Si
svolgerà dal 29 giugno al 7 settembre 2013 il celebre Festival, quest’anno
dedicato a Oscar Niemeyer e con “il domani” come filo conduttore
Sulla
scia del successo ottenuto nella scorsa edizione (+ 15% di biglietti venduti
rispetto al 2011), il Ravello Festival estivo riparte nel 2013 con un
cartellone ancora più fitto che in passato: sono 70 i giorni di programmazione (dal 29 giugno al 7 settembre) e oltre 40 gli eventi proposti, senza
contare le mostre e gli incontri di parola, che arricchiscono un’offerta
articolata e internazionale. Il Belvedere di Villa Rufolo, rinnovato anche nel
look e reso ancora più elegante, farà da cornice alla maggior parte degli
eventi, diventando il punto di riferimento assiduo e privilegiato del Festival.
Nell’affascinante Sala dei Cavalieri, nei giardini amati da Wagner, troveranno
posto, invece, gli spettacoli più raccolti e i concerti cameristici, mentre
l’Auditorium Niemeyer, sede principale dell’attività in destagionalizzazione
promossa dalla Fondazione Ravello, verrà utilizzato in poche occasioni di
spicco. A Oscar Niemeyer, tuttavia, il Festival dedica (per scelta dei consigli
della Fondazione) quest’edizione 2013, celebrando – con due concerti brasiliani
e una mostra monografica – un grande architetto che ha voluto arricchire
Ravello con un proprio capolavoro, un artista visionario il cui tratto sembra
rimandare felicemente al tema conduttore di quest’anno: “il Domani”. Il cartellone spazia, come da tradizione ormai
consolidata, dalla musica sinfonica a quella da camera, dal jazz al pop, dalla
danza al teatro e alle arti visive, assecondando una vocazione culturale
trasversale e intelligente. Il Leitmotiv dell’edizione 2013 sarà declinato con
l’offerta di musiche e proposte innovative, persino sovversive rispetto
all’epoca di produzione, ma anche con la passerella di orchestre giovanili
internazionali e di vincitori di concorsi pianistici. Attenzione particolare
sarà dedicata agli anniversari di questo 2013, a cominciare dal bicentenario di
Wagner, nume tutelare della manifestazione, per proseguire con quello di Verdi,
senza dimenticare Gesualdo, Britten, D’Annunzio, Nureyev. Ai settecento anni di
Boccaccio, invece, il Festival darà spazio nel corso della programmazione
autunnale. Alle attività performative, il Ravello Festival e la Fondazione Ravello
affiancano, anche quest’anno, un’intensa offerta formativa, grazie alle
collaborazioni sviluppate con l’Università
Suor Orsola Benincasa sul versante del management culturale e della
comunicazione. Altre collaborazioni legate al Festival sono quelle con l’Opera di Roma, con Città della Scienza, con la Biennale di Venezia. Il tradizionale concerto
wagneriano sarà affidato all’Orchestra e
al Coro del Teatro di San Carlo (13 luglio) diretti da Hartmut Haenchen. Wagner è al centro anche del concerto del duo Nardis – De Fusco (con la prima
assoluta dei Wesendonck Lieder per voce maschile; 11 luglio), del libro di Carlo Alberto Defanti e soprattutto del
film-maratona (sette ore) di Tony Palmer
che il regista, reduce dalla Scala e dalla Fenice, presenterà nel weekend inaugurale
della manifestazione. Con Verdi, invece, Wagner dividerà lo spazio della mostra
di costumi storici provenienti dal Teatro
dell’Opera di Roma e le atmosfere del concerto proposto da Francesco Nicolosi con la voce
recitante di Mariano Rigillo (29
agosto). Un omaggio un po’ irriverente è quello che gli Oblivion (17 agosto),
