La RSU
della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e le OOSS presenti in Teatro hanno
organizzato, per oggi pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00, una manifestazione sotto il Comune di Cagliari. Un’iniziativa, votata a maggioranza nell’ultima assemblea
generale, con la quale i lavoratori vogliono manifestare pubblicamente la
preoccupazione, la paura e la rabbia per il taglio del 50% del contributo
ordinario RAS 2013. Un vero e proprio disastro del quale accusano
principalmente il presidente e sindaco Massimo Zedda e il sovrintendente
Marcella Crivellenti “per il loro immobilismo”. La Crivellenti risponde a queste
accuse con un lungo comunicato stampa che riporto integralmente qui di seguito:
«Non
è possibile non condividere le preoccupazioni manifestate dalle RSU a proposito del taglio del contributo ordinario
al Teatro Lirico operato dalla Regione Sardegna. Allo stesso tempo, tuttavia, è
da respingere il tentativo di scaricare questa vicenda – che ha evidenti
connotazioni politiche – sulla dirigenza del teatro, dal momento che l’ipotesi
del taglio fu avanzata anche nella scorsa finanziaria, in assenza delle
motivazioni oggi addotte. Non è la prima volta che alla dirigenza del Lirico e
alla sottoscritta vengono attribuiti atti o decisioni (se non addirittura
intenzioni) poi puntualmente smentiti dai fatti: dal taglio del 20% degli
stipendi del personale al 'declassamento' del Teatro, dallo 'scioglimento'
della Fondazione alla perdita del contributo ministeriale per mancata
presentazione del programma nei termini previsti. Ma l'elenco potrebbe
continuare a lungo, con rilievi spesso contraddittori e richiami 'fuori tempo',
come quest’ultimo relativo all'elaborazione del piano pluriennale di risanamento.
Il cui termine di presentazione (stando al disposto della Legge Regionale 14/12
che lo richiede ) è scaduto fin dall’agosto del 2012, ovvero quattro mesi prima
del mio insediamento. È opportuno peraltro sottolineare come sia stato già
concordato coi dirigenti regionali dell’assessorato competente un nuovo termine
per la presentazione dello stesso. Sarà inoltre il caso di ricordare che il
rispetto del termine per la presentazione del piano non è, evidentemente,
'termine essenziale' ovvero non costituisce condizione, né giustificazione
plausibile della decurtazione del contributo ordinario, che la Regione
stanzia in qualità di socio della Fondazione. Del resto, in considerazione
delle gravi condizioni in cui versava il teatro al mio arrivo – condizioni più volte
denunciate dalle stesse RSU – in questi mesi si è data precedenza ai numerosi
adempimenti la cui scadenza non era ancora decorsa, ma risultava imminente. Non
è mia intenzione ricordare una volta di più i risultati raggiunti, grazie
all’impegno congiunto di dirigenza e personale, e che sono già sotto gli occhi
di tutti. Sono risultati fatti di performance artistiche e di botteghino, ma
anche di collaborazioni con soggetti privati (associazioni e promoters musicali
locali) che hanno consentito l’apertura del Teatro a pubblici diversi,
nell’ottica di accorpare e dare casa a tutta l’attività musicale all’interno
dell’area del Lirico e del contiguo Parco della Musica. Che
il Teatro
Lirico sia un luogo di cultura e d'arte attraversato anche da tensioni
politiche fa quasi parte della natura delle cose. Succede in tutta Italia ed è
normale che accada anche qui. Personalmente non mi sottraggo mai al confronto
perché credo che i rilievi, quando sono documentati e puntuali, siano d'aiuto e
di stimolo al lavoro e alle persone. Ma quando sono infondati e strumentali,
come in questo caso, alimentano tensioni superflue che fanno male al Teatro, a
chi lo ama e a chi ci lavora con impegno». Marcella
Crivellenti
Adriana
Benignetti