Balletto
in un prologo e tre atti
Pëtr
Il'ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893)
Coreografia
Marius
Petipa (Marsiglia,
11 marzo 1822 – San Pietroburgo, 1° luglio 1910)
Libretto
Marius
Petipa (Marsiglia,
11 marzo 1822 – San Pietroburgo, 1° luglio 1910) e Ivan Vsevolozhsky dal racconto di Charles Perrault
(Parigi, 12 gennaio 1628 – Ivi, 16 maggio 1703)
Prima rappresentazione
San Pietroburgo,
Teatro Marijinskij, 3 gennaio 1890
La storia e la trama del balletto
(testo tratto da comune.vigevano.pv.it)
La
storia del balletto:
Il
13 maggio 1888, il direttore dei Teatri Imperiali Ivan Vsevolojski indirizzò
una lettera a Čajkovskij, informandolo della sua intenzione di allestire
un nuovo balletto su temi della fiaba di Charles Perrault “La Bella
Addormentata” (La belle au bois dormant)
e proponendogli di scriverne il testo musicale. Persona di grande erudizione,
già autore di diversi libretti per altrettanti balletti e fine scenografo,
Vsevolojoski era anche un cultore dell'epoca di Ludovico XIV e questa sua
passione lo indusse a concepire lo scenario nello stile dei balletti di corte
del XVII secolo. La coreografia del balletto che, nelle intenzioni di
Vsevolojski, sarebbe dovuto diventare il biglietto da visita e il fiore
all'occhiello dei Teatri Imperiali, venne affidata a Marius Petipa, che divenne
anche coautore del libretto. La prova generale si tenne alla presenza dello zar
Alessandro III.
La prima si tenne il 3 gennaio 1890 al Teatro Marijinskij di San Pietroburgo, sotto la direzione orchestrale di Riccardo Drigo e con la partecipazione di Carlotta Brianza nel ruolo di Aurora e di Pavel Gerdt in quello di Desiré. Al di fuori della Russia, il balletto venne rappresentato per la prima volta nel 1896 alla Scala di Milano, mentre solo nel 1899, verrà allestito anche al Bol’šoj di Mosca.
La trama:
Prologo
Il
re Florestano XIV e la regina festeggiano la nascita della principessa Aurora.
Alla festa partecipa la Fata dei Lillà con il suo seguito di fate, ciascuna
delle quali reca un dono alla neonata. Irrompe la malvagia fata Carabosse,
furiosa per non essere stata invitata e, curva sulla culla di Aurora, ne
predice la morte a causa di una puntura di una spina al compimento del
sedicesimo compleanno. La Fata dei Lillà la allontana e promette la sua
protezione alla neonata, tramutando la maledizione in modo che Aurora non
muoia, ma cada in un lungo sonno.
Primo atto
Sedici
anni più tardi, si festeggia il compimento della maggiore età della
principessa. Ospiti importanti e pretendenti convergono a palazzo dai quattro
angoli del mondo. Aurora danza con tutti, ma non concede a nessuno i suoi
favori. Una vecchia le dona un mazzo di rose e Aurora volteggia felice nel
valzer ma, improvvisamente, punta da un ferro acuminato nascosto nel mazzo,
perde le forze e si accascia a terra. La vecchia si rivela essere la perfida
Carabosse che, per sottrarsi alle guardie che si gettano su di lei con le spade
sguainate, scompare. La Fata dei Lillà non può annullare l'incantesimo, ma può
alleviarne le conseguenze. Aurora non è morta, ma è solo in catalessi. La
bacchetta magica della Fata dei Lillà fa allora sprofondare tutto il regno in
un sonno secolare.
Secondo atto
Sono
passati cent’anni e il principe Desiré, con il suo seguito, è a caccia nel
bosco. Quando rimane solo, gli appare la Fata dei Lillà, che evoca la figura di
Aurora. Affascinato, il principe corre verso di lei, ma Aurora scompare,
lasciandolo con uno struggente desiderio di rivederla. Insieme alla Fata, il
principe si dirige in barca verso il castello addormentato, circondato dal
bosco silenzioso, nel cui intrico si vedono appena le torri del palazzo reale.
Il parco ormai incolto è il regno della Fata Carabosse, che impedisce a chiunque di raggiungere il castello ma, di fronte alla Fata dei Lillà e al principe Desiré, i suoi malefici si rivelano impotenti. Con un bacio, Desiré risveglia Aurora e, con lei, tutto il reame. Incantato dalla sua bellezza, Desiré ne chiede la mano al re e alla regina.
Terzo atto
Si
celebra il fastoso matrimonio di Aurora e Desiré. Tra i numerosi invitati vi
sono i personaggi delle fiabe: la principessa Florina e l'Uccello Azzurro, il
Gatto con gli Stivali e la Gattina Bianca, il Lupo e Cappuccetto Rosso. Anche
le Fate dei Brillanti, degli Zaffiri, dell'Oro e dell'Argento salutano e
rendono omaggio agli sposi.
A.B.