Un’opera
multimediale per confinare la fame nei musei, un omaggio al sogno di Muhammad
Yunus (Premio Nobel per la pace) e ispirato al suo primo libro “Banker to the
Poor”
Può un
progetto economico e umanitario teso a salvare una popolazione allo stremo
delle forze divenire soggetto per un’opera lirica? In altri termini, può
un’operazione che ha a che fare con cifre, numeri, povertà e indigenza tradursi
in suoni, melodie ed arie in grado di emozionare un pubblico in ascolto?
È
questa la domanda che più di ogni altra ha dovuto trovare risposta in 27dollari, un’opera lirica che la
compositrice Paola Samoggia (nella foto con il Prof. Muhammad
Yunus) ha messo a punto nel corso di quasi cinque anni, ispirandosi al
progetto di microcredito di Muhammad Yunus, Premio Nobel per la pace 2006.
Per realizzare tutto questo è stata necessaria una lunga fase di lavoro con Rita Forlani, che ha saputo tradurre il libro di Yunus (in Italia intitolato “Il banchiere dei poveri”) in un testo versatile e comunicativo che non lascia spazio alla retorica.
27 dollari: il titolo
“27 dollari:
il prezzo della vita di 42 famiglie / 27 dollars: the value-price of 42
families’ lives” dal libretto di Rita Forlani
Il primo
villaggio in cui Yunus iniziò a cercare informazioni evidenziò dei numeri
sconcertanti: con soli 27$ avrebbe tolto dalla fame 42 famiglie.
(dal libro) “
[...] Finora Sufia aveva lavorato quasi gratis. Si trattava innegabilmente di
una forma di schiavitù....mi sembrava che quello stato non potesse cambiare se
Sufia non trovava i cinque taka per cominciare. Disponendo di un credito
iniziale avrebbe potuto vendere i prodotti sul libero mercato, ottenendo un
margine di guadagno decisamente più alto. Il giorno dopo feci venire Maimuna,
una studentessa che raccoglieva dati per me, e le chiesi di aiutarmi a
compilare un elenco di tutte le persone di Jobra che, come Sufia, ricorrevano
ai prestiti dei commercianti, vedendosi così espropriati i frutti del loro
lavoro. Dopo una settimana l'elenco era pronto: conteneva 42 nomi di persone
per un prestito totale di 856 taka, val e a dire meno di ventisette
dollari."
27 dollari: la storia
Bangladesh,
2080. Una
Giovane manager affronta la nonna, capostipite dell’impresa di famiglia, perché
le nega i fondi necessari a speculare in affari altamente lucrativi, mentre
destina cifre cospicue ad “imprese sociali” che non fruttano alcun beneficio,
cosa che la ragazza considera inutile ed obsoleta dato che la povertá é solo un
ricordo del passato. L’anziana le propone di concederle ció che chiede solo se
accetterà di ricordare l’origine del microcredito, grazie al quale fu debellata
la “piaga sociale”, visitando il Museo della Povertá, dove
grazie ad un sistema interattivo rivivrá la Storia sulla sua pelle.
Attraverso le parole delle “statue” del museo, rappresentanti l’Uomo che inventó il nuovo sistema bancario e uno dei gruppi di 5 donne usufruttuarie del microcredito, la ragazza ripercorrerá le fasi iniziali di Grameen Bank, assumendo il ruolo di intermediaria che all’epoca svolsero le assistenti di Yunus: conoscerá le ragioni che lo spinsero ad agire, i problemi con strozzini e creditori, le difficoltá poste dagli istituti di credito, le opposizioni dei capi religiosi e dei mariti, le principali caratteristiche del microcredito, fino ad uno scontro finale tra il gruppo delle donne e quello degli avversatori, in cui alle critiche di questi viene opposto il “decalogo delle 16 regole” ed i piú evidenti risultati che nel tempo hanno dimostrato l’efficacia del nuovo sistema, ad esempio dei quali l’Uomo porta proprio la ragazza. La giovane resta sconvolta da questa incursione del passato nel presente, ma la mendicante del gruppo di donne si scopre rivelandosi come sua bisnonna, e le spiega che quella che ha appena rivissuto é la storia della sua famiglia, la cui fortuna ebbe origine proprio da una delle prime “donne del telefono”: ora che conosce entrambe le facce della medaglia, sta a lei scegliere da che parte stare.
