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opere liriche e un balletto dal 24 aprile al 30 dicembre 2014. Inaugurazione,
il 24 aprile, con la “Norma” di Bellini in un nuovo allestimento del Lirico
Giovedì
24 aprile alle 20.30 si alza il sipario sulla Stagione Lirica e di Balletto 2014 del
Teatro Lirico di Cagliari. Una stagione sempre molto attesa dal pubblico che,
anche per quest’anno, segna la rinascita e la voglia di proseguire nella
diffusione musicale del Teatro Lirico di Cagliari. Sei opere liriche e un
balletto (per sette turni di
abbonamento, uno in più rispetto all’anno scorso), tutti titoli di grande
interesse che, certamente, troveranno il gradimento del pubblico, sia per quelli
noti che per quelli ricercati: Norma, Il flauto magico, Turandot,
Tosca,
La
Traviata, Lo schiaccianoci, Gli stivaletti.
L’inaugurazione è affidata al famoso capolavoro
musicale di Vincenzo Bellini
(Catania, 1801 – Puteaux, 1835): Norma,
tragedia lirica in due atti, intrisa sia di richiami alla tradizione classica,
in particolare quella della tragedia greca, sia di romantiche atmosfere lunari
e di abbandoni estatici che trovano in Casta
Diva, celeberrima preghiera della protagonista, la loro compiutezza.
L’opera va in scena per sette rappresentazioni, dal 24 aprile al 4 maggio, in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari che conta della
regia di Stephen Medcalf, artista
inglese che si misura per la prima volta
con Norma, ma già noto al pubblico
cagliaritano per aver curato, negli anni passati, le apprezzate messinscene di:
Romeo e Giulietta del villaggio
(2002), Il flauto magico (2003), Aida (2003, 2009), Carmen (2005, “Premio Abbiati” 2006 per la miglior regia), Il ratto dal serraglio (2007). La
direzione musicale di Norma, assente
dal 1988 da Cagliari (l’ultima edizione, all’Auditorium del Conservatorio, vide
Katia Ricciarelli splendida protagonista), è affidata a Julian Kovatchev, interprete trascinante, nato a Sofia (Bulgaria) e
proveniente dall’élite dei Berliner
Philharmoniker, che ritorna a Cagliari dopo aver diretto numerosi concerti
(l’ultimo lo scorso febbraio) ed opere liriche nelle stagioni passate. Rappresentata,
per la prima volta, al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831, su
libretto di Felice Romani, poeta
colto e raffinato, Norma viene
accolta in maniera decisamente ostile («Fiasco!!!
Fiasco!!! Solenne fiasco!!!» sono le parole del deluso Bellini!), anche se
già dalla seconda rappresentazione le arride un successo che l’accompagna fino
ai giorni nostri. La storia dell’infelice amore tra la sacerdotessa druidica ed
il proconsole romano nelle Gallie è interpretata a Cagliari da Anna Pirozzi e Daniela Schillaci che si alternano nel ruolo di Norma e da Roberto Aronica e Francesco Anile che si alternano, invece, in quello di Pollione.
