Il direttore
palermitano torna alla guida de laVerdi, venerdì 28 febbraio e domenica 2
marzo, per dirigere Mozart, Schubert e "Gutta
Cavat Lapidem" di Lucia Ronchetti
laVerdi
torna a inserire un’opera contemporanea tra le pagine dei grandi classici. E lo
fa affidandosi alla bacchetta di Gaetano
d’Espinosa, Direttore Principale Ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, fresco reduce da una
lunga tournée in Giappone che lo ha visto alla guida delle principali orchestre
del Sol Levante.
Il conductor
palermitano – di nuovo sul podio di largo Mahler dopo l’esordio in stagione del
settembre scorso – introduce un programma raffinato quanto composito, che
spazia da Mozart (Idomeneo, Musica
del Balletto) a Schubert (Sinfonia
n. 5 e Sinfonia n. 4 “Tragica” nell’ordine), fino ai giorni nostri, con la
romana Lucia Ronchetti e il suo Gutta
Cavat Lapidem, eseguito per la prima volta da laVerdi. Appuntamento dunque con il 23° programma
della Stagione del Ventennale venerdì 28 febbraio alle ore 20.00 e domenica 2 marzo alle ore 16.00, all’Auditorium di Milano in largo Mahler.
Lucia Ronchetti
Gutta cavat lapidem Studio per orchestra
Edizioni
Rai Trade, durata: 12’ circa
Prima
esecuzione: Firenze, 8 ottobre 2011,
Orchestra
Regionale Toscana, direttore Tito Ceccherini
(Testo di Anna Maria
Morazzoni)
La
reiterazione del movimento di una goccia che cade e del suono che essa produce,
evocati dal detto latino del titolo, si rispecchia nella ricorrenza di note
ribattute nell’intera partitura. Tuttavia, qui la goccia non sgorga con
regolarità ma nell’alternanza di tempi lenti e veloci tipica della tradizione
musicale. Inoltre, nella variegata scrittura orchestrale della compositrice il descrittivismo
è soltanto un’allusione, forse una reminiscenza in linea con l’ampia attività
nel teatro musicale. Il brano si svolge in un solo movimento, all’interno del
quale gli stacchi di tempo suggeriscono punti di articolazione formale che
permettono di distinguere otto sezioni. L’esordio, in un tempo definito
“Animato sotterraneo” e animato da figurette di fiati e archi, presenta terzine
di flauto, arpa e violini primi che costituiscono l’elemento di continuità
nell’intera sezione introduttiva. Ben presto due battute rarefatte preparano la
ripresa del materiale iniziale, ora integrato da tutti gli archi, che a sua
volta prelude al primo breve intervento dell’orchestra, subito alleggerita per
passare alla seconda sezione. La suggestione descrittiva della nuova
indicazione di tempo “Adagio subacqueo” è resa con armonici degli archi in
ribattuto, presto integrati dai fiati; poi l’arpa e pochi suoni delle
percussioni congiungono questa sezione con la successiva, distinta dal tempo
“Veloce, fluido, concreto”. Qui l’arpa e le percussioni fungono da costante
rispetto alla prevalente variabilità timbrica: dapprima poche note degli
ottoni, poi gli archi gravi con note ribattute e scale veloci, quindi il
ribattuto dei fagotti, tutti gli archi “col legno battuto” e un passo
dell’ottavino. Il breve ritorno al Tempo I dell’esordio è confermato dalla
riproposizione delle terzine; analogamente alla sezione introduttiva due
battute centrali sono affidate all’intero organico, per poi procedere con note
tenute ed essenzializzare il suono al fine di creare continuità con il “Largo
sommesso” seguente. Tale sezione, prevalentemente in piano, rende protagonisti
gli archi che entrano sfasati e con pizzicati leggerissimi, alternandosi a
brevi figure di percussioni e ottoni; poi gli archi assumono un andamento
ritmicamente più regolare e affrontano figure cromatiche oltre il ponticello in
fortissimo, creando un climax al centro della composizione. L’elemento di
continuità nella sezione successiva, indicata in partitura “Veloce possibile,
aggressivo”, è costituito dal ribattuto del tom tom (poi anche marimba) che,
insieme con scalette ascendenti e discendenti di legni e archi, incornicia un breve passo centrale dei fiati in fortissimo;
tornano arpa e violini su note ribattute e figurette dell’ottavino, quindi la
sonorità si fa orchestrale, arriva al mezzoforte e poi al forte ma la chiusa è
riservata a pochi suoni. Dinamiche lievi, note isolate connotano il nuovo tempo
“Velato, con attesa”, che presenta un addensamento sonoro centrale e una
successiva rarefazione dove gli archi tacciono. La sintetica conclusione della
composizione torna per la terza volta al Tempo I “Animato sotterraneo”, con le
sonorità della piena orchestra che subito lasciano spazio all’essenzialità della
chiusa.
