Dal 2
al 26 settembre il capolavoro di Mozart va in scena al Piermarini con gli
allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, sempre più attiva e connessa con le
attività del Teatro. Un anno di workshop e prove, un impegno straordinario per Ádám
Fischer e Peter Stein
«La sfida è di insegnare ai cantanti la
recitazione di prosa. Prosa perché Il
flauto magico è un Singspiel, non un melodramma, e almeno il cinquanta
percento dell’opera è parlato. Dunque l’attorialità diventa importante quanto
il canto. Il lavoro con gli allievi è stato lungo e faticoso, perché nei Conservatori
si trascurano gli aspetti legati all’articolazione della lingua, ai movimenti
sul palco, a come si imposta un dialogo». Peter
Stein
Dopo la pausa estiva va in scena alla Scala dal 2 settembre Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart con la direzione di Ádám
Fischer, la regia di Peter Stein e Solisti, Coro e Orchestra dell’Accademia
Teatro alla Scala. Con questa produzione (le scene sono di Ferdinand
Wögerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich) prende avvio un progetto che
svilupperà la presenza dei complessi dell’Accademia nella vita del Teatro chiedendo
in ogni stagione a un direttore d’orchestra e a un regista di rilievo
internazionale di dedicarsi a preparare gli allievi per un intero anno di
workshop e prove. L’obiettivo è quello di presentare uno spettacolo realizzato a
coronamento di un percorso di studi ma con lo stesso livello qualitativo di una
produzione professionale di un grande Teatro, dando la possibilità a giovani di
talento di esibirsi alla Scala agli albori della carriera.
Nella produzione sono coinvolti 175 allievi tra
cantanti solisti, professori d’orchestra, coristi, maestri collaboratori,
sarti, attrezzisti, scenografi e fotografi oltre ai tirocinanti del Master in
Performing Arts Management impiegati in diversi uffici. Da segnalare infine i
numerosi ex allievi che hanno iniziato la loro carriera professionale e che in
questa veste hanno partecipato alla produzione.
Peter
Stein,
uno dei maestri del teatro del nostro tempo, debutta alla Scala solo nel 2000
con Tat’jana di Corghi, cui fanno
seguito nel 2008 il dittico formato da Il
prigioniero di Dallapiccola e Il castello
del duca Barbablù di Bartók, sul podio Daniel Harding, Lulu di Berg diretta da Daniele Gatti nel 2010 e Aida diretta da Zubin Mehta nel 2015.
Tra gli spettacoli di prosa più recenti ricordiamo la magistrale messa in scena
de I Demoni di Dostojevskij nel 2010
(a Milano all’Hangar Bicocca), e nel 2015 un nuovo allestimento di Der Park di Botho Strauss all’Argentina
di Roma e al Piccolo di Milano.
Ádám
Fischer,
direttore mozartiano tra i più autorevoli, ha con la Scala e con Die Zauberflöte un rapporto particolare.
Da bambino faceva parte insieme al fratello Iván del Coro di voci bianche
dell’Opera di Budapest e insieme hanno cantato più volte due dei tre Geni.
Allievo di Hans Svarowsky a Vienna, Fischer arriva alla Scala nel 1973 come
concorrente del Premio Cantelli, di cui si aggiudica il primo premio. Nel 1983
dirige un concerto nella Stagione Sinfonica, presentando accanto al Don Juan di Strauss la Sesta Sinfonia di
Bettinelli. Il debutto operistico avviene proprio con Die Zauberflöte nel 1986, cui segue nel 1998 Linda di Chamounix con Edita Gruberova. Fischer, fondatore
dell’Orchestra Austro-Ungarica Haydn, è ospite regolare dei maggiori festival e
teatri, dal Covent Garden all’Opéra di Parigi al Metropolitan. Nel 2001 ha diretto
Der Ring des Nibelungen al Festival
di Bayreuth.