Il secondo appuntamento con l’opera,
in scena dal 30 maggio all’8 giugno,
è Il
flauto magico (Die Zauberflöte), opera tedesca in due atti, su libretto
di Emanuel Schikaneder e musica di Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 – Vienna, 1791), assente dal 2003 dal palcoscenico cagliaritano Al
giovane maestro Christopher Franklin,
specialista mozartiano che ritorna a Cagliari dopo il Così fan tutte dello scorso anno, spetta il compito di dirigere i
complessi artistici stabili del Teatro Lirico nell’estremo capolavoro del geniale
compositore salisburghese, mentre Roberto
Andò, regista palermitano, mette in scena lo spettacolo che tanto successo
ebbe nel Teatro Massimo
della sua città nel 2001 e per il
quale scrisse: «Mozart mise dentro lo Zauberflöte i suoi interessi scientifici e il grande
amore per l’Egitto. Purtroppo nel corso degli anni l’attenzione teatrale si è
spostata troppo verso il senso iniziatico dell’opera, perdendo di vista gli
incroci meravigliosi tra gusto popolare e aspetti di pensiero. […] Ho voluto sgombrare il campo , recuperando la
leggerezza e la sorpresa, attingendo a quel modello teatrale che voleva in
scena attori-cantanti». Rappresentato a Vienna per la prima volta al
Theater auf der Wieden il 30 settembre 1791, Il flauto magico, amato da Goethe, definito da Salieri una grande
opera, degna di venire rappresentata nelle maggiori solennità, considerato da
Wagner una delle vette dell’arte musicale, accoglie in sé tutti i più
importanti elementi stilistici della musica operistica settecentesca,
fondendoli in una unità drammatico-musicale carica di significati simbolici.
Ambientata in un antico Egitto immaginario, Il
flauto magico è un singspiel,
ossia un’azione parlata e cantata, e la prima grande opera originale in lingua
tedesca. Lo stile è quello della zauberoper
in cui mescolanza di tragico e di comico, di meraviglioso e di bonariamente
triviale, dove elementi fiabeschi intercalati a caratteri allegorici di più
svariata natura si esprimevano in un tono ora popolare ora alto, non di
commedia realistica ma di racconto fantastico, senza spazio né tempi reali. Nella
nuova drammaturgia operistica elaborata da Mozart, insieme al suo librettista
Emanuel Schikaneder, i sentimenti dei protagonisti sono indirizzati verso un
ideale etico. L’idea morale è quella della progressiva purificazione di una
giovane coppia (Tamino e Pamina) sulla via della verità, del buono e del bello,
secondo i canoni dell’ideologia massonica.
Un gradito ritorno per il pubblico cagliaritano, a
distanza di dieci anni dall’ultima rappresentazione (marzo 2004): Turandot di Giacomo Puccini (Lucca, 1858 -
Bruxelles, 1924) che viene rappresentata, dal 27 giugno al 16 agosto, per quindici rappresentazioni, di cui sette
in abbonamento ed otto fuori abbonamento. Il nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari è firmato per la regia dal fiorentino Pier Francesco Maestrini e si avvale,
per l’impianto scenico, di un autorevole artista sardo al suo debutto nell’opera lirica: Pinuccio Sciola. Altro eccellente debutto, questa volta nell’impervio
ruolo della protagonista, è quello del celebre soprano greco Dimitra Theodossiou, intensa Abigaille
nel Nabucco cagliaritano del 2012.
Maestro concertatore e direttore è Roberto
Abbado, milanese e vincitore, nel 2008, del prestigioso Premio “Franco
Abbiati” come “direttore d’orchestra dell’anno”, che si alterna, nelle numerose
repliche, con Giampaolo Bisanti,
giovane artista milanese tra i migliori interpreti del grande repertorio
musicale. Turandot, capolavoro
incompiuto del teatro musicale novecentesco, interrotta al terzo atto con
l’aria di Liù «Tu che di gel sei cinta»
per la morte di Puccini, avvenuta il 29 novembre del 1924, fu completata in
seguito da Franco Alfano sulla base degli schizzi lasciati dall’autore. E
incompiuta fu rappresentata da Arturo Toscanini alla prima scaligera del 25
aprile 1926, quando interruppe l’esecuzione proprio là dove Puccini aveva
terminato l’opera in partitura, dopo la morte di Liù. L’argomento fiabesco, lo stesso personaggio di Turandot, favoloso nella
sua coerenza nel male come nell’improvviso mutamento finale dei sentimenti, erano
nuovi per Puccini, fino allora interessato a ben diversi soggetti. L’esotismo
come fatto linguistico in grado di rinnovare con armonie dissonanti le stanche
strutture della musica occidentale e la melodia sentimentale e patetica del più
consueto stile pucciniano si intersecano perfettamente in quest’ultimo ed
estremo capolavoro pucciniano.
