Martedì 15 marzo alle ore 21.00, i musicisti saranno protagonisti, al
Teatro Dal Verme di Milano, di un concerto per la Stagione Concertistica di
“Serate Musicali” In programma musiche di Schumann, Clarke, Gade e Shostakovich
Vladimir
Ashkenazy (al pianoforte), Ada
Meinich (al violino) e Dimitri
Ashkenazy (al clarinetto) saranno i protagonisti, per la
Stagione Concertistica 2015/2016 di “Serate Musicali”, di un concerto martedì
15 marzo alle ore 21.00, presso il Teatro Dal Verme di Milano.
Nel concerto del 15 marzo, i tre
musicisti eseguiranno musiche di Schumann, Clarke, Gade e Shostakovich.
Concerto di martedì 15 marzo ore 21.00
Concerto di martedì 15 marzo ore 21.00
Teatro Dal Verme
via San Giovanni sul Muro 2, Milano
Martedì 15 marzo
2016 ore 21.00
«Il Genio è
Donna»
Pianista Vladimir
Ashkenazy
Clarinettista Dimitri Ashkenazy
Violista Ada
Meinich
R. Schumann
Tre Romanze
op. 94 per clarinetto e pianoforte
R. Clarke
Prelude,
Allegro and Pastorale per clarinetto e viola
N. W. Gade
Fantasistykker
per clarinetto e pianoforte
D.
Shostakovich
Sonata per
viola e pianoforte op. 147
Biglietti: € 30,00 intero; € 25,00 ridotto
PER
BIGLIETTI SCONTATI scrivi a: [email protected]
Il
programma (tratto dal libretto di sala)
ROBERT
SCHUMANN
TRE
ROMANZE OP. 94 PER CLARINETTO E PIANOFORTE
Le Tre Romanze op. 94 per clarinetto e pianoforte furono un
dono di Natale per Clara, mentre si chiudeva il 1849, anno grande per il
compositore e si apriva, dopo il fallimento dei moti del 1848, un nuovo periodo
per la Germania: l'eroismo romantico avrebbe ceduto il passo a una più
confortevole Gomütlickeit, e quella machtgeschütze Innerlichkeit (intimità
protetta dal potere) non sgradita al cancelliere Bismarck. A differenza di
Wagner, Schumann non era mai salito sulle barricate: «Odio tutto ciò che non
nasce da un intimo impulso di vita» aveva scritto nel diario, confermando la
propria estraneità alle utopie dei giovani universitari tedeschi, da lui
frequentati durante gli studi, mai completati, alla facoltà di Giurisprudenza
dell'Università di Lipsia. Si tratta di tre piccole composizioni dalla forma
tripartita (A-B-A) e dal carattere delicato e quasi salottiero; dalla
malinconia della prima si passa alla serenità e all'incanto melodico della
seconda per finire col mistero quasi magico della terza. Ad libitum, suggerisce
Schumann, l’oboe può essere sostituito dal violino o dal clarinetto. Essenziali
le indicazioni per i tre movimenti: Nicht schnell (Non veloce) per il primo e
il terzo, Einfach, innig (Semplice, intimo) per il secondo. L'unità dell'opera
si costituisce nell'intensità del dialogo tra i due solisti; un colloquio che
conosce un fitto, continuo lavorio di variazioni, sommesse ma percepibili;
mutano, all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti tra le
voci, i loro colori, ma non si allenta la seduzione del racconto, che non
avverte la necessità di un cammino, di una meta per persuadere. «Non sono certo
un pensatore - aveva scritto da ragazzo - non riesco mai a proseguire
logicamente il filo di un buon pensiero... Fantasia, credo di averne».