Gaetano d´Espinosa, classe 1978, è
considerato uno dei direttori d´orchestra più promettenti della nuova generazione. Nato e cresciuto a
Palermo, ha studiato violino con Mihal Spinei e composizione con Turi Belfiore.
In seguito si è perfezionato con Salvatore Accardo all´accademia "Walter
Stauffer" di Cremona. Dal 2001 al 2008
è stato Konzertmeister della Staatskapelle di Dresda, con cui ha anche
eseguito, in veste di solista, il suo Concerto
per violino e orchestra d´archi sotto la direzione di Christian Arming. A
questo periodo risalgono anche il suo debutto come direttore d´orchestra alla
Konzerthaus di Berlino e l´incontro determinante con Fabio Luisi, che lo invita
come suo assistente a Vienna e più tardi al Pacific Music Festival di Sapporo,
in Giappone. Nel maggio 2010 debutta con grande successo alla SemperOper di
Dresda con La Traviata; dirige
inoltre la Philharmonia di Praga, la Filarmonica di Poznan, le Orchestre da
camera di Dresda e Berlino, la Brandenburgisches Staatsorchester, la
Thüringen-Philharmonie e la Kremerata Baltica. È questo l’inizio di una
folgorante carriera che lo porta, in meno di due anni, a essere invitato a
dirigere: Kremerata Baltica, Opera de Lyon, Graz Oper, Prague Philharmonia,
Poznan Philharmonic, Dresden Chamber Orchestra, Orchestra di Santa Cecilia,
Roma, Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi Verdi di Milano, Orchestra del San
Carlo di Napoli, Orchestra del Massimo di Palermo, Orchestra della Fenice di
Venezia, Kammerorchest Berlin, NHK Symphony Orchestra Tokyo, Gunma Symphony
Orchestra, Osaka Japan Century Orchestra, Tokyo Metropolitan Symphony
Orchestra, Maggio Musicale Fiorentino, Opera de Limoges, Orchestre
Philharmonique de Strasbourg. D’Espinosa – al debutto con laVerdi a Milano – ha
diretto l’ensemble di largo Mahler al
Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2011. Nella stagione 2011/12 debutta con
due nuove produzioni all’Opera di Graz, dirigendo Otello e Maria Stuarda e
dirige concerti a Praga, Trieste, Venezia, Genova, Poznan e Varsavia e una
nuova produzione del Trittico a
Lione. Nel luglio del 2013 ha debuttato all’Opera di Roma nell’ambito della
stagione estiva alle Terme di Caracalla, con Cavalleria rusticana; a novembre 2013 ha debuttato in Svizzera, con
l’Orchestra Sinfonica di Basilea. A gennaio-febbraio 2014 è in Giappone, dove
dirige le principali orchestre del Sol Levante. Con la stagione 2013/2014 – la
Stagione del Ventennale – ricopre il ruolo di Direttore Principale Ospite
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Lucia Ronchetti (Roma, 1963) nel
1987 si diploma in Composizione e in Musica elettronica al Conservatorio di
Santa Cecilia e si laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di
Roma. A Parigi ottiene il D.E.A. in Estetica alla Sorbonne di Parigi e nel 1999
discute la tesi di dottorato in Musicologia all'Ecole Pratique des Hautes Etudes presso
la Sorbona, sotto
la direzione di François Lesure. Nel 1995-96 segue il corso annuale dell’IRCAM; nel 1996-97 ottiene la residenza alla
Cité Internationale des Arts a Parigi e la Borsa Erato del ministero degli
Esteri per Parigi. Nel 1999 è Compositore in residenza all’Akademie Schloss
Solitude di Stoccarda; nel 2003 alla Mac Dowell Colony di Peterbourough di
Boston; sempre nel 2003 al Forum Neues Musiktheater della Staatsoper di
Stuttgart. Nel 2005 vince il premio Fulbright quale Visiting Scolar alla Columbia
University di New York. Nel 2005-2006 risiede a Berlino, grazie
al premio della DAAD. Nel 2007 è compositore in residenza presso la Corporation
of Yaddo di New York. Importanti per la sua formazione compositiva gli studi
con Salvatore
Sciarrino, Gerard Grisey e Tristan Murail.
Biglietti euro 31,00/13,00
Per informazioni
e prenotazioni:
Auditorium di Milano fondazione Cariplo,
orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org.