Gli auguri del Teatro alla Scala e di Riccardo Chailly
al Maestro nel giorno del suo compleanno
Pierre Boulez compie
90 anni.
Una vita dedicata alla musica, che tutto il mondo festeggia. Nell’inviargli gli
auguri del Teatro alla Scala il Sovrintendente Alexander Pereira ricorda i
“tanti concerti fatti insieme quando dirigevo il Konzerthaus di Vienna, dove
Boulez era ospite regolare con la London Symphony e dove diresse i suoi primi
concerti con i Wiener Philharmoniker”.
Riccardo Chailly rivolge un augurio
affettuoso “a un uomo di cultura che con la sua intelligenza e il suo coraggio
è divenuto un punto di riferimento come compositore e come interprete. Questo
pioniere sempre affascinato dal gioco delle idee è però anche una figura di
straordinaria umanità: nelle nostre conversazioni resto sempre colpito del suo
senso dell’umorismo”.
Festeggiare
con affetto e gioia il compleanno di Pierre Boulez significa anche riflettere
sull’identità culturale del nostro teatro e della nostra città. La Lulu di Berg da lui diretta nel 1979, la
Seconda sonata nelle esecuzioni di Maurizio Pollini, i concerti con l’Ensemble
Intercontemporain ma anche con l’Orchestra della Scala sono pietre angolari di
una Milano colta e orgogliosa, capace di costruire la propria fisonomia nel
contesto più ampio del dibattito internazionale.
È
il 1970 quando una composizione di Boulez risuona per la prima volta in una stagione
scaligera: è Domaines, eseguita dalla
Società Cameristica Italiana alla Piccola Scala. Tra le prime esecuzioni milanesi
di opere di Boulez vanno ricordate almeno il Marteau sans Maître nella coreografia di Béjart nel 1973, la prima
assoluta di In memoriam Maderna
diretta da Lucas Vis alla Piccola nel 1974, Rituel
con Gary Bertini nel 1977. Maurizio Pollini esegue la meravigliosa Seconda
Sonata nel 1978, nel 2000 e nel 2009, Bruno Canino e Antonio Ballista il Quaderno II di Structures nel 1978. Nel 1979 Boulez dirige la sua unica opera alla
Scala, Lulu di Alban Berg nel
completamento di Friedrich Cerha; la messa in scena è quella leggendaria di
Patrice Chéreau, la produzione (e l’orchestra) vengono dall’Opéra di Parigi.
Tra una recita e l’altra dirige Petruška e
Sacre du Printemps con l’orchestra parigina.
L’Ensemble
Intercontemporain debutta alla Scala nel 1980 con Boulez sul podio per la prima
italiana di Eclat/Multiples. Nel 1983
Peter Eötvös impegna l’Orchestra della Scala in Pli selon pli. Boulez torna con l’Ensemble nel 1986 accompagnando
Aldo Ciccolini in musiche di Debussy. Nel 1989, nell’ambito del “Dialogo con
Maderna”, dirige l’orchestra della BBC accostando a Viola di Maderna (con Aldo Bennici), a Le chant du rossignol di Stravinskij e a La ville d’en haut di Messiaen i suoi Le visage nuptial e Le soleil
des eaux. L’Ensemble
Intercontemporain torna nel giugno 1994 per il “Festival Edgar Varèse”
organizzato da Milano Musica: Boulez dirige le sue Dérive 1 e Dérive 2
insieme a Offrandes e Intégrales di Varèse e Duo en résonance di Ivan Fedele: le Dérives torneranno insieme a Eclat/Multiples nel concerto del 1998,
mentre l’ultima versione di Dérives 2
sarà eseguita nel concerto del 2006. Nell’ottobre del ‘94 Boulez e l’Ensemble
tornano per un concerto dedicato alla seconda scuola di Vienna. Nel 1995
Viktoria Mullova esegue in prima italiana Anthèmes
per violino solo. È Riccardo Chailly il primo a introdurre la musica di Boulez
nel repertorio dalla Filarmonica eseguendo le Notations 1/4 per Milano Musica nel 1997. L’ultima apparizione di
Pierre Boulez sul podio della Scala risale al Concerto di Natale del 2006, con
il Sacre du printemps di Stravinskij.
(comunicato
stampa)