gruppo cult di youTube nato sulla scia dello storico Quartetto Cetra,
renderanno ancora a Verdi, protagonista pure del concerto del Quartetto del San Carlo (17 luglio). Grande
attesa già suscita la mostra-installazione che Mimmo Paladino, artista di punta della scena internazionale,
svilupperà intorno alla figura di Gesualdo da Venosa in Villa Rufolo, dove
un’altra mostra – cambiando epoca e genere – racconterà i fasti della canzone
italiana di C.A. Bixio: il Festival
proporrà, collegata all’esposizione, anche una serata speciale (9 agosto) con Pippo Baudo e Christian De Sica in veste di cantante. Tornando al classico, si
segnalano la presenza della prestigiosa European
Union Youth Orchestra (con un programma di grande virtuosismo, da Berlioz a
Stravinskij; 23 agosto) e delle orchestre
giovanili di Romania (con Barry
Douglas alle prese col Primo di Caijkovskij; 19 luglio) e di Turchia (con il celebre Shlomo Mintz interprete di Beethoven; 7
settembre, serata finale). Il Concerto
all’Alba vede coinvolta l’Orchestra
del Verdi di Salerno diretta da un emergente di sicuro talento, Alvise Casellati. Tra gli altri
complessi giovanili annunciati, l’Orchestra
dell’Opera di Roma (28 luglio) e quella del Collegium di Ginevra (30 giugno). Di notevole impatto il concerto
degli strumentisti della celeberrima Bayerische
Staatsoper insieme al Coro Audi
(5 settembre). Grande jazz, il 20 luglio, col quartetto formato da Wayne Shorter (che festeggia 80 anni), Brian Blade, John Patitucci e Danilo Perez.
In ambito jazzistico, importante pure la presenza del norvegese Tord Gustavson (22 agosto), del
quintetto di Francesco Cafiso (25
agosto) e della pirotecnica Sousaphonix Band di Mauro Ottolini (3 agosto). La migliore canzone italiana è
rappresentata da Fiorella Mannoia
(il 6 settembre, in acustico con i Solis String Quartet per la prima volta), e
poi Raphael Gualazzi (21 luglio), Tosca (con un inedito omaggio a Roberto
Murolo, 31 agosto), ma anche da Nina
Zilli che, insieme a Fabrizio Bosso,
darà vita ad una serata brillantemente sospesa ai confini del jazz (12 agosto).
Il pop internazionale vede in pedana Sarah
Jane Morris (7 agosto) e David
Knopfler (6 luglio), storico fondatore dei Dire Straits, di nuovo in Italia
dopo venti anni. Atmosfere soft con la musica di Burt Bacharach affidata a Karima (20 agosto) e con la leggendaria
Glenn Miller Orchestra (25 luglio). Due
gli appuntamenti di danza, entrambi da appuntare con cura: “Il lago dei cigni”
nella fantasiosa e dissacrante rilettura della coreografa sudafricana Dada Masilo (5 luglio), ed il “Gala Nureyev” (30 luglio) che, oltre a
celebrare il grande ballerino con la presenza di etoiles illustri e coreografie
storiche, ripropone pure le immagini del concerto che Nureyev diresse proprio a
Ravello, nel 1991. In tanta abbondanza di star, non si possono dimenticare le
presenze dei pianisti Ramin Bahrami
(massimo lettore di Bach che eseguirà le Goldberg al tramonto; 14 luglio) e Roberto Cacciapaglia (6 agosto), né del
famoso musicista brasiliano Hamilton de
Holanda (18 luglio), chiamato a rendere omaggio a Oscar Niemeyer. Molte
infine le curiosità, dall’omaggio sinfonico ai Pink Floyd (12 luglio) alla
trasposizione jazz di “900” di Baricco (1 agosto), fino alla sonorizzazione dal
vivo del film “La febbre dell’oro”, affidata ad uno specialista del valore di Timothy Brock (4 agosto).
(comunicato
stampa)
Per maggiori
informazioni: ravellofestival.com