Dopo la pausa estiva, la Stagione
lirica e di balletto riprende, dal 3 al 12
ottobre, con Tosca, celeberrimo ed amatissimo melodramma di Giacomo Puccini (Lucca, 1858 -
Bruxelles, 1924) che ritorna, dopo soli quattro anni, al Teatro Lirico di
Cagliari. Si tratta di una produzione
del Teatro Regio di Parma, che il regista Joseph Franconi Lee ha costruito intorno ad un’idea dell’illustre
allievo di Luchino Visconti
Alberto Fassini, scomparso nel 2005. Le scene
e i costumi, improntati ad un’elegante e raffinata tradizione, sono di William Orlandi. L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico sono diretti
da Gianluigi Gelmetti, direttore,
docente e compositore romano. Il cast d’interpreti, di straordinario spessore,
è composto da Svetla Vassileva nel
ruolo della passionale e sfortunata protagonista, Aquiles Machado in quelli del rivoluzionario pittore Mario
Cavaradossi e da Marco Vratogna
nella parte del voluttuoso barone Scarpia. Come noto, la prima rappresentazione
di Tosca ebbe luogo al Teatro
Costanzi di Roma il
14 gennaio 1900: l’opera è ricca di effetti scenici a tinte forti, di
particolari realistici, di passioni elementari espresse da motivi energici e
melodie impetuose, ed è indubbiamente tra le più rappresentative e popolari del
repertorio verista. Accanto ai due protagonisti, Tosca e Cavaradossi, si
delinea la figura di Scarpia, motore del dramma, prima grande parte scritta da
Puccini per una voce baritonale. La vicenda, ambientata a Roma nel giugno 1800,
si sviluppa, nell’arco di una sola giornata, in tre celebri ed affascinanti
monumenti: la Basilica di Sant’Andrea della Valle (atto I), Palazzo Farnese
(atto II) e Castel Sant’Angelo (atto III). L’amore passionale e sincero che
unisce Floria Tosca, celebre cantante, a Mario Cavaradossi, pittore d’idee
liberali, viene usato dal barone Scarpia, capo della polizia, a suo favore («L’uno al capestro, l’altra fra le mie
braccia...», atto I). Si innesca, così, un dramma della gelosia e
dell’inganno che, irrimediabilmente, condurrà al tragico epilogo: Scarpia, dopo
aver firmato la condanna a morte di Cavaradossi, viene pugnalato da Tosca che,
dopo aver assistito alla finta/vera fucilazione dell’amante, si lancia da
Castel Sant’Angelo.
La Stagione lirica e di balletto
prosegue con un altro amatissimo ed immortale capolavoro del massimo operista
italiano, Giuseppe Verdi (Roncole di
Busseto, Parma, 1813 - Milano, 1901): La Traviata, melodramma fra i più
popolari ed eseguiti al mondo. Rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia il
6 marzo 1853, La Traviata, terza
opera della famosa “trilogia popolare” (con Il
Trovatore e Rigoletto) è una
delle partiture musicali più dense di interiorità psicologica di tutto il teatro d’opera romantico.
