In questi giorni arriva a conclusione il
mandato conferito quattro anni fa al Consiglio di Amministrazione del
Teatro dell’Opera di Roma, proprio in coincidenza di una campagna di
stampa aggressiva e spesso disinformata nei confronti della Fondazione.
Quest’ultima, nel 2009, al termine della gestione commissariale e nel
momento della ricostituzione degli organi ordinari, presentava un bilancio
con gravi perdite di esercizio e un debito considerevole. Non senza difficoltà, il
bilancio è stato ricondotto in attivo per tre anni consecutivi, 2010,
2011 e 2012. È stata nel frattempo avviata una politica che ha condotto
ad una riduzione sensibile dei costi del personale che rappresentano,
come è noto, uno dei più gravi problemi dei Teatri Lirici. Oggi, grazie
all’impegno di tutti, personale artistico (52,4%), tecnici e operai
(37,4%) e amministrazione (10,2%), il Teatro dell’Opera può contare su
una qualità di produzione alta e in crescita, con una riduzione di circa
100 unità operata
in questi quattro anni e con un risparmio di bilancio di circa otto
milioni di Euro. Le criticità attuali (comuni purtroppo, a tutte le Fondazioni
Lirico-Sinfoniche) – che non compromettono
la solidità patrimoniale dell’Ente, considerevolmente incrementata
durante la Consiliatura ora in dirittura d’arrivo – dipendono largamente
dalle difficoltà dei soggetti istituzionali nel corrispondere al Teatro
quanto da essi deliberato nei rispettivi bilanci. Tale situazione,
peraltro, grazie agli impegni ribaditi dal Comune, dalla Regione Lazio e
dal Ministero, sembra possa trovare una soluzione (che ci auguriamo
definitiva) in tempi
ravvicinati. È un Teatro in forte crescita artistica e musicale quello che il
Consiglio lascia al futuro organo che, si auspica fortemente, non sia un
Commissario straordinario, ma un nuovo Consiglio nella pienezza dei poteri,
in grado di proseguire nell’attività avviata. In primo luogo raggiungendo
il fondamentale obiettivo della quarta annualità consecutiva di bilancio
in attivo, come del resto previsto nel budget 2013 già approvato, e
quindi conseguendo quell’autonomia prevista dalla legge che consentirà
di programmare in anticipo le attività con migliori risultati e minori
costi. Il prestigio anche internazionale raggiunto dal Teatro dell’Opera
di Roma (testimoniato anche di recente dal trionfo della tournée al Festival
di Salisburgo svoltasi nell’estate 2013) potrà essere così mantenuto e
ulteriormente incrementato. Dopo tante polemiche e dubbi, l’inaugurazione della
Stagione 2014 con l’Ernani
magistralmente diretto ed eseguito, in un Teatro più attento
alla qualità artistica che alla mondanità, conforta tutti e in primo luogo chi
nel Teatro lavora quotidianamente, con dedizione e con impegno. Alla
fine della magnifica esecuzione verdiana il maestro Muti, Direttore
onorario a vita del Teatro, rivolto alla sala, ha lanciato un chiaro monito: “Lo vogliamo aiutare questo
Teatro?”. Un lungo ed emozionante sì del pubblico ha risposto
all’appello, a sottolineare che il Teatro dell’Opera è bene comune
preziosissimo della Città e dell’Italia intera. Il Consiglio di
Amministrazione uscente lascerà l’incarico il 3 dicembre, con serenità,
nella convinzione di avere contribuito a raggiungere questi risultati
positivi. Esprime l’auspicio che attorno all’Opera di Roma si accresca
l’amorevole attenzione che il Teatro della Capitale sicuramente merita.