Ernani
Dramma
lirico in quattro atti
Musica
Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio
1901)
Libretto
Francesco Maria Piave (Murano, 18
maggio 1810 – Milano, 5 marzo 1876) tratto dal dramma Hernani di
Victor Hugo
Prima rappresentazione:
Venezia, Teatro La Fenice, 9 marzo 1844
Personaggi
Ernani, bandito (tenore)
Don Carlo, re di Spagna (baritono)
Don Ruy Gomez De Silva, grande di Spagna (basso)
Elvira, sua nipote e fidanzata (soprano)
Giovanna, sua nutrice (soprano)
Don Riccardo, scudiero del re (tenore)
Jago, scudiero di Don Ruy (basso)
Montanari, ribelli e banditi, cavalieri, familiari di
Silva, ancelle di Elvira, cavalieri del re, personaggi della Lega, nobili
spagnoli e alemanni, dame spagnole e alemanne.
Trama
Atto I
“Il bandito”.
In Spagna e ad Aquisgrana nel 1519. Don Carlo è re di
Spagna ed Ernani sta preparando una rivolta contro di lui per spodestarlo. Il
giovane ama Elvira e, per incontrarla, va sotto mentite spoglie al castello
della famiglia Silva, presso cui vive la giovane. Anche Elvira ama Ernani, ma è
promessa al vecchio conte Don Ruy. Ma Elvira è amata anche dal re, che si trova
anch'egli nel castello. Ernani, Elvira e Don Carlo si incontrano nella stanza
della giovane, quando sopraggiunge il conte Ruy, che si adira dapprima, poi si
calma quando il re si fa riconoscere, ma esige una punizione per Ernani.
Aiutato da Don Carlo, che lo fa passare per un suo messo, il giovane riesce
tuttavia a sfuggire all'ira del conte.
Atto II
“L’ospite”.
La rivolta contro il trono è fallita: Ernani trova
rifugio nel castello dei de Silva, proprio nel giorno in cui si dovrebbero
celebrare le nozze tra il conte ed Elvira. Sicuro ormai di perdere l'amata,
Ernani si costituisce a Don Ruy, il quale per dovere di ospitalità, anziché
denunciarlo, lo prende sotto la sua protezione. Ma sopraggiunge il re che, con
un sotterfugio, riesce a portare via Elvira. Ernani giura vendetta; ammette, di
fronte a Don Ruy, il suo amore per la giovane e gli promette che vendicherà
entrambi. Ma il vecchio gli impone un patto: poiché ha salvato la vita a
Ernani, Elvira gli appartiene; se la vorrà, gli sarà sufficiente far squillare
tre volte un corno, che il giovane gli lascia in pegno.
Atto III.
Atto III.
“La clemenza”.
La congiura continua. Ernani incontra i suoi compagni
nel sotterraneo del monumento sepolcrale di Carlo Magno ad Aquisgrana. Don
Carlo, intanto, è eletto imperatore.
Potrebbe uccidere i ribelli, ma vuole essere magnanimo e, per intercessione di Elvira, concede loro, in cambio della lealtà, la vita. Come ulteriore prova della sua benevolenza offre a Ernani la mano della ragazza, perché ha capito che non amerà mai altri che lui.
Atto IV .
Potrebbe uccidere i ribelli, ma vuole essere magnanimo e, per intercessione di Elvira, concede loro, in cambio della lealtà, la vita. Come ulteriore prova della sua benevolenza offre a Ernani la mano della ragazza, perché ha capito che non amerà mai altri che lui.
Atto IV .
“La maschera”.
I convitati festeggiano la coppia, durante un sontuoso
pranzo di nozze. Tra gli invitati si aggira, mascherato in un domino nero, Ruy
de Silva. Quando la festa è al culmine, egli si reca in giardino e fa
echeggiare per tre volte, il suono del corno. Ernani sa qual è il suo dovere:
l'onore castigliano ha un codice preciso, e il giovane si avvelena. Sul suo
corpo senza vita cade, uccisa dal dolore, la donna che ama.
Fonti:
giuseppeverdi200.gov.it
Dizionario dell’opera 2002 a cura di Piero Gelli,
Baldini&Castoldi, Milano 2001