Lo spettacolo di Akram Khan, andato
in scena al Teatro degli Arcimboldi mercoledì e giovedì, ha aperto la
stagione di danza contemporanea organizzata da “I Pomeriggi Musicali”
Possono 5
soli danzatori, una scenografia essenziale, un gioco di luci e una musica
registrata tenere letteralmente incollato il pubblico al sedile per un’ora di
fila? Sì, se i 5 danzatori sono quelli della Akram Khan Company e se lo spettacolo
è Kaash.
Primo
lavoro di Akram Khan,
realizzato nel 2002 con il
visual artist Anish Kapoor e il compositore Nitin
Sawhney, e poi rielaborato nel
2014, Kaash ha aperto, con
grandissimo successo, la stagione di danza contemporanea che la Fondazione “I
Pomeriggi Musicali” ha deciso di offrire al suo pubblico.
Al Teatro degli Arcimboldi, Khan non era sul palco ma i 5 danzatori
impegnati (2 uomini e 3 donne, tutti di nazionalità differenti; tra di loro
anche un italiano, Nicola Monaco), da lui personalmente scelti, ne sono stati
degni eredi mostrando perfezione tecnica e straordinaria fisicità.
Khan ama definire “confusion” la sua arte, per la totale libertà di
espressione utilizzata e, in effetti, Kaash
mostra un linguaggio unico e particolare, dove sembrano fondersi elementi
antichi e contemporanei, leggerezza e meditazione, danza indiana tradizionale e
danza contemporanea, misteri astrofisici e divinità indiane.
Sulla scena, una semplice cornice nera, circondata da colori – il bianco
che si muta, talvolta, in rosso, blu e viola – quasi a mostrare una finestra
sull’infinito, sugli interrogativi che il titolo dello spettacolo in sé contiene
(kaash in hindi significa “se”). A
entrare sul palco è dapprima un solo ballerino, di spalle, che resta immobile e
in silenzio diversi minuti: poi, all’“espolosione” della musica, sopraggiungono gli
altri danzatori che iniziano un dialogo serrato e travolgente per un’ora di
fila.
Una semplice cornice, 5 ballerini e una musica a tratti martellante: sono
davvero pochi ed essenziali gli elementi di uno spettacolo che appassiona e
coinvolge in maniera totale. Leggero e potente, intimo e grandioso allo stesso
tempo, Kaash è davvero di notevole e sicuro impatto visivo ed emotivo.
Adriana
Benignetti