Un concerto interamente dedicato a Brahms, con la
registrazione live della “Sinfonia n. 2”, da giovedì 14 a domenica 17 marzo
2013
Dopo lo
strepitoso successo di critica e di pubblico della scorsa settimana, con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi,
sarà, ancora una volta, John Axelrod a
salire sul podio di Largo Mahler per guidare l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi in un programma interamente
dedicato a Johannes Brahms, giovedì 14
(ore 20.30), venerdì 15 (ore 20.00) e domenica
17 marzo (ore 16.00).
E, a poco più di un mese dalla registrazione live della Quarta Sinfonia, il concerto segnerà un’altra registrazione, sempre
live, questa volta della Seconda Sinfonia del genio di Amburgo. Si
viene così a completare la prima parte del ciclo di registrazioni
dell’integrale sinfonico brahmsiano de laVerdi,
che si concluderà nella prossima stagione (2013/14) e porterà alla produzione
di due distinti Cd con le quattro sinfonie del compositore tedesco. L’uscita
del primo dei due Cd, prodotti da Telarc, prestigiosa etichetta primaria nel
mercato USA, è prevista per il prossimo settembre. Entrambi gli album saranno
ufficialmente presentati alla selezione per l’assegnazione dei Grammy Award a
Los Angeles, Grammy che laVerdi si
aggiudicò già nel 2010, con il Cd “Verismo Arias”, edito da Decca, insieme con
il soprano americano Renée Fleming e il tenore bavarese Jonas Kaufmann. In
apertura di concerto, il Concerto in il
Re maggiore per violino e orchestra che vedrà, ospite d’eccezione, la violinista
giapponese Midori.
Da non perdere
Giovedì 14 marzo ore
18.30
Conferenza
BRAHMS E MAHLER
Relatore Enzo
Beacco
Ingresso libero
Sebbene
non consistente sotto il profilo strettamente numerico, la produzione di concerti
per solista e orchestra si qualifica con forza nel corpus complessivo di
Johannes Brahms per l’elevata qualità delle quattro prove offerte nel genere
(le due partiture per pianoforte e orchestra opp. 15 e 83, il Concerto
per violino op. 77 e il Doppio concerto per violino e violoncello op.
102), a ragione considerate come pietre angolari del sinfonismo di tardo Ottocento.
Fra queste, l’op. 77 è probabilmente la più diffusa e conosciuta, e si può ben
definire come “il concerto dell’Amicizia”, giacché fu appositamente concepita
da Brahms per il violinista e compositore Josef Joachim, personaggio oggi
dimenticato dai più ma la cui conoscenza si dimostra particolarmente stimolante
per comprendere l’evoluzione dell’estetica musicale tedesca. Ponderoso e riflessivo
è il preludio orchestrale, che introduce l’ascoltatore nel dipanarsi di una
forma-sonata di schietta ispirazione classicista, ricordando per taluni
atteggiamenti il clima espressivo della Seconda
Sinfonia. In questa prima fase, i ritmi puntati e pensosi del violino
solista si contrappongono all’andamento più melodico e lineare dell’orchestra.
Il contrasto prosegue anche nella presentazione degli altri temi presentati
dall’orchestra. Per la sicura e franca suggestione, il movimento centrale è il
più conosciuto dell’intera partitura ed è quello che suscitò in passato le
maggiori polemiche a causa della presunta mancanza di centralità del solista. Il
movimento finale arriva quasi inaspettato con impeto, e crea uno spettacolare
colpo di scena: il vigore del primo tempo si trasforma in un virtuosismo dal
carattere marcatamente tzigano. Nessun artificio retorico è qui risparmiato al
solista, coinvolto in un grandioso gioco au
pair con il “tutto” orchestrale in cui il violino è chiamato a risolvere
arpeggi rapidissimi, improvvisi cambiamenti ritmici, passaggi in ottava e mille
altre diaboliche invenzioni. Si conferma qui, ancora una volta, il grande amore
di Brahms per la musica popolare d’impronta zingaresca, senza mai tuttavia
indulgere alla retorica.
Dopo
la conclusione, nel 1876, della lunga e faticosa genesi della Prima Sinfonia, Brahms scrisse la Seconda
sinfonia
in un tempo per le sue consuetudini eccezionalmente breve – circa quattro mesi
– tra giugno e ottobre 1877, in gran parte trascorsi a Pörtschach sul Wörthersee
in Carinzia, un luogo la cui bellezza secondo Theodor Billroth (il medico amico
di B.) si rifletteva nel cielo azzurro,
nella luce solare e nella fresca ombra verde della nuova sinfonia, considerata
frutto di un felice contato diretto con la natura. Era consuetudine di Brahms
parlare della propria musica con scherzoso umorismo; ma che cosa bisogna pensare di quanto scrisse a Simrock,
il suo editore, il 22 novembre 1877: “La nuova sinfonia è così malinconica che
Lei non potrà sopportarlo. Finora non avevo mai scritto nulla di così triste e
così dolce: la partitura deve uscire listata a lutto. L’avvertimento è
sufficiente. Pensa davvero di permettersi una cosa simile?”. La contraddizione tra
le affermazioni di B. basterebbe a suscitare dubbi sul luogo comune della
serena spensieratezza della Seconda,
peraltro già più volte messo in discussione. In realtà la sinfonia ha in sé
ambivalente e chiaroscuri che si convengono alla sua natura di “tardo idillio”,
all’intensità riflessiva di cui si carica la consapevolezza storica di B. di
appartenere a un’epoca “tarda”, segnata dal rimpianto per una totalità perduta
ed evocata mestamente; un’epoca in cui non è più possibile la fresca
immediatezza di un idillio arcadico privo delle ombre malinconiche che si
riconoscono nei primi due tempi della seconda, in ogni senso quelli di maggior
peso. Prima esecuzione: 30 dicembre 1877, Vienna, Musikvereinsaal, Wiener
Philharmoniker, direttore Hans Richter.
