Il Teatro
Massimo di Palermo è la prima Fondazione lirica ad adottare il nuovo statuto
approvato dal ministro Massimo Bray con decreto del Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) del 24 gennaio 2014
Il nuovo statuto della Fondazione Teatro Massimo è
stato predisposto dal Commissario straordinario prefetto Fabio Carapezza
Guttuso secondo le indicazioni del decreto legge n. 91 dell’8 agosto 2013
convertito in legge n. 112 del 7 ottobre 2013 (Valore Cultura) che, oltre a
prevedere norme di intervento e risanamento, ha introdotto una serie di misure
per il rilancio complessivo delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane fra le
quali la stesura di nuovi statuti entro il 30 giugno 2014.
Le novità più
rilevanti risiedono nella composizione degli organi gestionali adesso
costituiti dal Presidente, dal Consiglio di indirizzo (e non più Consiglio di
amministrazione), dal Sovrintendente e dal Collegio dei revisori dei conti. Il
Presidente è il Sindaco di Palermo; il Consiglio di Indirizzo è formato da un
numero variabile di cinque o sette membri compreso chi lo presiede, nominati
nello specifico dal MIBACT, dal Presidente della Regione Siciliana, dal Comune
di Palermo; la nomina del quarto consigliere spetta al Socio privato. Il
Sovrintendente è nominato dal MIBACT su proposta del Consiglio di Indirizzo fra
persone dotate di comprovata esperienza in materia di gestione e di
organizzazione di spettacoli musicali e di gestione e di organizzazione di enti
consimili. Infine il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri
di cui uno con funzioni di Presidente, designato dal Presidente della corte dei
Conti competente fra i magistrati della Corte dei conti, uno dal Ministero
dell’economia e delle finanze e uno dal MIBACT. “Sono soddisfatto per l’approvazione
del nuovo statuto della Fondazione“ – dichiara il Commissario straordinario
prefetto Fabio Carapezza Guttuso – “che recepisce tempestivamente le
indicazioni ricevute dal Ministro Bray attraverso la legge Valore Cultura,
strumento imprescindibile per rispondere alle nuove sfide gestionali e
artistiche che i teatri italiani sono chiamate a intraprendere per il rilancio
dell’intero sistema”.
(comunicato stampa)