Le figure femminili verdiane precedentemente delineate trovano in Violetta il
più alto e perfetto compendio. Si impone, in quest’opera, un nuovo tipo di
lirismo drammatico, non più fondato sui violenti contrasti delle passioni, ma
su sottili e spesso raffinate notazioni dei sentimenti, del dolore, della
tenerezza, dell’amore, della rassegnazione. La
Traviata va in scena dal 7 al 16 novembre,
per sette rappresentazioni, e ritorna a Cagliari, dopo appena tre anni
(l’ultima edizione è del giugno 2011), in un celebrato ed affascinante allestimento
del 1987, proveniente dai Deutsche Oper
am Rhein, Theatergemeinschaft Düsseldolf-Duisburg e Théâtre de la Monnaie Bruxelles
che si avvale della più famosa coppia di registi della scena internazionale, Karl-Ernst e Ursel Herrmann, che hanno
saputo evocare, con la cura di ogni dettaglio, lo spirito che suggerì a Verdi
un soggetto capace di suscitare tanto scandalo. «Ci siamo attenuti alle indicazioni sceniche che figurano nel libretto
di Francesco Maria Piave - spiega la coppia di registi - Intanto si rivela fondamentale
l’individuazione delle varie stagioni. Il primo atto di Traviata si svolge una sera inoltrata di fine estate,
quando la natura ormai è esplosa in tutto il suo fulgore. Il secondo atto
invece cade a gennaio e per questo, nel primo quadro, il giardino della casa di
campagna, dove abitano Violetta e Alfredo, non può essere rigoglioso. Presenta
piuttosto alberi nudi e spogli. Il terzo atto ha luogo a febbraio, in pieno
carnevale. Fondamentali le scene di festa, dove la borghesia si diverte, una
borghesia di cui Violetta in breve tempo sarà la vittima sacrificale.» La
direzione musicale è affidata a Donato
Renzetti, direttore abruzzese ed apprezzato interprete della tradizione
musicale italiana, in particolare verdiana, che ritorna a Cagliari dopo il
“suo” recente Nabucco di due anni fa,
mentre, nei ruoli principali, cantano Irina
Lungu (Violetta), Francesco Demuro (Alfredo), al suo debutto
in un’opera lirica a Cagliari, e Vittorio
Vitelli (Germont), tre giovani ed
affermati artisti, specialisti ciascuno del proprio ruolo.
Dal
22 novembre al 30 novembre, per otto rappresentazioni, di cui una fuori
abbonamento, ritorna la grande danza classica con Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk,
governatorato di Vjatka, 1840 - San Pietroburgo, 1893), uno dei capolavori più
amati dal pubblico, nella versione
portata in scena dal Balletto del Teatro
Stanislavskij di Mosca, con la coreografia di Vasily Vainonen. Questo prestigioso corpo di ballo, uno dei massimi
esempi della tradizione coreografica romantica, debutta al Teatro Lirico di Cagliari proprio con la favola
natalizia che continua ad ammaliare magicamente adulti e bambini e che mancava
dal palcoscenico cagliaritano dal 2010. Lo
schiaccianoci, composto da Čajkovskij nella sua piena maturità artistica,
viene rappresentato, per la prima volta, il 5 dicembre 1892 al Teatro
Marijinskij di San Pietroburgo. Il balletto, dominato dall’immagine del capro
di paglia, simbolo del Natale nordico, è caratterizzato dall’unione
dell’universo narrativo della scrittrice svedese di letteratura per l’infanzia,
Elsa Beskow, con quello del tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffman. Nel racconto
Il Natale di Petter e Lotta, i
piccoli protagonisti festeggiano il Natale con le zie Marrone, Verde e Lavanda
e con lo zio Blu. Lo schiaccianoci-soldatino di Hoffmann diventa lo
schiaccianoci-capro, attorniato dalle figure del Carbonaio-Principe, della
Governante-Principessa, dei topi, dei deliziosi dolcetti natalizi e di tutti gli addobbi dell’albero che si
animano nella notte di festa.
