Dal 21 febbraio al 1° marzo 2015, il dramma
tragico in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvatore Cammarano
sarà in scena con la regia di Dario Argento e la direzione di Giampaolo
Bisanti. Desirée Rancatore nel ruolo di Lucia
«L’atmosfera cupa e tetra che pervade tutta
l’opera, il carattere fremente e inquieto di Lucia, la stessa trama ispira
sogni inquietanti. Ho intenzione di trasportare l’ambientazione fin verso il
1850 cioè vicino agli anni di Donizetti, in un’epoca imprecisata e in un luogo
non riconoscibile.
Con l’aiuto del costumista Falaschi, poi, vorrei immergere
la vicenda in un’atmosfera simbolista e per quanto riguarda le donne,
preraffaelita, riscoprendo così le ossessioni, gli incubi che segnarono
quest’epoca nella storia dell’arte. Non immagino, come alcuni sostengono, che
Lucia sia pazza già dall’inizio dell’opera, ma la vedo scendere nel gorgo della
follia lentamente nel corso della vicenda. Il suo personaggio, uno dei più
intensi della storia del melodramma, ispira sentimenti di pietà, di amore, di
partecipazione emotiva, è uno di quei caratteri che ogni regista vorrebbe
incontrare una volta nella vita». Dario
Argento
Da sabato 21 febbraio 2015 alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice va in
scena Lucia di Lammermoor, dramma
tragico in due atti di Salvatore Cammarano, tratto dal romanzo The bride of Lammermoor di Sir Walter Scott, su musiche di Gaetano Donizetti.
Sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice, Giampaolo Bisanti. A curare la regia
della nuova Lucia allestita dal
Teatro Carlo Felice, un regista cinematografico di culto che indaga da sempre
il lato oscuro dell’animo umano: Dario
Argento.
L’eroina fragile, debole di nervi, consumata
dalla follia, è una figura ricorrente nel teatro lirico. Ma nessuna delle tante
“scene della pazzia” che attraversano il mondo dell’opera è realistica e
toccante come quella del terzo atto della Lucia
di Lammermoor di Gaetano Donizetti. La musica e il teatro, questa volta,
vanno ben oltre la convenzione, dando voce a quel disagio psichico che la
psicoanalisi, poco più di mezzo secolo dopo (Lucia debutta al San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835),
cercherà di comprendere e guarire. E che, per un terribile scherzo del destino,
colpirà lo stesso Donizetti, morto nel 1848 ormai privo di ragione. Una vicenda
di amore contrastato ambientata nella Scozia del XVI secolo: la costrizione a
rinunciare al vero amore su pressione del fratello porta Lucia alla follia, ad
assassinare il marito e a morire di dolore. Un tragedia romantica, che
Donizetti mette in musica con mano magistrale: la vena melodica è fluente e
inesauribile, l’armonia (a partire dalle prime battute del Preludio) pensosa e
intensa, la strumentazione ricca di sorprese timbriche e di invenzioni
originali. Come il lungo solo di arpa che introduce la prima apparizione in
scena di Lucia: una cascata di note che già prefigura il dilagare
imminente della sua follia. Perché
quella di Lucia non è la pazzia “maschile” di Orlando, amplificazione dell’ira,
fatta di sguardi infuocati, di urla animalesche e di capelli strappati con le
proprie mani, eroica a suo modo. È una follia al femminile, che si manifesta in
insistiti gorgheggi esili e filiformi. La voce della pazzia di Lucia, come ha
scritto Alberto Savinio, «è il soffio più sottile, più leggero, più aereo che
si possa dare, e il più gelido, pure.»
L’opera si avvale di due cast
prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Desirée Rancatore, Natalia Roman (Lucia), Gianluca Terranova, Enea Scala (Edgardo), Stefano Antonucci, Mansoo Kim (Enrico), Orlin Anastassov (Raimondo), Giovanni Battista Parodi, Alessandro Fantoni (Arturo), Marina Ogii (Alisa), Enrico Cossutta (Normanno) e Fabiola Di Blasi (nella parte mimata
del fantasma di Lucia). Le
scene sono di Enrico Musenich che
anche per questa produzione, come per Rigoletto
del 2013, ha sapientemente utilizzato materiale proveniente dai magazzini del
Teatro. Preziosa la collaborazione di Gianluca
Falaschi nella realizzazione dei costumi, creati in parte dalla sartoria
del Teatro Carlo Felice, che ha saputo rispondere alle esigenza dell’Opera,
rese ancor più complesse dalla particolare regia. Le luci sono di Luciano Novelli mentre Eugenio Pini ha realizzato le video
proiezioni.
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma
tragico in due parti di Salvatore
Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Musica di Gaetano Donizetti
Sabato 21 febbraio ore 20.30
Domenica 22 febbraio ore 15.30
Domenica 22 febbraio ore 15.30
Martedì 24 febbraio ore 20.30
Venerdì 27 febbraio ore 20.30
Sabato 28 febbraio ore 15.30
Domenica 1° marzo ore
15.30
Direttore
Giampaolo Bisanti
Giorgio Bruzzone (24/2)
Regia
Dario Argento
Scene Enrico Musenich
Scene Enrico Musenich
Costumi
Gianluca Falaschi
Luci
Luciano Novelli
Video
Design Eugenio Pini
Personaggi e interpreti principali:
Lucia
Desirée Rancatore
Natalia Roman 22,24,28/2
Edgardo
Gianluca Terranova
Enea Scala 22,24,28/2
Enrico
Stefano Antonucci
Mansoo Kim 22,24,28/2
Raimondo
Orlin Anastassov
Giovanni Battista Parodi 22,
24, 28/2
Arturo
Alessandro Fantoni
Alisa
Marina Ogii
Normanno
Enrico Cossutta
Mimo
Fabiola Di Blasi
Nuovo
allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante