mercoledì 31 agosto 2016

“Die Zauberflöte”: la trama

Die Zauberflöte (Il flauto magico)

Opera tedesca in due atti KV 620


Musica
Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)

Libretto
Emanuel Schikaneder (Straubing, 1 settembre 1751 – Vienna, 21 settembre 1812)

Prima rappresentazione
Vienna, Theater auf der Wieden, 20 settembre 1791

Personaggi
Sarastro (basso)
Tamino (tenore)
L’oratore (basso)
Tre sacerdoti (tenore, basso, basso)
La Regina della notte (soprano)
Pamina, sua figlia (soprano)
Tre dame della Regina (soprano)
Tre fanciulli (soprano)
Papagena (soprano)
Papageno (basso)
Monostatos, moro (tenore)
Due armigeri (tenore, basso)
Tre schiavi (rec.)
Una voce (basso)

Sacerdoti, schiavi, seguito.

La trama (testo del © TeatroLirico di Cagliari)

L’azione si svolge in un antico Egitto immaginario.

Atto I
Paesaggio montuoso, sullo sfondo un tempio.
Il principe Tamino, vestito da cacciatore, è inseguito in un boschetto da un terribile serpente. Sopraffatto dall’emozione, cade svenuto. Da un tempio escono tre damigelle armate d’elmo e lancia, che subito uccidono il rettile mostruoso: prima di allontanarsi in fretta per avvertire Astrifiammante, la potente Regina della Notte, della missione compiuta, si soffermano a contemplare il bel volto del giovane. Ripresi i sensi e visto il serpente morto, Tamino crede di dover la sua salvezza a una curiosa creatura appena comparsa: è Papageno, un vagabondo tutto coperto di penne, che suona uno zufolo. Il suo compito è catturare uccelli e portarli alle tre damigelle, perché possano consegnarli alla loro sovrana. L’uccellatore lascia intendere di essere il salvatore, ma è subito punito per la bugia dalle tre damigelle ricomparse, che gli chiudono la bocca con un lucchetto d’oro.

Tamino riceve dalle dame il ritratto della figlia di Astrifiammante e rimane folgorato dalla bellezza della giovane. Quando apprende che la fanciulla, di nome Pamina, è stata rapita dal malvagio tiranno Sarastro, non ha esitazioni e si offre di salvarla. D’improvviso il bosco si squarcia, e dall’oscurità emerge la Regina della Notte, col suo manto punteggiato di stelle: ella promette a Tamino la mano della figlia, se riuscirà a liberarla. Per aiutarlo nell’impresa, le damigelle porgono al principe un flauto d’oro, dotato di poteri magici, poi liberano Papageno dal lucchetto, gli regalano dei magici campanelli e gli ingiungono di seguire Tamino fino al castello di Sarastro.

Sala nel palazzo di Sarastro.
Pamina ha tentato di fuggire per sottrarsi alle insistenze del moro Monostato, capo delle guardie di Sarastro, ma è stata subito ripresa e ricondotta con la forza nel palazzo. Alla vista di Papageno coperto di piume, Monostato si spaventa e fugge; anche Papageno, che non aveva mai visto un uomo con la pelle scura, dapprima scappa, ma poi toma indietro e riconosciuta in Pamina la fanciulla del ritratto, le rivela che un principe l’ama e intende salvarla e la convince ad andare via con lui. Tra i due giovani nasce immediatamente un’amicizia.

Un bosco.
Tamino percorre un sentiero, guidato da tre geni seduti su un piccolo vascello volante. Arriva così al tempio di Iside: due porte sono chiuse, quelle della Ragione e della Natura, mentre dalla terza, quella della Sapienza, si affaccia un sacerdote, l’Oratore, il quale pacatamente spiega a Tamino che Sarastro, per giusti motivi, è stato indotto a sottrarre Pamina all’influenza della madre.

Rassicurato che la sua amata è viva, Tamino si abbandona alla gioia e, per ringraziare gli Dei, suona, per la prima volta, il suo flauto: gli animali del bosco, affascinati dal bellissimo suono, lo circondano quieti. Anche Papageno che scorta Pamina, risponde al flauto col suo zufolo: i due si cercano a lungo nel bosco, ma non si trovano. Monostato e gli schiavi, riacciuffati i fuggitivi, rimangono come ipnotizzati dai campanelli magici e si allontanano. Di ritorno da una battuta di caccia, arriva Sarastro col suo corteo. Nulla fa pensare a lui come a un tiranno malvagio, la sua gente lo acclama. Pamina gli chiede perdono della fuga e ne spiega i motivi. Sarastro si dichiara pronto a concederla in sposa a un cavaliere degno di lei, ma ribadisce che non potrà mai lasciarla tornare dalla madre. All’improvviso ricompare Monostato con Tamino, che ha scoperto presso il tempio; i due giovani, che non si sono ancora mai visti, si riconoscono e si gettano l’uno tra le braccia dell’altro, mentre il capo delle guardie, che ha chiesto una ricompensa per il suo operato, viene invece frustato per aver tentato di concupire la prigioniera. Sarastro ordina che Tamino sia condotto al tempio e Papageno lo segue. Un grande destino attende i due innamorati.