Attraverso le parole delle “statue” del museo, rappresentanti l’Uomo che inventó il nuovo sistema bancario e uno dei gruppi di 5 donne usufruttuarie del microcredito, la ragazza ripercorrerá le fasi iniziali di Grameen Bank, assumendo il ruolo di intermediaria che all’epoca svolsero le assistenti di Yunus: conoscerá le ragioni che lo spinsero ad agire, i problemi con strozzini e creditori, le difficoltá poste dagli istituti di credito, le opposizioni dei capi religiosi e dei mariti, le principali caratteristiche del microcredito, fino ad uno scontro finale tra il gruppo delle donne e quello degli avversatori, in cui alle critiche di questi viene opposto il “decalogo delle 16 regole” ed i piú evidenti risultati che nel tempo hanno dimostrato l’efficacia del nuovo sistema, ad esempio dei quali l’Uomo porta proprio la ragazza. La giovane resta sconvolta da questa incursione del passato nel presente, ma la mendicante del gruppo di donne si scopre rivelandosi come sua bisnonna, e le spiega che quella che ha appena rivissuto é la storia della sua famiglia, la cui fortuna ebbe origine proprio da una delle prime “donne del telefono”: ora che conosce entrambe le facce della medaglia, sta a lei scegliere da che parte stare.
27 dollari: il libro/the book
Il banchiere
dei poveri/ Banker to the poor
Muhammad
Yunus
ed
Universale Economica Feltrinelli
Muhammad
Yunus vive in uno dei paesi più poveri del mondo. Ad arginare gli effetti
devastanti delle calamità naturali, della malnutrizione, della povertà
strutturale, dell'analfabetismo e della alta densità di popolazione, in
Bangladesh, non sono bastati i trenta miliardi di dollari degli aiuti
internazionali. E' difficile quindi immaginare che l'Occidente abbia qualcosa
da imparare da questo paese. Eppure, è nata qui la Grameen Bank e con essa
un'idea per far sparire la povertà dalla faccia della terra. Il professor Yunus
ha trovato il modo, accordando minuscoli prestiti ai diseredati della terra, di
fornire al 10% della popolazione bengalese gli strumenti per uscire dalla
miseria, e di trasferire poi la sperimentazione del microcredito dal Terzo
mondo ai poveri di altri paesi. La banca presta denaro, a tassi bonificati,
solo ai poverissimi: in questo modo coloro che non potevano ottenere prestiti
dai tradizionali istituti di credito (e sono in maggioranza donne) vengono
messi nella condizione di affrancarsi dall'usura, di allargare la propria base
economica e di prendere in mano il proprio destino.
(dalla
copertina del libro)
27 dollari: la fine della povertà diventa
musica lirica
Molti
compositori si stanno interrogando su come “attualizzare” l’opera lirica, una
forma espressiva molto importante della nostra tradizione musicale ma che ha un
po' esaurito, nella sua forma tradizionale, le sue possibilità. Oggi la musica
elettronica e il multimediale rendono più semplice avvicinare il pubblico anche
a temi socialmente impegnativi utilizzando il canto e possibilità scenografiche
assai comunicative. Una buona scenografia multimediale, con suoni ed immagini
ben congegnati, può coinvolgere molto bene il pubblico mescolando efficacemente
ambientazioni storiche, salti temporali, testi, immagini di repertorio ecc. Da
un punto di vista squisitamente musicale, poi, combinare l’elettronica con gli
strumenti acustici tradizionali offre possibilità articolate anche con piccoli
organici, che meglio si prestano alla logistica, ai budget e ai temi sociali.
La delicata
fase di “traduzione” del progetto musicale in una opera mutimediale è avvenuta
con la collaborazione di Carlo Magrì con il quale, oltre dieci
anni fa abbiamo creato Imagem, una società che sviluppa varie espressioni
multimediali. Le sue grandi qualità di esperto in computer grafica ed ottimo
musicista hanno reso possibile la realizzazione di questo prodotto pensato anche
per il web. Il nostro intento è di riuscire ad aiutare la conoscenza e la
veicolazione di un importante messaggio, senza dovere per forza ricorrere ad
allestimenti tradizionalmente sfarzosi ed utilizzando un media rapido ed
efficace come internet.
(Testo
tratto dal sito 27dollari)