Presentata
la nuova Stagione di Santa Cecilia. Inaugurazione sabato 25 ottobre con il pianista
Evgeny Kissin, per la prima volta sul palco con Antonio Pappano
Anche quest’anno l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
offre una Stagione di ampio respiro: interpreti di prestigio della scena
mondiale, tra giovani promesse e “Grandi Padri”, repertori variegati e aperti
in tutte le direzioni, affidati a un’Orchestra
e un Coro che, per unicità di
suono, duttilità e originalità interpretativa, sono oggi considerate tra le
migliori compagini del panorama nazionale e internazionale, guidate da un
direttore del calibro di Sir Antonio
Pappano.
Antonio Pappano, L’Orchestra e il Coro: l’eccellenza
di un lungo connubio
Uno dei più celebri
pianisti sarà tra i protagonisti del concerto di inaugurazione del 25 ottobre: Evgeny Kissin, che per la prima volta sarà diretto da Antonio Pappano sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia. Il grande pianista russo è interprete del Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninoff. In apertura, Una notte sul Monte Calvo di Musorgkij eseguita nella versione per
Basso, Coro, Coro di Bambini e Orchestra che il compositore russo scrisse come
intermezzo per l’opera “La Fiera di Soročincy”. Nella seconda parte, invece,
campeggerà l’ampia Sinfonia delle Alpi di Richard
Strauss di cui quest’anno si celebrano i 150 anni dalla nascita. La stessa Sinfonia
farà parte dei programmi che il Maestro Pappano, con la “sua” Orchestra porterà
in una lunga e importante tournèe in Cina e Giappone, dove saranno toccate le
più grandi città quali Pechino, Shanghai (per la prima volta) Kyoto, Tokyo,
Miyazaki e Nagoya.
Numerose
saranno le presenze di celebri solisti nei concerti diretti da Antonio Pappano
a partire dal 20 dicembre quando arriverà il grande soprano russo Anna Netrebko con alcune celebri arie
tratte dal verdiano Macbeth. A gennaio, invece, arriva la giovane e talentuosa
violinista Lisa Batiashvili con il Concerto
per violino di Jean Sibelius,
che sarà celebrato per i 150 anni dalla nascita insieme al coevo Paul Dukas del quale Pappano dirigerà L’apprendista
stregone. Ancora un’avvenente violinista per il terzo appuntamento: Janine Jansen interprete del Concerto
per violino di Brahms. Lo
stesso concerto vedrà impegnato Antonio Pappano nella sua passione per il
Novecento italiano con la direzione dei Concerti per Orchestra di Gian Francesco Malipiero. Così come la
passione lo spinge ad essere sempre strenuo promotore e divulgatore della
musica contemporanea. Infatti a marzo, il Maestro anglo-italiano salirà sul
podio dell’Orchestra e del Coro per dirigere – in prima mondiale - La nuova Euridice
secondo Rilke, cantata in due tempi di Salvatore Sciarrino (Commissione dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia). Ispirato alla splendida poesia “Orfeo. Euridice. Ermete” di Rilke, il
nuovo lavoro di Salvatore Sciarrino avrà come interprete Barbara Hannigan, il celebre soprano canadese che lo scorso anno il
pubblico romano ha potuto apprezzare anche nelle vesti di direttore,
dedicataria della composizione. Un altro “amore” di Antonio Pappano si potrà
ascoltare in questo concerto: il grandioso Magnificat di Johann Sebastian Bach, dopo i successi unanimi raccolti per le
intense esecuzioni de La Passione secondo
Matteo e La Messa in si minore.
Il 27
febbraio, invece, lo si potrà ascoltare – in un appuntamento straordinario
rispetto alla Stagione – nella direzione (in forma di concerto) di Aida
di Giuseppe Verdi, che verrà
registrata dalla Warner Classics per la realizzazione di un CD di prossima uscita. Cast d’eccezione con Anja Harteros (Aida) Jonas Kaufmann (Radames) Ambrogio Maestri (Amonasro), Ekaterina Semenchuk (Amneris), Giacomo Prestia (Ramfis) Marco Spotti (Re). Per i grandi
interpreti che lo affiancheranno, un concerto con il pianista Alexander Romanovsky e a maggio, per il
grande sinfonismo, Pappano dirige la maestosa Sinfonia n. 8
di Anton Bruckner.
I direttori e i solisti: celebri ritorni e i debutti
L’Accademia di Santa
Cecilia è divenuta ribalta importantissima per le nuove generazioni sia di
direttori che di interpreti, che anche quest’anno, si alterneranno numerosi
nella Stagione. Monografico sarà il concerto diretto da Fabio Biondi che con la sua Europa Galante a novembre – mentre l’Orchestra di
Santa Cecilia è in tournèe tra Cina e Giappone – dirigerà un raffinato
programma dedicato ad Antonio Vivaldi.
