Lunedì 10
marzo alle ore 20.00, il grande direttore russo guiderà la Filarmonica in un programma denso di
riferimenti letterari. Solisti, il pianista Nobuyuki Tsujii e il violoncellista Narek Hakhnazaryan
Valery
Gergiev torna sul podio della Filarmonica della Scala lunedì 10 marzo
alla ore 20.00 con un programma denso di riferimenti letterari e e
arricchito da ben due concerti solistici: il Concerto per pianoforte n°3 di
Prokof’ev e Tout un monde lointain, concerto per violoncello di
Dutilleux ispirato a Baudelaire.
Nella seconda parte, una selezione di brani
dalle due suites dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev,
terzo omaggio della Filarmonica a Shakespeare nel 450° anniversario della
nascita dopo Another’s Hell, nuovo pezzo commissionato a Mauro
Montalbetti e diretto da Daniel Harding, e il Falstaff di
Elgar diretto da Daniel Barenboim. Gergiev, Socio Onorario della Filarmonica
dal 2010 e regolarmente presente in stagione dal 1990 per un totale di 25
concerti, dirige due giovani solisti, entrambi nati nel 1988: il pianista
giapponese Nobuyuki Tsujii, vincitore del Concorso Van Cliburn
2009, e il violoncellista armeno Narek Hakhnazaryan, vincitore del
Concorso Čajkovskij nel 2011 e applauditissimo al suo debutto con la
Filarmonica nel 2013.
Il programma
Il Concerto n. 3,
senza dubbio il più compiuto e anche il più popolare tra i cinque composti da
Prokof’ev, ebbe lunga gestazione: i primi appunti con il tema dell’Andante
risalgono al 1913, le prime variazioni al 1916/17 e il materiale del Finale al
1918 (destinato a un quartetto che non fu realizzato). La prima avvenne infine
a Chicago, direttore Frederick Stock, solista l’autore, che avrebbe annotato:
“Il pubblico non ha capito il concerto, ma l’ha approvato lo stesso”. A New
York invece la prima fu un fiasco, ma l’opera non tardò ad affermarsi nel
repertorio dei maggiori concertisti. In questa pagina brillantissima ed ironica
il pianismo spigoloso e percussivo di Prokof’ev si arricchisce di estro e
inventiva, ma trova anche equilibrio in una cornice formale impeccabile, frutto
di lunga e pensosa elaborazione.
Lunga gestazione anche per il Concerto per violoncello “Tout
un monde lointain”, commissionato a Dutilleux da Igor Markevich per i
Concerts Lamoureux e Mstislav Rostropovič nel 1960 e portato a termine solo un
decennio più tardi. La prima avvenne ad Aix con Serge Baudo sul podio e
Rostropovič solista. Considerato una delle composizoni per violoncello più
importanti del ‘900, il Concerto è diviso in cinque sezioni ispirate, come il
titolo (tratto da La chevelure), da versi di poesie della raccolta Les
fleurs du mal di Baudelaire. Lo stile personalissimo di Dutilleux vi
trova una delle sue più realizzazioni più suggestive, creando un’atmosfera
onirica e rarefatta in cui la maestria dell’orchestrazione è al servizio di una
soggiogante capacità visionaria. Del grande compositore francese scomparso
nello scorso maggio la Filarmonica ha recentemente eseguito anche il Concerto
per violinoL’arbre des songes, con Renaud Capuçon, diretto da Pietari
Inkinen nel 2010.
Romeo e Giulietta, composto tra il 1935 e i 1936, è il primo balletto
scritto da Prokof'ev nella Russia sovietica: il compositore affronta con quest’opera
la grande tradizione ballettistica russa adattando il suo linguaggio musicale a
una più immediata comunicativa e disegnando la partitura sulla sola traduzione
coreutica di un dramma shakespeariano che la storia del teatro abbia conservato.
La coesistenza della scelta tonale con la violenza armonica del periodo
espressionista originano una partitura di esuberante eloquenza illuminata da un
organico orchestrale opulento e multicolore (pianoforte, celesta, mandolini,
viola d’amore e una sfavillante sezione di percussioni), da cui Prokof'ev
trasse addirittura tre suites (opp.
64bis, 64ter e 101).