REBECCA
CLARKE
PRELUDE,
ALLEGRO AND PASTORALE, PER CLARINETTO E VIOLA
Rebecca Clarke è stata una tra i più importanti compositori
britannici nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale. La sua
musica, dimenticata per un lungo periodo, è tornata al centro dell’attenzione
nel 1976, a seguito di una trasmissione radiofonica dedicata al suo novantesimo
compleanno. Oltre metà delle sue composizioni non è stata pubblicata ed è
rimasta in possesso dei suoi eredi, come la maggior parte dei suoi scritti,
fino all'inizio degli anni duemila, quando molte sue composizioni sono state
pubblicate e registrate, tra i quali Morpheus e due dei suoi Quartetti per
archi (2002). Buona parte della musica di Rebecca Clarke ha in organico la
viola, il suo strumento. Prelude, Allegro, and Pastorale, del 1941, è una
composizione di influenza neoclassica per clarinetto e viola, scritta
originariamente per suo fratello e sua cognata
NIELS
WILHELM GADE
FANTASISTYKKER
OP.43 PER CLARINETTO E PIANOFORTE
Niels Gade nacque a Copenhagen e iniziò la carriera come
violinista nella Royal Danish Orchestra, oltre a comporre. Mendelssohn, molto
colpito dalla sua prima Sinfonia, lo invitò a insegnare al Conservatorio di
Lipsia, di cui nel 1847 divenne
direttore, come anche del Gewandhaus, dopo la morte di Mendelssohn. Nel 1848,
allo scoppio della guerra tra Prussia e Danimarca, tornò a Copenhagen, dove
divenne il direttore della Società musicale della città e fondò una nuova
orchestra con un nuovo coro. É considerato il maggior compositore scandinavo
del periodo romantico, influenzandone alcuni come Grieg, Nielsen e Malling. La
sua musica mostra l’influenza esercitata su di lui sia da Mendelssohn che da
Schumann. I Pezzi fantastici furono composti nel 1864, prendendo a modello
Schumann; infatti tre dei quattro richiamano proprio il suo stile. Il quarto
invece, l’unico con un titolo, cioè “Ballata”, è una versione stilizzata di un
brano popolare nordico. La composizione fu molto popolare ai tempi di Gade ed
ebbe molte trascrizioni, benché originariamente fosse stata trascritta per
clarinetto o violino.
DMITRI
SHOSTAKOVICH
SONATA
PER VIOLA E PIANOFORTE OP. 147
La Sonata per viola op. 147 è l'ultima composizione di Dmitri
Shostakovich, completata nell'estate del 1975, poco prima della morte del
compositore. È dedicata a Fyodor Druzhinin, uno dei più significativi violisti
sovietici dell'epoca e membro del Quartetto Beethoven. Lavoro dell'estremo
periodo compositivo, la Sonata è espressione dello stile cupo della sua tarda
produzione. Shostakovich consultò Druzhinin durante la stesura dell'opera: in
una telefonata del 25 giugno 1975 gli aveva chiesto indicazioni tecniche sulle
quarte parallele, mentre il 4 agosto il compositore, ricoverato in ospedale
quello stesso giorno, riferiva di avere completato i primi due movimenti,
chiamandoli "Novella" e "Scherzo", sostenendo anche di
essere preoccupato dal timore di non riuscire a completare la Sonata per via
delle sue condizioni di salute. Due giorni dopo il violista venne a sapere per
telefono dal compositore che anche il terzo movimento era completo. Il 6 agosto
Druzhinin ricevette l'autografo della Sonata dai familiari di Shostakovich,
insieme a un biglietto nel quale questi lo informava del peggioramento della
sua malattia e del ricovero in isolamento. Shostakovich è morto il 9 agosto,
non facendo in tempo a sentire la sua ultima composizione eseguita. La prima
esecuzione è stata tenuta privatamente da Druzhinin con il pianista Mikhail
Muntian il 25 settembre, anniversario della nascita del compositore ed eseguita
in pubblico il 1º ottobre successivo. La Sonata sfrutta tutte le risorse tecniche
e dinamiche della viola e ha una notevole carica spirituale. Si articola in tre
movimenti dalla successione di andamenti lento-veloce-lento. L'Andante
iniziale, in cui si intravede una forma-sonata non rigorosa, si apre con una
figurazione di pizzicati della viola, accompagnati da una parte ugualmente
contenuta del pianoforte, cui segue un primo soggetto esposto e sviluppato da
entrambi gli strumenti, con la parte di viola che impiega spesso effetti
particolari quali pizzicato, glissando e tremolo sul ponte. Dopo la ripresa si
intravede un secondo tema cromatico. Dopo una Cadenza della viola, il movimento
termina nella tonalità prevalente di do maggiore. Il secondo movimento è
caratterizzato dal contrasto fra le figurazioni puntate e i passi legati, in tonalità
prevalente di si bemolle maggiore. Mentre il pianoforte inizia con una
figurazione staccata, la viola propone una melodia cantabile di gusto russo. Si
alternano momenti brillanti e virtuosistici con passi cantabili e parte del
materiale proviene direttamente dall'incompleta opera I giocatori (1942).