Un omaggio a Strauss
sarà quello di Jonathan Nott che tra
gli altri, dirigerà anche il Concerto per oboe,
nell’interpretazione di Francesco di
Rosa, Primo Oboe dell’Orchestra di Santa Cecilia, mentre il ritorno di Juraj Valčuha, attuale valentissimo
direttore musicale dell’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, sarà
caratterizzato da un programma che sottende il filo alla più alta e colta
tradizione della musica sinfonica di folklore, ovvero dalla ‘scuola’ slava di Smetana e Dvořák alla complessità creativa dell’ungherese Béla Bartók. Ospite solista per Dvořák il violoncellista Enrico Dindo.
La presenza di Kent Nagano, invece, vedrà il debutto
di Benjamin Grosvenor, ventiduenne
pianista inglese enfat prodige (ha
debuttato a soli 11 anni) che sarà diretto da Nagano nel Concerto n. 2 per pianoforte
di Liszt.
Valery
Gergiev-Leonidas Kavakos
sarà l’unione d’eccellenza per una residenza di quindici giorni - a dicembre -
dei due celebri Maestri che proporranno un “monumentale” programma monografico
tutto dedicato a Prokof’ev. Il
progetto vedrà impegnate sia l’Orchestra
del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo che l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Ancora una pianista giovanissima, questa volta diretta da Andres Orozco-Estrada, maestro colombiano già apprezzato dal
pubblico di Santa Cecilia: si tratta di Beatrice
Rana, classe 1993, che interpreterà il Concerto n. 1 di Čajkovskij. Tornano Nicola Luisotti con lo Stabat
Mater di Rossini
nell’interpretazione di Maria Agresta, Isabel
Leonrd, René Barbera e Ildebrando
D’Arcangelo e Semyon Bychkov con
il violinista Renaud Capuçon; in
apertura Bychkov dirigerà Brahms-Fantasie
una pagina del compositore contemporaneo tedesco Detlev Glanert per concludere il concerto con la desueta
esecuzione della Sinfonia n. 2 di
Schmidt. Tornano ancora Marc
Albrecht con un altro grandissimo virtuoso del violino Joshua Bell, Myung-Whun
Chung con l’Orchestra Filarmonica
della Scala, e a maggio sul podio dell’Orchestra
di Santa Cecilia per Mahler e Beethoven; Manfred Honeck con Ein
Deutsches Requiem di Brahms
(con Christiane Karg e Matthias Goerne), Gianandrea Noseda, dopo dieci anni di assenza dal podio di Santa
Cecilia, con Ravel e la Sinfonia
n. 2 di Alfredo Casella.
Memorabile sarà il connubio Yuri
Temirkanov - Martha Argerich per
il Concerto
n. 1 per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Šostakovič, incastonato tra la Sinfonia n. 94 di Haydn e la Sinfonia n. 8 di Dvořák.
Peter
Eötvös e Martin Grubinger insieme: originalità
stilistica della scrittura, funambolismo tecnico, bellezza dei suoni. Il
compositore e direttore ungherese salirà sul podio dell’Orchestra di Santa
Cecilia per dirigere il percussionista austriaco nel suo Speaking Drums, sette poemi per
percussioni e orchestra, scritto tra il 2012 e il 2013 e eseguito per
la prima volta nel settembre 2013 dalla Montecarlo Philharmonic Orchestra. Gli
strumenti percussivi sono una peculiarità del gesto creativo di Eötvös e come
non mai in Speaking Drums fa diventare le percussioni strumento
intimamente connesso al pensiero e alla parola. Infatti, scritto su un poema
dello scrittore ungherese Sándor Weöres,
il pezzo (in tre movimenti) inizia con il percussionista che pronuncia dei
non-sense, scanditi dal ritmo del suo strumento che, senza soluzione di
continuità, dà corpo alle parole, parole che diventano frasi, frasi che danno
corpo alla narrazione. Il concerto diretto da Eötvös, che sarà eseguito anche
alla Scala di Milano (il 2 febbraio, a Roma il 31 gennaio, 1 e 3 febbraio), si
apre con Melodien di Ligeti,
cui fanno seguito Three Places in New England di Ives e Un Americano a Parigi di Gershwin.
Molta attenzione è
sempre riservata alle Prime Parti Soliste dell’Orchestra che dopo il già citato
Francesco di Rosa, vedrà impegnati nel concerto diretto da Christoph Eschenbach, Roberto
Gonzalez-Monjas Primo Violino di recente nomina e Simone Briatore Prima Viola.
Un debutto sarà quello
del giovane chitarrista montenegrino Milos
Karadaglic che a soli 30 anni è
ormai una vera star. Diretto da Pablo
Heras-Casado, Karadaglic sarà interprete del Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo. Arriva per la prima
volta a Santa Cecilia Mikko Franck,
che dirigerà uno dei più celebri e celebrati pianisti: Krystian Zimerman superbo interprete in questa occasione del Concerto
n. 1 di Brahms. Conclude la Sinfonia
n. 6 “Patetica” di Čajkovskij.
Chiude la lunga Stagione
2014-2015 un concerto dedicato a
Gershwin diretto da William Eddins,
al suo debutto a Santa Cecilia. Il direttore americano sarà impegnato anche
come pianista.
