Mercoledì
18 e giovedì 19 marzo, il nuovo lavoro della Carlson al Teatro degli
Arcimboldi per la Stagione di danza. Protagonista la Carolyn Carlson
Company
«“Riportare
lo spirito a sé stesso, là dove la visione interiore percepisce lo
spazio dove viviamo” - La
poétique de l’espace di Gaston
Bachelard.
(Foto @Laurent Paillier) |
In
questi spazi si racchiude il nostro spirito, come si trattasse di
ricordi di misteri protetti in spazi e luoghi sacri. Rifugi del
nostro immaginario, delle nostre case, di angoli, soffitte, cantine e
di quell’immensità intima che offre allo spirito la visione di
una Coscienza Universale. Esplorazioni nel cuore della dimensione
spirituale del nostro essere.
“Sono
lo spazio in cui sono…” - Noel
Arnaud
Questo
spazio è un contenitore pieno di avventure creative. Perché
quest’opera?
È
rivolta a quelle case e a quei luoghi indelebili che noi abitiamo,
che testimoniano la forte aspirazione dell’umanità alla sicurezza
e allo sviluppo di forze misteriose che fondano la realtà tangibile
dei nostri valori, profani e sacri. Una presa di coscienza delle
nostre vite quotidiane. L’immensità minuscola della nostra
presenza nell’Universo.
Un
atto in 7 parti metaforiche
-
La casa, dalla cantina alla soffitta
-
Cassetti, credenze, armadi che contengono segreti
-
Nidi e bozzoli
-
Angoli di solitudine e sogni
-
Dal particolare all’universale
-
L’immensità intima
-
Il cerchio eterno, interno ed esterno
Una
poesia scelta tra i poeti Milosz, Rilke, Baudelaire…attraversa
ognuna delle sette parti.
Uragani,
tempeste e diluvi tormentano la «poetica dello spazio»; tutti
questi eventi rendono la più modesta capanna un rifugio sicuro, ciò
che Bachelard utilizza per ampliare la nostra concezione della casa e
dell’universo. Del particolare e dell'immensità.
“…in
silenzio volano gli uccelli attraverso di noi. Oh! io che voglio
crescere, guardo fuori, ma è in me che l’albero cresce…”
- Rainer Maria Rilke
Come
la danza è per sua essenza senza parole, questa creazione non è
altro che la partecipazione ad un flusso continuo che si esprime
attraverso il tempo e lo spazio. Una metafora meditativa di un’ora
e venti minuti». Now
- Note d’intento di Carolyn Carlson
Dopo
Akram Khan con lo spettacolare Kaash, e Shen Wei, che ha
presentato le sue due geniali coreografie Collective Measures
e Folding, la grande danza al Teatro degli Arcimboldi si volge
a frequentare dimensioni più europee, ma sempre con la ferma
intenzione di esplorare il “nuovo” e i suoi linguaggi, qualsiasi
sia l’influenza o eredità artistica a cui appartengono, regalando
così al proprio pubblico uno sguardo d’eccellenza sull’arte
coreutica contemporanea mondiale.
In
questo quadro si incastona il prossimo spettacolo proposto: Now
di Carolyn Carlson. La “poesia visiva” creata dalla
Carlson in ogni sua coreografia, cifra caratteristica che permea
fortemente ogni suo lavoro, è segno di quanto l’artista
californiana sia un’instancabile viaggiatrice e indagatrice delle
intime connessioni tra lo spirito e il movimento.
In
oltre quaranta anni di carriera, Carolyn Carlson ha lavorato
così intensamente e prolificamente da incidere in profondo
sull’evoluzione dell’arte coreutica contemporanea europea,
soprattutto in Italia e in Francia, e il suo talento e il suo impegno
sono stati riconosciuti dal Leone d’Oro alla Carriera
assegnatole nel 2006.
Now,
questo nuovo lavoro – che debutta in Italia il 13 marzo a Reggio
Emilia e che viene presentato al Teatro
degli Arcimboldi
il 18 e 19 marzo come una prima cittadina – è altresì lo
spettacolo che inaugura la residenza biennale della Carolyn
Carlson Company
presso il Theatre
National de Chaillot di
Parigi, un’ulteriore conferma dell’importanza che pubblico e
istituzioni attribuiscono all’arte della coreografa.