Chiude la Stagione lirica e di
balletto, dal 19 al 30 dicembre, un’opera
comico-fantastica di ambientazione ed argomento natalizi che, nel gennaio 2000,
ebbe un enorme successo, di pubblico e critica, al suo apparire, per la prima
volta in Italia, sul palcoscenico del Teatro Lirico di Cagliari: Gli
stivaletti (Čerevički) di Pëtr
Il’ic Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, governatorato di Vjatka, 1840 - San
Pietroburgo, 1893). Lo straordinario allestimento, ispirato alle creazioni di
Fabergé, è rimasto negli occhi del pubblico anche per la sontuosità delle scene
e la magnificenza dei costumi che, ideati da Vjacheslav Okunev, incorniciano questa fiaba russa in quattro atti
che il regista Yuri Alexandrov
racconta in maniera tanto semplice quanto spettacolare. A dirigere i complessi
musicali stabili cagliaritani ritorna la bacchetta esperta di Donato Renzetti. La vicenda degli Stivaletti prende avvio nel 1872 con un
concorso bandito dalla Società per la musica russa per un’opera tratta da La notte di Natale di Nikolaij Gogol’.
Affascinato dall’idea di raccontare un episodio tra il fantastico ed il
popolaresco, Čajkovskij decide di parteciparvi. Con il titolo Il fabbro Vakula, il grande musicista
vince il Primo Premio, ma il 6 dicembre 1876 la prima rappresentazione al
Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, ha un esito deludente. Čajkovskij si
impegna, pertanto, in un rifacimento dell’opera, modificandone anche il titolo in
Gli stivaletti, che va in scena al
Teatro Bol’šoj di Mosca il 31 gennaio 1887. Questa, in breve, la trama: il
fabbro Vakula è un sempliciotto innamorato di Oksana, ma la capricciosa ragazza
per accettare di sposarlo pretende in dono un paio di stivaletti uguali a
quelli della zarina. Il giovane non disarma e riesce nell’impresa di catturare
un diavolo, dal quale si fa portare al Cremlino. Nel palazzo imperiale il principe Serenissimo
finisce per regalargli degli stivaletti ricamati d’oro. Vakula può allora
finalmente chiedere in moglie Oksana a suo padre Čub.
Tutti gli spettacoli vengono eseguiti
dall’Orchestra
e dal Coro, diretto da Marco Faelli, del Teatro Lirico di
Cagliari.
Gli incontri di presentazione di opere e balletto
Autorevoli studiosi e musicologi, con
l’ausilio del pianoforte, ascolti registrati, proiezioni video e letture dal
vivo, presentano le opere liriche e il balletto in cartellone in sette incontri
con il pubblico, ad ingresso libero, che si svolgono, come consuetudine, nel foyer
di platea del Teatro Lirico di Cagliari.
La
Biglietteria del Teatro Lirico di Cagliari
Anche per questa stagione i posti in
teatro sono identificati per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per
settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo
il diverso valore dei posti.
La Stagione lirica e di balletto 2014
prevede sette turni di abbonamento, uno in più rispetto all’anno scorso, per
sette titoli ciascuno (i sei allestimenti lirici più il balletto).
La campagna abbonamenti per la Stagione lirica e di balletto viene aperta lunedì 10 marzo 2014 con le conferme e variazioni su posti disponibili possibili fino a mercoledì 2 aprile.
I nuovi abbonamenti saranno in
vendita da giovedì 3 aprile a domenica
4 maggio.
Da mercoledì 16 aprile 2014 si possono acquistare i biglietti
per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto.
È possibile acquistare i biglietti,
entro e non oltre dieci giorni dallo spettacolo, tramite bonifico bancario (Banco
di Sardegna, viale Bonaria: c/c intestato a INCASSI - IBAN: IT73T
0101504800000070163990 - BIC: BPMOIT22XXX) o vaglia postale (intestato a
Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari)
previa verifica telefonica della disponibilità.
La Direzione si riserva di apportare
al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o
per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate
nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.
La
Biglietteria del Teatro Lirico, esclusivamente in occasione della campagna
abbonamenti, è aperta dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 e
la domenica dalle 10 alle 14.
Per
informazioni:
Biglietteria del Teatro Lirico, via
Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono
+39 0704082230 - +39 0704082249, fax +39 0704082223, [email protected], www.teatroliricodicagliari.it
(comunicato stampa)