Domenica mattina la violinista Laura
Marzadori, primo violino di spalla della Scala di Milano, suona un Guarneri del
Museo del Violino; al pianoforte Roberto Arosio. Musiche di Beethoven, Grieg e
Ravel. Sabato quarto appuntamento con la liuteria del ‘900 con l’inaugurazione della
mostra “La scuola milanese”
Domenica 12 aprile alle ore 11.00 l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona
sarà il palcoscenico di un concerto
straordinario con la violinista Laura Marzadori e il pianista Roberto
Arosio alla scoperta delle storia che lega Beethoven e Guarneri.
Alla giovane interprete bolognese, che a soli 25 anni è primo violino di spalla del Teatro alla Scala di Milano dopo
essersi affermata in un concorso che negli ultimi anni non aveva emesso
vincitori, sarà affidato il violino
“Quarestani” 1689 di Giuseppe Guarneri, oggi appartenente alle collezioni
del Comune di Cremona ed esposto al Museo del Violino.
Il nome di Beethoven e quello di Guarneri si incrociano e
si rincorrono dall’inizio del Settecento: Il principe Karl Lichnowsky donò al
compositore un quartetto di antichi strumenti ad arco ritenuti opera di alcuni
tra i maggiori liutai cremonesi. Beethoven, che era stato violinista e violista
oltre che pianista, ne era particolarmente orgoglioso e li volle contrassegnare
con la lettera “B” sul fondo. Il preferito pare fosse il violino Giuseppe
Guarneri del 1718. Gli strumenti, la cui attribuzione è stata successivamente rivista,
sono ancora esposti alla Beethoven-Haus di Bonn.Per riannodare i fili di una
storia che il tempo sembra aver un po’distratto dalle intenzioni dei
protagonisti, Marzadori e Arosio apriranno il concerto con il Guarneri “Quarestani” eseguendo proprio la Sonata n. 4 op. 23,
pagina poco nota ma assai interessante nel catalogo beethoveniano in virtù di
una scrittura personalissima sicuramente inconsueta all’epoca: il suono del
violino accompagna l’autore alla conquista eroica del “ciel de l’esprit”, quel “cielo
dello spirito - per usare una espressione di Roain Rolland - dove si svolge
eterna, al di sopra delle nostre teste, la mischia dei nostri dèi”. Impossibile
immaginare qualcosa di più autenticamente romantico. Il programma prosegue con la Sonata n. 3 op. 45 di Edvard Grieg.
Ultimo lavoro da camera su larga scala, questa pagina sembra chiudere in via
definitiva il rapporto complesso tra l’autore e la forma classica. Il concerto si chiuderà con Tzigane di Maurice Ravel, capace di giocare con i clichè della
scrittura violinistica ottocentesca, coniugando il virtuosismo baluginante ad
una maschera di estrema eleganza e finezza intellettuale.
Sabato 12 aprile è in programma il quarto appuntamento della rassegna
"Liutai italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del
Violino", dedicata agli “eredi” di Stradivari. “La scuola milanese” è protagonista della mostra, allestita fino a
venerdì 9 maggio in una sala del Museo del Violino, che racconta la parabola
artistica dei grandi liutai attivi nel capoluogo lombardo nel Novecento. Se è
avvertibile una traccia di continuità con la tradizione cremonese
inevitabilmente poi le due realtà seguirono percorsi diversi. Tuttavia,
esistono forti legami tra i liutai che vissero ed operarono nei due centri, ed
esaminando lo sviluppo storico delle due scuole si trovano evidenti
contaminazioni e, talora, vere e proprie fusioni. Per l’inaugurazione, alle ore 10.45 di sabato 12 aprile, Bruce Carlson e
Carlo Chiesa, studiosi, restauratori e costruttori essi stessi, indagheranno
protagonisti e storie, caratteristiche tecniche e formali di una esperienza
fondamentale per la liuteria italiana.
L’eredità
di Nicolò Amati
Domenica 13 aprile 2014, ore 11, Auditorium Giovanni Arvedi del Museo
del Violino di Cremona
Laura Marzadori, violino Giuseppe
Guarneri filius Andreae “Quarestani” 689
Roberto Arosio, pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata per violino e pianoforte n.4 Op.23
Edvard Grieg
Sonata per violino e pianoforte n.3 Op. 45
Maurice Ravel
Tzigane (rhapsodie de concert)
Posto unico
Euro 10
Liutai
Italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino
“La scuola milanese”
12
aprile – 9 maggio
Inaugurazione:
sabato 12 aprile - ore 10.45 incontro con Bruce Carlson e Carlo Chiesa
L'ingresso
alla mostra è incluso nel biglietto del Museo e nella giornata di sabato 8 marzo
i visitatori potranno partecipare alla conferenza ed all’audizione.
I protagonisti della
mostra
Anche se biograficamente
risalente a un periodo un poco precedente a quello specificamente coperto dalla
mostra, il grande caposcuola della liuteria lombarda, e primo nome da ricordare
tra i liutai che avranno loro opere esposte è Gaetano Antoniazzi, la cui
vicenda storica pare quasi metaforica: cremonese per nascita e per formazione,
egli si trasferì a Milano. Gaetano fu padre e maestro di due tra i principali
suoi continuatori, Riccardo e Romeo.
Il nome degli Antoniazzi
è collegato direttamente a quello delle due principali botteghe milanesi dei
primi anni del Novecento: Monzino e Bisiach, nomi che evocano famiglie di
liutai attive per più generazioni. Nelle loro botteghe appresero l’arte
numerosi giovani; alcuni di loro si affermarono in seguito e sono oggi
riconosciuti tra i più grandi nomi del Novecento, altri rimasero piuttosto
nell’ombra, ma le loro opere presentano a volte caratteri di originalità e
qualità sorprendenti. Tra i più noti si possono citare, in ordine sparso,
Giuseppe Ornati, Camillo Mandelli, Giuseppe Pedrazzini, Ferdinando Garimberti,
Celeste Farotti, cui si devono aggiungere i nomi meno celebrati di Erminio
Farina, Ambrogio Sironi, Luigi Galimberti, Carlo Ravizza, Severino Riva e altri
ancora. La mostra è ideata e coordinata da Fausto Cacciatori, curatore delle
collezioni del Museo del Violino.
Informazioni
e prevendita biglietti
Museo del Violino (tel. 0372.080.809)
Ingresso Museo: intero 10 euro –
ridotto e gruppi 7 euro - bambini gratis
fino a 6 anni
Biglietto concerto: 10 euro
(comunicato stampa)