Valery Gergiev nasce a Mosca nel 1953 ma cresce a
Vladikavkaz, in Ossezia. Dal 1972 studia con Ilya Musin al Conservatorio di
Leningrado e nel 1977 vince il premio Karajan e diventa assistente di
Temirkanov al teatro Kirov. Dopo undici anni gli succede e nel 1989 guida la
prima tournée internazionale del teatro. Nel 1991 debutta come direttore
d’opera in Europa (Bayerische Staatsoper) e negli USA (San Francisco). Nel 1992
Leningrado diventa San Pietroburgo e il Kirov diventa Teatro Mariinskj: l’anno
seguente Gergiev debutta al Covent Garden e al Met. Nel 1992 ha fondato il
Festival “Stelle delle Notti Bianche” a San Pietroburgo, che è oggi uno degli
appuntamenti di maggior rilievo nel panorama estivo internazionale Nel 1995 è
nominato direttore principale della Rotterdam Philharmonic e nel 1997 direttore
ospite principale del Met. Nello stesso anno debutta al Festival di Salisburgo,
dove è tornato con Turandot con il finale di Luciano Berio nel
2003. Nel 2003 ha celebrato i trecento anni dalla fondazione di San
Pietroburgo, i suoi 25 anni al Mariinskj e il suo 50° compleanno con una nuova
produzione del Ring. Il 29 novembre 2006 il Mariinskij ha
inaugurato la sua nuova sala da concerto, la più innovativa della Russia,
mentre nel 2013 è stato inaugurato il New Mariinsky, una seconda sala
operistica a pochi metri dal teatro storico. San Pietroburgo ha così riaffermato
la sua centralità tra le capitali internazionali della musica, anche grazie
all’attivissima etichetta discografica del teatro. Alla Scala Gergiev ha
diretto Il giocatore, Khovanščina, Guerra e Pace, Boris
Godunov (nell’edizione 1869) Turandot e Macbeth. E’
stato regolarmente ospite della Filarmonica dal 1990.
Il pianista giapponese Nobuyuki Tsujii, non vedente dalla nascita, ha vinto la Medaglia
d’Oro al Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn. Tra le orchestre con
cui si è esibito come solista figurano l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San
Pietroburgo diretta da Valery Gergiev, la Philharmonia Orchestra e Vladimir
Ashkenazy, la BBC Philharmonic e Yutaka Sado e l’Orchestra della Svizzera
Italiana diretta da Thierry Fischer. Gli impegni futuri di Nobuyuki Tsujii
includono i debutti alla Carnegie Hall con l’Orpheus Chamber Orchestra e con la
Seattle Symphony diretta da Ludovic Merlot ma anche una tournée giapponese con
la BBC Philharmonic diretta da Yutaka Sado. Nobuyuki Tsujii si è esibito nel
suo paese d’origine con tutte le principali orchestre giapponesi. Inoltre
registra in esclusiva per l’etichetta discografica Avex Classics e negli ultimi
anni ha realizzato numerose incisioni quali il Secondo Concerto per pianoforte
di Rachmaninov con la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, un CD dedicato
a opere di Chopin, il Primo Concerto per pianoforte di Čajkovskij con Yutaka
Sado e la BBC Philharmonic e i Quadri da un’esposizione di
Musorgskij. Inoltre, un DVD con la registrazione del recital tenuto alla
Carnegie Hall è stato pubblicato da Naxos negli Stati Uniti e da Euroarts in
Europa.
Il
violoncellista armeno Narek Hakhnazaryan
è apparso sulla scena internazionale dopo aver vinto il Primo Premio e la
Medaglia d’Oro al XIV Concorso Internazionale Čajkovskij nel 2011. La giuria
includeva Sir Clive Gillinson, Mario Brunello, David Geringas, Ralph
Kirschbaum, Lynn Harrell e Krzysztof Penderecki. Narek Hakhnazaryan ha quindi
debuttato con orchestre quali la London Symphony Orchestra al Barbican Center e
l’Orchestra del Teatro Mariinskij al Festival di Baden Baden, entrambe dirette
da Valery Gergiev, l’Orchestra Verdi di Milano, con Xian Zhang, la Tokyo
Symphony Orchestra e Ken Takaseki, la Moscow Philarmonic Orchestra e la
Jerusalem Symphony, oltre ad essersi esibito in numerosi recital in tutta
Europa e negli Stati Uniti, con tappe importanti alla Salle Pleyel di Parigi,
al Kennedy Center di Washington, all’Università La sapienza di Roma, ai festival
di Mecklenburg-Vorpommern e di Verbier e al City of London Festival. Nel 2012
Narek Hakhnazaryan ha inoltre fatto il suo debutto con la Chicago Symphony
Orchestra diretta da Ton Koopman nel maggio 2012 e la Tonkünstler Orchestra con
Vladimir Fedoseyev. Nel 2013 ha esordito con la Rotterdam Philarmonic
diretta da Valery Gergiev al Gergiev Festival, la Filarmonica della Scala
diretta da Juraj Valcuha, la London Philarmonic, la BBC Scottish Symphony e la Seoul Philarmonic. Molto attivo anche
come solista e in ambito cameristico, Narek Hakhnazaryan è stato nuovamente
invitato a esibirsi alla Salle Pleyel di Parigi, ha fatto il suo debutto al
Concertgebouw di Amsterdam e alla Konzerthaus di Berlino. Narek Hakhnazarayan suona un violoncello David Tecchler del 1698,
datogli in concessione da Valentine Saarmaa, nipote del celebre liutaio Jacques
Francais.
Teatro alla Scala, Milano
Lunedì 10 marzo 2014 ore 20.00
Direttore Valery
Gergiev
Pianoforte Nobuyuki
Tsujii
Violoncello Narek
Hakhnazaryan
Sergej
Prokof'ev
Concerto per pianoforte n.3
Henri
Dutilleux
Tout un
monde lointain, Concerto
per violoncello e orchestra
Sergej
Prokof'ev
Romeo e
Giulietta, Suite da
balletto
(comunicato
stampa)