ENSEMBLE DEL LABORATORIO MUSICA
CONTEMPORANEA DEL CONSERVATORIO DI MILANO - ENSEMBLE DU CONSERVATOIRE SUPERIEUR
DE PARIS
Direttore: SANDRO GORLI
Regista: SONIA GRANDIS
Scene e luci a cura del DIPARTIMENTO DI
SCENOGRAFIA DELL'ACCADEMIA DI BRERA
G. ANTHEIL: "Ballet Mecanique" per 4 pianoforti e 8 percussionisti (con proiezione del film di Fernand Léger)
F. DONATONI: "Alfred, Alfred" Opera comica per 7 voci e 16 strumenti
Biglietti: Intero
€25,00 - Ridotto €20,00
Adriana Benignetti