Lunedì 17
febbraio alle ore 20.00, con Bareboim nel doppio ruolo di pianista e direttore.
Domenica 16 febbraio prova aperta a favore di Fondazione Progetto Arca
Lunedì 17
febbraio il Direttore Musicale del Teatro alla Scala
Daniel Barenboim sarà impegnato come direttore e solista nel quinto concerto
della stagione della Filarmonica della Scala. L’impaginato include l’Ouverture
di Oberon di Carl Maria von Weber, lo studio sinfonico Falstaffdi
Edward Elgar (parte di un ciclo di composizioni d’ispirazione shakespeariana
programmato dalla Filarmonica in occasione del 450° anniversario della nascita
del poeta) e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 22 in mi bemolle
maggiore K 482 di Mozart.
Si tratta del 48° concerto del
M° Barenboim sul podio della Filarmonica (49° calcolando la Marcia Funebre
dell’Eroica di Beethoven eseguita a sala vuota lo scorso 27 gennaio
in memoria di Claudio Abbado e diffusa in piazza Scala dove oltre 8.000
milanesi si erano radunati per omaggiare il Maestro scomparso). Un percorso
artistico straordinario che ha coperto un vasto repertorio, dai cicli
Beethoven-Schönberg per il Teatro alla Scala a Mozart, Berlioz, Ravel, Debussy,
Brahms e Wagner alla Scala e in tournée ad Atene, Berlino, Francoforte,
Istanbul, Parigi. A questo mosaico si aggiunge un nuovo importante tassello con
lo studio sinfonico di Elgar, un autore poco eseguito in Italia se si
eccettuano le celebri marce e ouvertures e il Concerto per violoncello, ma a cui
Barenboim ha riservato da sempre un’attenzione particolare, incidendo con
orchestre britanniche tra l’altro le Cinque Sinfonie, i Concerti per violino e
violoncello (con Jacqueline du Pré) e le Enigma Variations. Nel
gennaio 2012 Barenboim è tornato sul podio dei Berliner Philharmoniker per
dirigere The Dream of Gerontius, il grande oratorio di
Elgar.
Il programma
Oberon è
l’ultima opera di Weber, commissionata nel 1824 dal Covent Garden di Londra e
ispirata all’omonimo poema di Wieland. Wieland aveva attinto alla chanson de
geste Huon di Bordeaux, che era stata tra le fonti di Shakespeare
per il Sogno di una notte di mezza estate. Oberon eSogno condividono
quindi alcuni personaggi e l’atmosfera incantata ma svolgono narrazioni del
tutto differenti. L’ouverture, che si apre con il risuonare del corno magico di
Oberon, ripercorre alcuni dei temi principali del’opera, tra cui il motivo di
Huon From boyhood trainedaffidato al clarinetto e la celebre
aria di Rezia Ocean thou mighty monster. L’opera andò in scena con
enorme successo il 12 aprile 1826, poche settimane prima che Weber fosse vinto
dalla tubercolosi.
Richiesto dal Festival di
Leeds di una nuova pagina per orchestra, Edward Elgar, ormai all’apice della
fama, scelse la forma del poema sinfonico di ispirazione straussiana per
narrare in musica le avventure di Falstaff, il pingue compagno di baldorie del
principe di Galles descritto da Shakespeare nell’Enrico IV,
nelle Allegre Comari di Windsor e infine, brevemente, nell’Enrico V.
Se alcuni anni prima Verdi e Boito avevano scelto per la loro opera di
attingere alle Comari, Elgar si rivolge soprattutto all’Enrico IV e
concepisce un racconto in quattro quadri (ma il discorso musicale trascorre
senza interruzione) in cui a prevalere è lo scavo psicologico, reso con
straordinaria capacità di mimesi musicale. Elgar considerava non a torto Falstaff il
suo risultato più compiuto: proprio la sovrana raffinatezza impedì forse una
più convinta adesione del pubblico alla prima del 1913 come
l’acquisizione del lavoro al repertorio corrente.