Santa Cecilia è sempre
stata scena d’elezione dei massimi pianisti e, come da tradizione, le punte di
diamante del pianismo mondiale brilleranno anche nella Stagione di Musica da
Camera 2014-2015. Apre il 31 ottobre Ramin
Bahrami, che dedica il concerto al compositore da lui più amato: Johan Sebastian Bach.
Torna il giovanissimo e
strabiliante Daniil Trifonov con un
programma che non solo metterà in evidenza la tecnica “trascendentale”, ma
anche la già raggiunta maturità interpretativa nonostante l’età: di Stravinskij la Serenata, alcune pagine
tratte dai raveliani Miroirs
e i 12
Studi d’esecuzione trascendentale di Liszt.
Torna Lang Lang. Ancora memorabile resta il
concerto di questo anno che il pianista cinese ha affrontato con l’Orchestra di
Santa Cecilia, diretto da Antonio Pappano, in uno spericolato Concerto n. 3 di Prokof’ev. Ora il suo
pubblico numeroso e appassionato lo potrà seguire in un programma di tutt’altro
registro, ovvero nelle cristalline, magnifiche Sonate di Mozart (le n. 4 K 282, n. 5 K 283, n. 8
K. 310) e nelle impervie Quattro Ballate di Chopin, compositore che ha accompagnato
il suo debutto.
La vetrina dei grandi
del pianismo mondiale si arricchisce con il ritorno di Mikhail Pletnev in un programma dedicato a Beethoven, Schubert e Scriabin, della funambolica Yuja Wang con un impaginato che da Chopin arriva ad Albeniz, della francese Heléne
Grimaud con un progetto dedicato all’Acqua
e ancora i grandissimi Krystian Zimerman,
Grigory Sokolov, Rafal Blechacz e Arcadi Volodos.
L’Orchestra di Santa Cecilia si scompone per modularsi
nelle formazioni cameristiche confermando quella duttilità di suono e di
interpretazione che l’ha sempre caratterizzata e che si potrà ascoltare in
diversi momenti nella Stagione da Camera. Ecco quindi a dicembre i Fiati dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia con un omaggio a Richard
Strauss, l’Orchestra d’Archi diretta
Luigi Piovano, Primo violoncello di
Santa Cecilia, ma anche valente direttore.
L’Accademia Barocca di
Santa Cecilia,
propone una “nuova” ed originale versione del vivaldiano Orlando Furioso, diretto
da Federico Maria Sardelli che ne ha
curato la revisione e la “ricostruzione”. Dice Sardelli: “… Abbiamo una nuova
opera di Vivaldi, un nuovo Orlando Furioso più vecchio di quindici anni
rispetto a quell’Orlando a noi già noto (RV 728) che, solo adesso, si
rivela chiaramente come la rielaborazione di quella prima versione fino a oggi
ignota. Questa nuova opera getta luce sul primissimo periodo teatrale di
Vivaldi: è la terza opera da lui composta, dopo l’Ottone e l’Orlando
finto pazzo, in uno stretto periodo di lavoro testimoniato dai travasi
dall’una all’altra. Purtroppo, l’unicum manoscritto che trasmette l’Orlando
1714 è giunto a noi incompleto, ossia preservato solo nel I e II atto. Al suo
interno, diverse arie sono a loro volta frammentarie. Per riascoltare questa
nuova opera è stato dunque necessario un minuzioso lavoro di restauro, che ho
eseguito per lungo tempo in stretto contatto con i massimi studiosi vivaldiani
come Reinhard Strohm, Michael Talbot e altri…”.
Il Coro di Santa
Cecilia, invece, diretto da Ciro
Visco, sarà protagonista di una serata dal titolo Schubertiade con il
pianista Alexander Lonquich.
Ritroviamo il Maestro
Pappano anche nella Stagione da Camera, questa volta nelle vesti di
pianista che accompagnerà Alessandro
Carbonare, Primo Clarinetto di Santa Cecilia, nonché musicista di acclarata
fama internazionale.
Particolarmente originale sarà la performance di Uri Caine e Mario Brunello insieme per Bach Network, in cui i due musicisti
al rigore dell’esecuzione di capolavori bachiani alterneranno le libere ma mai
anarchiche improvvisazioni del geniale pianista americano. Sempre per le
formazioni a due strumenti, debutto “a due” della giovane violinista Anna Tifu accompagnata al pianoforte
dalla coetanea Gloria Campaner e del
mezzosoprano Marie Nicole Lemieux
accompagnata da Roger Vignoles al
pianoforte.
Tornano The King’s
Singers per Volare e ancora una pagina di contemporanea completamente
declinata in italiano con l’ensemble Sentieri
Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro.
Alcune novità tra cui quella di Mauro
Montalbetti e Lucio Gregoretti,
e ancora musiche di Taccani, Donatoni, Boccadoro, Galante, Colasanti, Del Corno.
(comunicato stampa)