Dramma tragico in tre atti
Musica
Gaetano Donizetti (Bergamo, 1797 – Ivi, 1848)
Libretto
Salvatore Cammarano (Napoli, 1801 – Ivi, 1852) dal romanzo The Bride of Lammermoor di Sir Walter Scott
Napoli, Teatro
di San Carlo, 26 settembre 1835
Personaggi:
Lord Enrico Ashton (baritono)
Lucia, sua sorella (soprano)
Sir Edgardo di Ravenswood (tenore)
Lord Arturo Bucklaw (tenore)
Raimondo Bidebend, educatore e confidente di Lucia (basso)
Alisa, damigella di Lucia (mezzosoprano)
Normanno, capo degli armigeri di Ravenswood (tenore)
Dame e cavalieri, congiunti di Ashton, abitanti di
Lammermoor, paggi, armigeri, domestici di Ashton
La trama (testo tratto da teatroallascala.org)
Atto I
(La partenza)
Atrio nel castello di Ravenswood.
Nella Scozia del secolo XVI,
lacerata dalle divisioni politiche, il partito cui appartengono gli
Ashton sta per soccombere a quello dei Ravenswood. Normanno, capo degli
armigeri al servizio degli Ashton, dà disposizioni perché si
raccolgano notizie (coro d’introduzione “Percorrete le spiagge vicine”):
sospetta infatti che Lucia, sorella di lord Enrico Ashton, abbia una
segreta relazione con Edgardo di Ravenswood, ultimo superstite della
famiglia nemica. Enrico, preoccupato per le sorti degli Ashton, si
confida con Normanno: per salvare la situazione vorrebbe far sposare Lucia
con lord Arturo Bucklaw, ma teme il rifiuto della sorella. Raimondo,
educatore e confidente di Lucia, ricorda a Enrico che la fanciulla è
afflitta per la morte recente della madre; ma Normanno rivela che la
sua mestizia è provocata dall’amore per un giovane, che un giorno le
ha salvato la vita sottraendola alla carica di un toro infuriato. Egli
sospetta che quel giovane sia Edgardo di Ravenswood. Enrico, in preda
all’ira, promette di vendicarsi (scena e cavatina “Cruda, funesta
smania”).
Parco.
Presso la fontana della sirena,
all’imbrunire, Lucia è in grande agitazione e si confida con la damigella
Alisa. In attesa di Edgardo, rivela ad Alisa di aver visto il fantasma di
una dama, uccisa per gelosia da un antenato di Edgardo e caduta nella
fonte. Alisa scongiura Lucia di troncare il suo legame, ma la fanciulla
rifiuta decisa (scena e cavatina “Regnava nel silenzio”). Giunge
Edgardo e informa Lucia che all’alba partirà per la Francia;ma prima di
lasciare la Scozia vorrebbe riconciliarsi con gli Ashton e chiedere,
in segno di pace, la mano di Lucia. Informato che Enrico lo odia ancora,
Edgardo richiama i torti subiti dalla propria famiglia per mano degli
Ashton e dichiara che solo l’amore per Lucia ha frenato la vendetta
che pur aveva giurato sulla tomba del padre. A Lucia, che lo
scongiura di dimenticare l’antico odio, Edgardo chiede un giuramento di
fede eterna. I due si scambiano un anello e si separano (scena e
duetto “Sulla tomba che rinserra”).
Atto II
(Il contratto nuziale)
Gabinetto negli appartamenti di lord Ashton.
Enrico, in attesa di Lucia, parla
con Normanno.I parenti sono arrivati al castello per le nozze di Lucia con
lord Arturo, ma Enrico teme ancora il rifiuto della sorella. Normanno
lo rassicura: Edgardo è assente da lungo tempo, e le false notizie
diffuse ad arte lo danno sposato a un’altra donna. Giunge Lucia, pallida
e con lo sguardo immobile. Enrico le mostra una falsa lettera, che
dimostra il tradimento di Edgardo; insiste poi perché la sorella sposi
Arturo, salvando così le sorti della famiglia (scena e duetto “Il
pallor funesto, orrendo”). Lucia si sente morire. Chiede conforto a
Raimondo, che la invita ad accettare le nozze (scena e aria “Deh,
t’arrendi, o più sciagure”); infine, disperata, si sottomette al volere
del fratello.
Magnifica sala pomposamente ornata.
Arturo promette il suo appoggio
politico a Enrico. Si dà inizio alla cerimonia nuziale. Lucia ha
appena firmato l’atto, quando irrompe nella sala Edgardo in abito da
viaggio, causando lo stupore generale. Raimondo gli mostra il contratto nuziale.
Edgardo rende l’anello a Lucia, che annientata è incapace di una reazione;
poi egli si fa rendere il proprio anello, che getta a terra, maledice
gli Ashton e si offre, furibondo e disarmato, ai suoi nemici (Finale
secondo).
Atto III
Salone terreno nella torre di Wolferag.
È notte, imperversa un uragano.
Edgardo è in atteggiamento tetro. Giunge Enrico, che gli annuncia il
compimento delle nozze di Lucia e lo sfida a duello. I due si danno
appuntamento all’esterno del castello, presso le tombe dei Ravenswood
(scena e duetto “Ashton! / Sì. / Fra queste mura”).
Galleria del castello di Ravenswood.
Al castello intanto proseguono i
festeggiamenti nuziali (coro “D’immenso giubilo”). Raimondo
interrompe la festa con la notizia che Lucia, in preda alla follia, ha
trafitto lo sposo. La fanciulla entra in scena in una veste bianca,
scarmigliata e simile a uno spettro; delira, ricorda i suoi incontri con
Edgardo, lo crede il suo sposo (scena e aria “Ardon
gl’incensi”). Sviene infine tra le braccia di Alisa. Mentre Enrico compiange
il suo misero stato, Raimondo accusa Normanno di essere la causa
della sventura e profetizza che il sangue versato ricadrà su di lui.
Parte esterna del castello.
È notte. Presso le tombe dei
Ravenswood, Edgardo attende Enrico, deciso a lasciarsi uccidere. È
ossessionato dall’immagine di Lucia, felice con il suo sposo. Ma dal
castello giungono le voci che annunciano la morte di Lucia: Edgardo,
disperato, si trafigge (scena e aria finale “Fra poco a me ricovero”).
Adriana Benignetti