Mozart terminò il concerto n°
22 K 482 il 16 dicembre 1785; nelle stesse settimane era impegnato nella
stesura de Le nozze di Figaro, e nei mesi seguenti sarebbero
seguiti i concerti K 488 e 491. A contraddistinguere da subito il K482 è la
presenza – per la prima volta nei Concerti per pianoforte di Mozart, dei
clarinetti, che insieme a corni, trombe danno al lavoro un rilievo sinfonico
inedito. Le battute iniziali, di tono marziale, lasciano spazio a un
ricchissimo dialogo tra il solista e un’orchestra in cui i fiati hanno
preminenza assoluta. Trombe e timpani scompaiono nell’Andante, pagina
celebre di desolata eppure affettuosa mestizia, di cui il pubblico della prima
viennese pretese il bis, mentre l’Allegro finale chiude il concerto con
brillanti ritmi fi danza (giga e minuetto).
La prova
aperta
Il concerto sarà preceduto domenica
16 febbraio da una prova aperta del ciclo “La Filarmonica della Scala
incontra la città”a favore della Fondazione Progetto Arca. I fondi raccolti (la
prova è tutta esaurita) saranno destinati al potenziamento dell’intervento a
sostegno di anziani in difficoltà tramite custodia sociale, sostegno
alimentare, ascolto e consulenza a cura dello sportello Unità Selezione
Accoglienze, con l'obiettivo di garantire azioni di cura continuative verso gli
anziani bisognosi e contrastare situazioni di emarginazione.
Nato nel 1942 a Buenos Aires,
il Direttore Musicale del Teatro alla Scala Daniel Barenboim studia
pianoforte con il padre e si esibisce per la prima volta in pubblico a cinque
anni. Nel 1952 la famiglia si trasferisce in Israele. Nel 1954 Barenboim segue
le masterclasses di Igor Markevich a Salisburgo e conosce Wilhelm Furtwängler,
che lo definisce “un fenomeno”. Come pianista esegue ed incide il grande
repertorio da Bach ai contemporanei, come direttore si esibisce con tutte le
principali orchestre del mondo. Debutta a Bayreuth nel 1981 con Tristan
und Isolde e si impone tra i maggiori interpreti wagneriani. Dal 1991
al 2006 è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra, che lo nomina
direttore onorario a vita. A Berlino è direttore musicale della Staatsoper
Unter den Linden e della Staatskapelle Berlin. Nel 1999 fonda con Edward Said la
West-Eastern Divan Orchestra, che riunisce giovani musicisti israeliani e
palestinesi. Ha inaugurato le stagioni 2007/2008, 2008/2009, 2011/2012 e
2012/2013 della Filarmonica della Scala, che ha diretto anche nel debutto alla
Philharmonie di Berlino nell’aprile 2009 con Lang Lang e poi in una serie di
concerti ad Atene, Istanbul, Wiesbaden, Parigi, Francoforte e ancora Berlino.
Ha inaugurato la stagione 2007/2008 del Teatro alla Scala con Tristan
und Isolde per la regia di Patrice Chéreau, poi ripresa nel 2009, la
stagione 2009/2010 con Carmen, la 2010/2011 con Die Valküre,
la 2011/2012 con Don Giovanni e il 7 dicembre 2012 sarà sul
podio con Lohengrin. In occasione del suo settantesimo compleanno
il Teatro gli ha dedicato un ciclo di tre concerti in cui ha eseguito al
pianoforte alcuni capisaldi del repertorio con la Filarmonica diretta da
Gustavo Dudamel, Claudio Abbado e Daniel Harding. Ha pubblicato vari libri, tra cui: A
Life in Music (la sua autobiografia), Paralleli e paradossi, scritto
in collaborazione con Edward Said, La musica sveglia il tempo,
sull’estetica e sulla democrazia della musica, Dialoghi su
musica e Teatro – Tristano e Isotta, con il regista Patrice Chéreau, e La
Musica è un tutto con Enrico Girardi.
(comunicato stampa)