L'ultimo movimento porta una carica emozionale significativa, permeata dalle
tematiche del trascorrere del tempo e della morte. Si apre con una frase
cantabile in 5⁄4 della viola, i cui pizzicati accompagnano poi il pianoforte
nel ritorno al 3⁄2. Con alcuni elementi come gli arpeggi del pianoforte, il
movimento richiama, con uno stile citazionale comune nella tarda produzione
(1969–1975) di Shostakovich, i motivi ritmici della Sonata op. 27 n. 2 (1801)
di Beethoven, sovrapposti al materiale tematico già sentito nei movimenti
precedenti; il compositore ha infatti indicato questo movimento come «in
memoria del grande Beethoven». La prima registrazione, eseguita dagli
interpreti della prima, è stata pubblicata due mesi dopo; nei primi quindici
anni dalla composizione sono state pubblicate ventidue registrazioni in tredici
Paesi, ben più rispetto alla Sonata per violino dello stesso autore.
Nato nel 1969 a New York, Dimitri
Ashkenazy ha intrapreso lo studio del pianoforte a sei anni per poi
dedicarsi al clarinetto con Giambattista Sisini, con il quale ha continuato a
studiare anche dopo esser entrato al Conservatorio di Lucerna nel 1989. Completati
gli studi, ha intrapreso un'intensa attività di solista e musicista da camera.
Ha suonato alla Royal Festival Hall di Londra con la Royal Philharmonic
Orchestra, all'Hollywood Bowl con Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino,
alla Sydney Opera House con la SBS Youth Orchestra, al Festival Casals di
Puerto Rico con l'Orchestra Filarmonica Ceca e in Giappone con la Japan
Philharmonic, Tokyo Metropolitan Symphony e Mito Chamber Orchestra. Oltre ai
grandi concerti per clarinetto, il suo repertorio si estende fino alla musica
contemporanea includendo opere di Peter Maxwell Davies e Krzysztof Penderecki
di cui ha eseguito la trascrizione del Concerto per viola alla sua presenza. Ha
inoltre eseguito in “Prima assoluta” Concerti di Marco Tutino (con i Filarmonici
della Scala, Milano), di Filippo del Corno (con l'Orchestra I Pomeriggi
Musicali) e di Peter Maxwell Davies “Clarinet Quintet Inno ad Artemide Locheia”
(con il Brodsky Quartet al Festival di Lucerna). Ha inoltre collaborato con i
Quartetti Kodaly e Faust e con Barbara Bonney, David Golub, Edita Gruberova,
Ariane Haering, Antonio Meneses, Cristina Ortiz, Maria Joao Pires, Vovka
Ashkenazy, Vladimir Ashkenazy. Oltre all'attività concertistica ha realizzato
numerosi CD per importanti etichette ed emittenti radiofoniche. É stato
invitato a tenere corsi di perfezionamento in Australia, Spagna, Romania, Nuova
Zelanda, Singapore, Islanda, Svizzera e Stati Uniti. Nella stagione 201314 ha
collaborato con: Thuringer Philharmonie Gotha, Camerata Bohemica di Praga,
Orchestra di Istanbul, Thailand Philharmonic, Gottinger Symphonie-Orchester,
Orchestra Staatstheater Giessen, Orquesta de Camara Baetica di Siviglia, Plzeň
Philharmonic, London Concert Orchestra. In ambito cameristico è apparso in
Germania, Svizzera, Austria, Russia, Francia, Norvegia, Giappone e Italia. Nel
corso delle stagioni '14/'15 e '15/'16 ha ulteriormente intensificato
l'attività cameristica apparendo in formazione di Trio con Vladimir Ashkenazy e
Ada Meinich, collaborazione che continuerà nel corso della stagione 16/17. Nel
prossimo maggio Dimitri suonerà con il Quartetto Endellion (Quartetto in
residenza presso l'Università di Cambridge), nell'ambito del Festival “W.A.