Teatro
degli Arcimboldi, V.le
dell’Innovazione, 20 - Milano
Mercoledì
18 e giovedì 19 marzo alle ore 21.00
I POMERIGGI MUSICALI
in
collaborazione con SHOW BEES
presentano
Carolyn
Carlson
Now
Pièce
per sette danzatori
Coreografia:
Carolyn Carlson
Assistente
alla coreografia: Colette Malye
Danzatori:
Constantine Baecher, Juha Marsalo,
Céline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Sara Orselli,
Sara Simeoni
Musica:
René Aubry
Luci:
Patrice Besombes
Scenografia:
Maxime Ruiz (foto e video), Benoît Simon (fotomontaggio)
Costumi:
Chrystel Zingiro con l'équipe del Théâtre National de
Chaillot
Consulenza
artistica: Claire de Zorzi
Produzione:
Théâtre national de Chaillot, in
partnership con Carolyn Carlson
Company
Coproduzione:
Ballet du Nord/Centre chorégraphique
national de Roubaix Nord-Pas de Calais, L’Atelier à spectacle –
Scène conventionnée de Dreux Agglomération con
il sostegno di Crédit du Nord
Nata
in California, Carolyn Carlson si
definisce innanzitutto una nomade. Dalla baia di San Francisco
all’Università dello Utah, dalla compagnia di Alwin Nikolais di
New York a quella di Anne Béranger in Francia, dall’Opéra di
Parigi al Teatrodanza de La Fenice di Venezia, dal Théâtre de la
Ville a Helsinki, dal Ballet Cullberg alla Cartoucherie di Parigi, da
La Biennale di Venezia a Roubaix, Carolyn Carlson è una viaggiatrice
instancabile, in continua ricerca, sviluppo e condivisione del suo
universo poetico. Ereditaria della composizione coreografica e della
pedagogia di Alwin Nikolais, è arrivata in Francia nel 1971. L’anno
successivo, con Rituel pour un rêve
mort ha firmato il manifesto poetico
del suo stile, che non ha mai abbandonato: una danza decisamente
votata alla filosofia e alla spiritualità. Al termine “coreografia”
Carolyn Carlson preferisce “poesia visiva” per definire il suo
lavoro. La creazione delle sue opere è una testimonianza del suo
pensiero poetico e della sua forma d’arte in cui il movimento
ricopre un posto privilegiato. Da quattro decenni vanta un’influenza
e un successo considerevoli in diversi Paesi europei; ha ricoperto un
ruolo fondamentale nella nascita della danza contemporanea in Francia
e in Italia con il GRTOP, all’Opéra di Parigi e al Teatrodanza de
La Fenice di Venezia. Ha creato più di cento coreografie, di cui
molte fanno parte delle pagine più importanti della storia della
danza, da Density 21,5 a
The Year of the horse,
da Blue Lady a
Steppe,
da Maa a
Signes, da
Writings on water a
Inanna.
Nel 2006 la sua carriera è stata coronata da un Leone d’Oro, non
era mai accaduto prima che alla Biennale di Venezia un coreografo ne
fosse insignito. Carolyn è anche Commendatore delle Arti e delle
Lettere ed Ufficiale della Legion d’onore (Francia). Dal 2014 è
Artista associato del Théâtre National de Chaillot di Parigi, dove
la sua compagnia è attualmente in residenza.
Gennaio
2014: dopo nove anni passati alla direzione del CCN di Roubaix Nord
Pas-de-Calais, Carolyn Carlson torna a Parigi e vi insedia la sua
compagnia, la Carolyn Carlson
Company. Forte di un repertorio
straordinario e accompagnata da un gruppo di danzatori fedeli alla
poetica della sua gestualità, la coreografa persegue il suo
personale approccio creativo, con l’obiettivo di presentare ogni
anno almeno due progetti importanti e trasmettere il proprio
repertorio ai più prestigiosi corpi di ballo internazionali. In
residenza al Théâtre National de Chaillot, la compagnia occupa un
posto di rilievo nella scena coreografica parigina, seguendo le
istituzioni partner del teatro, proponendo improvvisazioni di danza
dalla tecnica ideata da Alwin Nikolaïs, organizzando momenti di
incontro e di partecipazione con il pubblico. La compagnia di Carolyn
Carlson è sovvenzionata dal Ministero della Cultura Francese e
riceve il sostegno del Crédit du Nord nell’ambito della sua
residenza al Théâtre National de Chaillot, Parigi.
Biglietti
da
20,00 €
a 40,00 €
+
prevendita
Sono
disponibili riduzione per giovani, gruppi e anziani
Biglietteria
Teatro degli Arcimboldi
Viale
dell’Innovazione, 20 – 20126 Milano
Dal
lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 18:00
Tel. 02 /
64.11.42.212/214
Per
informazioni:
Tel.
02 / 64.11.42.200