Stagione
d’Opera e Balletto 2015 ~ 2016
2, 4, 6, 8, 12, 13,
19, 21, 23, 26 settembre 2016
Progetto
Accademia
Wolfgang Amadeus
Mozart
DIE ZAUBERFLÖTE
Opera
tedesca in due atti
Libretto
di Emanuel Schikaneder
(Edizione
Proprietà Fondazione Teatro alla Scala)
Nuova produzione
Teatro alla Scala
Direttore
ÁDÁM
FISCHER
Regia
PETER
STEIN
Scene
FERDINAND
WÖGERBAUER
Costumi
ANNA
MARIA HEINREICH
Luci
JOACHIM
BARTH
Solisti
dell’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala
Coro e Orchestra
dell’Accademia Teatro alla Scala
L’Accademia,
un’istituzione in crescita
Con i suoi oltre 1.200 allievi provenienti da
tutto il mondo, l’Accademia Teatro alla Scala è un’istituzione unica nel
panorama internazionale: non esiste nel campo delle performing arts nessun’altra struttura didattica così strettamente
legata a un grande Teatro, in cui si formino tutte le figure professionali
legate allo spettacolo dal vivo, artistiche, tecniche e manageriali. Nel corso
dell’ultimo anno sono state introdotte importanti novità tra cui spiccano l’aumento
degli allievi delle classi di canto e la possibilità per i Professori
dell’Orchestra scaligera di insegnare un congruo numero di ore, cui seguono
programmi di partecipazione degli studenti alle attività del Teatro. Inoltre si
moltiplicano le presenze dei grandi direttori sul podio dell’orchestra
dell’Accademia: al prezioso impegno del M° Fabio Luisi hanno fatto seguito il
16 marzo 2016 il concerto diretto dal M° Michele Mariotti al Petruzzelli di
Bari e il 1° luglio l’inaugurazione con il M° Zubin Mehta del Colosseo
restaurato. Infine il M° Christoph Eschenbach dirigerà il 2 ottobre un concerto
straordinario per la Fondazione Rava Onlus.
Die Zauberflöte al Teatro alla Scala
Rappresentato per la prima volta al Theater
an der Wien nel 1791, Die Zauberflöte
arriva alla Scala, naturalmente in italiano, solo nel 1816, direttore il
violinista, violista e compositore Alessandro Rolla, che guidava l’orchestra
scaligera dal 1803. Dopo questa prima rappresentazione occorre però aspettare
oltre un secolo per riascoltare il Flauto
al Piermarini: è solo nel 1923 che Arturo Toscanini dirige il capolavoro
mozartiano in un allestimento di Giovacchino Forzano con i costumi di Caramba. Altri
27 anni più tardi lo dirige Otto Klemperer con regia di Mario Frigerio e un
cast italianissimo che include Margherita Carosio come Pamina, Giuseppe Taddei
come Papageno e Tancredi Pasero come Sarastro, unica straniera la Regina della
notte di Wilma Lipp. L’opera viene presentata per la prima volta in lingua
originale nella leggendaria produzione del 1955 con direzione (e regia!) di
Herbert von Karajan e un cast che comprende Elisabeth Schwarzkopf come Pamina,
Nicolai Gedda come Tamino, Erika Köth come Regina, Nicola Zaccaria come
Sarastro e ancora Taddei come Papageno. Nel 1985 è Wolfgang Sawallisch a
dirigere, nel celebre allestimento di John Cox con scene e costumi di David
Hockney proveniente da Glyndebourne, Barbara Bonney come Pamina, Thomas Moser
come Tamino e Evghenij Nesterenko come Sarastro; Sprecher è l’immenso Hans
Hotter; l’allestimento sarà ripreso due anni più tardi con la direzione di Ádám
Fischer e Yvonne Kenny Pamina, Gösta Windbergh Tamino e Luciana Serra Regina
della Notte: Papageno è Hermann Prey. Sir Georg Solti dirige nel 1991 due
esecuzioni in forma di concerto; nel cast spiccano, accanto a Luciana Serra che
torna come Regina della notte, René Pape come Sarastro, Ruth Ziesak come Pamina
e Franz Grundheber come Sprecher. Die Zauberflöte
conquista la ribalta dell’inaugurazione di stagione il 7 dicembre 1995: lo
spettacolo è affidato alla terna De Simone - Carosi - Nicoletti, sul podio
Riccardo Muti, in palcoscenico Andrea Rost è Pamina, Paul Groves Tamino, Sarastro
Matthias Hölle, Papageno uno straordinario Simon Keenlyside. Lo spettacolo
verrà ripreso tre anni più tardi. Nel 2011, a 36 anni dall’allestimento di
David Hockney, è di nuovo un grande artista figurativo a firmare lo spettacolo:
William Kentridge presenta una scena continuamente trasformata dalle
proiezioni, sulla quale si muovono Genia Kühmeier come Pamina, Saimir Pirgu
come Tamino, Alex Esposito come Papageno, Albina Shagimuratova come Regina e
Günther Groissböck come Sarastro, sotto la direzione di Roland Böer.