Lunedì 30 marzo alle ore 20.00, al Teatro alla Scala, il grande direttore celebrerà Skrjabin, nel
centenario della nascita, con “Pòeme de l’exstase”. Yefim Bronfman sarà, invece, protagonista del Secondo
concerto per pianoforte di Brahms
(Foto di Luca Piva) |
(Foto di Dario Acosta) |
Socio onorario
della Filarmonica della Scala Valery
Gergiev torna sul podio lunedì 30
marzo alle ore 20.00 con un programma che guarda agli esiti del pensiero
musicale post beethoveniano: da una parte Brahms con il secondo concerto per
pianoforte eseguito dal pianista Yefim
Bronfman; dall’altra, Wagner con il Preludio Atto I e il Preludio Atto III da Die
Meistersinger von Nürnberg.
Su tutto, il Pòeme de l’exstase di Skrjabin, omaggio al compositore russo nel centenario della scomparsa, con
uno dei lavori sinfonici che tra mistiscismo e sensualità mostra chiari i
tratti della sua grande vitalità creativa. Il pianista Yefim Bronfman debutta nella stagione Filarmonica dopo
la residenza nel 2013 presso la New York Philarmonic, durante la quale ha
eseguito il ciclo completo dei concerti di Beethoven sotto la direzione di Alan
Gilbert, e un'intensa attività concertistica con le principali orchestre
americane e con Berliner, Wiener e Koninklijk Concertgebouworkest.
Il programma
«Sto scrivendo un
piccolo concerto per pianoforte con un piccolo scherzo molto grazioso. È in si
bemolle; e benché questa sia un'ottima tonalità, temo di averla utilizzata
troppo spesso» scriveva Brahms in una lettera del 7 luglio 1881 al suo amico
Herzogenberg. Questo "piccolo concerto" era il secondo dei due
concerti per pianoforte e orchestra scritti da Brahms e in realtà una delle
opere più ampie e imponenti da lui composte, su idee tracciate tre anni prima a
Pörtschach, all'epoca del Concerto per violino e orchestra op. 77
(nell'ambito di questi lavori di grosso respiro seguiranno le due ultime
sinfonie nel 1883 e '85 e il Doppio concerto per violino, violoncello e
orchestra nel 1887). Il Secondo concerto op. 83 venne eseguito per la
prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d'orchestra di
Sandor Erkel e con lo stesso Brahms al pianoforte: non mancò il successo di
pubblico, che successivamente si estese nei paesi di lingua e cultura tedesca,
anche se alcuni critici dissero che si trattava di una sinfonia con pianoforte
per la densità e la robustezza del discorso orchestrale, tematicamente molto
ricco e vario nel gioco timbrico e ritmico.
Nel Preludio
dell’Atto I di Die Meistersinger von Nürnberg si riversano i
principali gruppi tematici dell’opera, che rappresentano da una parte il mondo
dei Maestri Cantori e dall’altra la figura del cavaliere Walther von Stolzing.
Due nuclei intorno ai quali Wagner costruisce non solo la forma musicale,
attraverso il loro intrecciato sviluppo contrappuntistico, ma anche il
contenuto simbolico della vicenda drammatica. Questa pagina orchestrale
rappresenta una sintesi della complessità dei processi compositivi dell’opera e
del suo significato concettuale. Il Preludio dell’Atto III invece è legato al
rilievo assunto dalla figura di Hans Sachs negli sviluppi dell’opera:
l’autoironia e la proverbiale arguzia per mascherare la profonda malinconia del
personaggio, che troviamo in meditazione all’inizio dell’Atto III. La musica
del Preludio esprime in maniera sintetica i sentimenti, consegnati alle
riflessioni notturne del semplice e bonario ciabattino Hans Sachs, ma vero
artista dell’opera.