John Axelrod, direttore musicale Orchestre
National del Pays de la Loire, direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi, primo direttore ospite Sinfonietta Cracovia. Con un repertorio estremamente vasto,
programmi innovativi e carismatico stile direttoriale, Axelrod continua a imporsi
come uno dei direttori più interessanti del panorama internazionale ed è
richiesto dalle orchestre di tutto il mondo. Dopo aver completato la sua carica
quinquennale come direttore principale della Luzerner Sinfonie Orchester e
direttore musicale del Teatro di Lucerna, ed essere stato nominato direttore
musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire (ONPL) di base a
Nantes e Angers, nell’aprile 2011 John Axelrod è stato nominato direttore principale
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Sin dal 2000, John
Axelrod ha diretto oltre 130 orchestre in tutto il mondo, la
maggior parte delle quali con continuità e regolarità, evidenziando sia il suo
successo sia la credibilità europea nel repertorio classico. Il suo profilo
internazionale come direttore ospite negli Stati Uniti e in Asia, lo vede
impegnato con la
Washington National Symphony , Los Angeles
Philharmonic (all'Hollywood Bowl), Philadelphia Orchestra, la Chicago Symphony
(al Festival di Ravinia), NHK Symphony Orchestra di Tokyo, Kyoto Symphony e
Shanghai Symphony. La sua attività operistica
comprende la prima esecuzione del Candide
di Bernstein con la regia di Robert Carsen al Théâtre du Châtelet e al Teatro
alla Scala; Tristano e Isotta ad
Angers/Nantes diretto da Oliver Py e la nuova produzione Kehraus um St. Stephan di Krenek al Festival di
Bregenz. Fortemente impegnato nella promozione del repertorio contemporaneo,
Axelrod ha diretto, fra l’altro, le prime di lavori firmati da Kaija Saariaho,
Wolfgang Rihm, Jörg Widmann, Marco Stroppa, Michael Gordon, Michael van der Aa,
Avner Dorman, Marc-André Dalbavie, Pascal Dusapin, Wojciech Kilar, Gabriel
Prokof’ev e Karim al-Zand. Come Primo Direttore Ospite della Sinfonietta
Cracovia (2000-2010), John Axelrod ha diretto la formazione nelle più
prestigiose sale concertistiche europee, ha collaborato con ARTE, ha diretto
l’orchestra ad Auschwitz per un film in memoria dell’Olocausto, prodotto dalla
BBC e vincitore dell’Emmy Award 2007. Ha inciso diversi lavori: da Franz
Schreker e Wladyslaw Szpilman a Fazil Say, Rolf Wallin e Leonard Bernstein, per
SonyClassical, Ondine, Nimbus, Kairos e Genuin. Laureato alla Harvard
University nel 1988 e formatosi nella tradizione di Bernstein, ha studiato al
Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin nel 1996, e ha partecipato al
programma dell’American Symphony Orchestra League.
Midori
(violino). Dal suo debutto a 11 anni con la New York Philharmonic, oltre
25 anni fa, (Osaka, 1971) ha raggiunto risultati incredibili che la
mettono in una posizione particolare come musicista geniale, innovatrice e
appassionata sostenitrice delle enormi potenzialità dei bambini. Nominata nel
2007 Ambasciatrice di Pace dal Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon,
Midori rappresenta un nuovo modello per i giovani artisti che cercano un
equilibrio tra l'ambizione per una carriera ai più alti livelli e l’esperienza
nell’investire nel potere della musica per cambiare la vita. L'attività di
Midori si alterna tra recital, musica da camera e collaborazioni con le orchestre
più prestigiose, con performance e tournée in tutto il mondo; un impegno ancora
maggiore nel già intenso lavoro dei progetti educativi nella veste di Chair of
the Strings Department della Thornton School of Music in California. Nel 1992 Midori ha fondato Midori & Friends, un’organizzazione no-profit di New York, che
fornisce programmi di educazione musicale a migliaia di bambini meno fortunati.
Altre due organizzazioni, Music Sharing
(con sede in Giappone), e Partners in
Performance (con sede negli Stati Uniti), portano la musica nella vita di
persone che altrimenti non verrebbero mai a contatto con le arti. Il suo
coinvolgimento si estende anche ai giovani violinisti, per i quali si impegna
con corsi di perfezionamento in tutto il mondo, e ai suoi programmi con la
Orchestra Residencies Program. Tra le più recenti registrazioni, da ricordare
le Sonate di J.S. Bach e Béla Bartók; nonché The Essential Midori, una compilation in doppio Cd (Sony
Masterworks). Il violino di Midori è un Guarnieri del Gesù del 1734
"ex-Huberman", che le è stato affidato a vita dalla Hayashibara
Foundation.
Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo, Largo Mahler, Milano
Giovedì 14 marzo 2013
ore 20.30
Venerdì 15 marzo 2013
ore 20.00
Domenica 17 marzo 2013
ore 16.00
Brahms
Concerto in Re maggiore per
violino e orchestra op. 77 (durata 38' circa)
Sinfonia n. 2 in Re maggiore op. 73 (durata 45' circa)
Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi
Violino Midori
Direttore
John Axelrod
Auditorium di Milano Fondazione
Cariplo
Largo
Gustav Mahler
tel.
02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: da martedì a domenica 14.30 – 19.00)
Biglietti
Euro 31,00/23,50/18.00/13,00
www.laverdi.org