Atto II
Bosco di palme con architetture.
Sarastro spiega ai suoi sacerdoti quale fine l’ha spinto a rapire Pamina e a proteggere Tamino: l’unione tra i due giovani, se dimostreranno di essere degni della missione alla quale li hanno destinati gli Dei, potrà rendere vani i progetti della Regina della Notte per impossessarsi del suo regno e del suo tempio, riportando l’armonia fra il regno della Notte e il regno del Sole. Tutti approvano e pregano Iside e Osiride. Due sacerdoti accompagnano Tamino e Papageno verso le prove dell’iniziazione.

Atrio del tempio.
Tamino e Papageno incappucciati si preparano, saldo nel suo proposito il principe, colto da improvvisi terrori l’uccellatore, che vorrebbe ardentemente trovare una fidanzata, la sua Papagena. La prima prova che li aspetta è il silenzio. Rimasti soli, i due sono avvicinati dalle tre damigelle della Regina della Notte, che invano cercano di dissuaderli dall’impresa, raccontando di inganni compiuti da Sarastro e dai suoi. Ma Tamino non si cura di loro, e il viaggio prosegue.

Un boschetto.
Monostato si avvicina furtivamente a Pamina addormentata sotto un pergolato di fiori e rose e cerca di baciarla. Sopraggiunge Astrifiammante e la fanciulla, disperata perché crede di essere stata abbandonata da Tamino, si getta nelle sue braccia cercando consolazione. Astrifiammante racconta allora la sua storia. Un tempo il padre di Pamina regnava sul Sole e sulla Notte, nell’armonia dell’universo. Poco prima di morire consegnò il Cerchio settemplice del sole, che dà il dominio, agli Iniziati di Sarastro, il quale ora lo custodisce sul suo petto. Per tornare in possesso del segno magico, la Regina ha ordito un piano, destinato a sfumare ora che Tamino si è consacrato agli Iniziati. Mette dunque nelle mani della figlia un pugnale, intimandole di uccidere Sarastro, ma Monostato, che ha sentito tutto, minaccia di rivelare l’intrigo. Sopraggiunge Sarastro, che caccia il moro e rassicura la fanciulla timorosa di una vendetta nei confronti della madre: alla giovane spiega dolcemente che nel suo regno esistono solo l’amore e il perdono, presupposto di felicità.

Atrio del tempio.
Tamino e Papageno continuano la loro prova. Compare una vecchia orrenda che dichiara di essere Papagena, si mette a parlare con lo sbigottito uccellatore e gli dice di essere fidanzata con lui, per poi scomparire con grande fragore di tuoni. Arrivano i tre geni che dal cielo calano cibi e bevande per rifocillare i due iniziati. Ora Sarastro, nel cuore del tempio, riunisce Tamino e Pamina per un addio. Per Tamino è giunto il momento di superare la grande prova, camminare sul fuoco ed entrare nell’acqua che lo sovrasterà, senza arrestarsi mai.

Un giardino.
Papageno si consola con un bicchiere di vino rosso. In sogno gli appare nuovamente la vecchia, che dopo averlo comandato con minacce di sposarla, si trasforma nella bella e giovane Papagena. Di fronte al tempio i tre geni scorgono Pamina, stravolta, con il pugnale in mano. Si avvicinano e le parlano di Tamino e del suo amore per lei. Tamino si accinge a superare le prove del fuoco e dell’acqua: sopraggiunge Pamina, che lo abbraccia e insieme a lui si abbandona alla gioia. Al suono del flauto magico, attraverseranno il fuoco e l’acqua. Il popolo di Sarastro accorre a festeggiare i prediletti dagli Dei. Disperato perché non trova la sua Papagena, Papageno è in procinto di uccidersi. Anche questa volta accorrono i geni e gli consigliano di far suonare i campanelli magici. Come per incanto arriva Papagena, i due si abbracciano e fanno progetti sul loro futuro.

Paesaggio di rupi scoscese.
La Regina della Notte, con Monostato traditore e le tre damigelle, cerca di avvicinarsi nascostamente al tempio per introdursi e uccidere Sarastro. Ma la terra, scossa da un terremoto, si apre per inghiottirli.

Nel tempio del Sole.

Sarastro in trono, circondato dai sacerdoti, con Tamino e Pamina celebra la vittoria del Sole sulle tenebre.

A.B.