La composizione
del Poema dell'estasi, che prese gli anni dal 1905 al 1908, fu preceduta
da un breve poemetto che Skrjabin fece pubblicare a sue spese nel 1905 e
distribuì solo agli amici e ai collaboratori più stretti. I versi del poema
sono un inno alla forza invincibile dell'animo umano; Tutto è pervaso da una
cocente visionarietà, da un'estatica esaltazione. Lontano da qualunque volontà
di dare vita a un'opera di "musica a programma", ebbe spesso a
sottolineare che un direttore d'orchestra desideroso di eseguire il Poema
dell'estasi non avrebbe dovuto conoscere lo scritto (anche se poi chiese al
direttore Modest Altschuler di pubblicarne una sintesi nel programma della
prima americana a New York, il 10 dicembre 1908). La macrostruttura del Poema è
in fondo una gigante 'forma sonata' in cui si susseguono un'introduzione,
l'esposizione dei temi, il loro sviluppo, la ripresa variata e la coda finale.
La mastodontica orchestra mette a disposizione del compositore risorse
coloristiche enormi, che insieme alla fervida immaginazione ritmica e melodica
costituiscono il vero elemento di interesse dell'opera.
Valery Gergiev nasce
a Mosca nel 1953 ma cresce a Vladikavkaz, in Ossezia. Dal 1972 studia con Ilya
Musin al Conservatorio di Leningrado e nel 1977 vince il premio Karajan e
diventa assistente di Temirkanov al teatro Kirov. Dopo undici anni gli succede
e nel 1989 guida la prima tournée internazionale del teatro. Nel 1991 debutta
come direttore d’opera in Europa (Bayerische Staatsoper) e negli USA (San
Francisco). Nel 1992 Leningrado diventa San Pietroburgo e il Kirov diventa
Teatro Mariinskj: l’anno seguente Gergiev debutta al Covent Garden e al Met.
Nel 1992 ha fondato il Festival “Stelle delle Notti Bianche” a San Pietroburgo,
che è oggi uno degli appuntamenti di maggior rilievo nel panorama estivo
internazionale Nel 1995 è nominato direttore principale della Rotterdam
Philharmonic e nel 1997 direttore ospite principale del Met. Nello stesso anno
debutta al Festival di Salisburgo, dove è tornato con Turandot con il
finale di Luciano Berio nel 2003. Nel 2003 ha celebrato i trecento anni dalla
fondazione di San Pietroburgo, i suoi 25 anni al Mariinskj e il suo 50°
compleanno con una nuova produzione del Ring. Il 29 novembre 2006 il
Mariinskij ha inaugurato la sua nuova sala da concerto, la più innovativa della
Russia, mentre nel 2013 è stato inaugurato il New Mariinsky, una seconda sala
operistica a pochi metri dal teatro storico. San Pietroburgo ha così
riaffermato la sua centralità tra le capitali internazionali della musica,
anche grazie all’attivissima etichetta discografica del teatro. Alla Scala
Gergiev ha diretto Il giocatore, Khovanščina, Guerra e Pace, Boris
Godunov (nell’edizione 1869) Turandot
e Macbeth. E’ stato regolarmente ospite della Filarmonica dal 1990.
Teatro alla Scala, Milano
Lunedì 30 marzo 2015 ore 20.00
Valery Gergiev, direttore
Yefim Bronfman, pianoforte
Brahms, Concerto n. 2 in si
bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83
Wagner,
Die Meistersinger
von Nürnberg,
Vorspiel zum Akt I
Wagner,
Die Meistersinger
von Nürnberg, Vorspiel
zum Akt III
Skrjabin,
Poème de l’Extase
Informazioni
I biglietti sono in vendita da un mese prima sul sito www.geticket.it
La vendita diretta avrà luogo dal giovedì precedente il concerto presso
l’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, Piazza Diaz, 6, dalle ore
10.00 alle ore 17.00 fino ad esaurimento posti.
Prezzi: Posto unico Platea € 105,00; Palco € 85,00/65,00; I Galleria €
25,00; II Galleria € 15,00; Ingressi € 5,00.
(Comunicato
stampa)