MOZART” di Rovereto. È ospite di Serate
Musicali dal 1991.
Nata a Oslo, Ada Meinich intraprende
gli studi musicali nella sua città natale, perfezionandosi a Stoccolma,
Francoforte, Berlino e Salisburgo come allieva di Bjørn Sjøgren, Tabea
Zimmermann, Veronika Hagen. Il suo desiderio di esplorare le molteplici risorse
del suo strumento l'ha condotta a esperienze musicali di ambiti diversi,
incluse le collaborazioni con Ensembles di musica contemporanea e di tango,
gruppi folk, gruppi di musica antica su strumenti originali e improvvisazioni.
Nell'ambito della musica classica tradizionale, ha suonato con: Berliner
Philharmoniker, Spiramirabilis, Orchestra Mozart, Camerata di Ginevra. Ada
ritiene che la musica da camera rappresenti la miglior ricerca espressiva delle
più profonde emozioni umane. Particolare è la collaborazione con il Quartetto
Faust, del quale è elemento costituente sin dal 2008. Ulteriori collaborazioni
con Bernd Glemser, Laurence Power, Antoine Tamestit, Dimitri Ashkenazy, Eric
Lamb e Vladimir Ashkenazy.
Vladimir
Ashkenazy
Direttore Musicale della European Union Music Youth Orchestra
Direttore Laureato della Philharmonia Orchestra London
Direttore Laureato della NHK Symphony Orchestra Direttore Laureato
della Iceland Symphony Orchestra
La direzione d'orchestra ha rappresentato l’attività preponderante
di Vladimir Ashkenazy nel corso degli ultimi trent'anni. In qualità di
Direttore Laureato della Philharmonia Orchestra di Londra, ha guidato una delle
più importanti tourneés dell'America Latina nel settembre 2014. Ricopre inoltre
la stessa prestigiosa carica presso la Iceland Symphony Orchestra e presso la
NHK Symphony Orchestra ed è Direttore Musicale della European Union Youth
Orchestra, con la quale ha collaborato per innumerevoli progetti di
registrazione e importanti tourneés internazionali. Dirige regolarmente le più
importanti orchestre: Cleveland Orchestra, San Francisco Symphony, Deutsches
Symphonie Orchester Berlin, oltre a essere Direttore Ospite di altre
prestigiose formazioni. Come pianista, Vladimir Ashkenazy continua a effettuare
incisioni. La primavera del 2013 ha visto la nascita di un'opera di grandissimo
valore: “Ashkenazy: 50 Years on Decca”, un cofanetto contenente 50 CD in cui
l'artista celebra la sua lunga collaborazione con la Decca Classics. Nel 2014 è
stata pubblicata una vera pietra miliare della sua attività pianistica: una
raccolta di composizioni di Rachmaninov sia per pianoforte ch per
orchestra. Vladimir Ashkenazy è stato
ospite di Serate Musicali per la prima volta il 9 giugno del 1983, ritornando
per ogni stagione in qualità sia di pianista che di direttore, alla testa di
quasi tutte le orchestre che lo hanno visto Direttore Principale; da ultimo
della European Union Youth Orchestra.
Eventi storici: il 5 maggio del 1994 alla Scala in Trio con Itzhak
Perlman e Lynn Harrel; il 20 settembre del 1994 in Conservatorio con RSO
Berlin, solista Sviatoslav Richter.
Adriana Benignetti