giovedì 21 settembre 2017

“Otello”: la trama

Otello
Dramma lirico in quattro atti

Musica
Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901)

Libretto
Arrigo Boito (Padova, 24 febbraio 1842 – Milano, 10 giugno 1918) tratto da The Tragedy of Othello, the Moor of Venice di William Shakespeare


Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 febbraio 1887


Personaggi:

Otello, moro, generale dell’armata veneta (tenore)
Jago, alfiere (baritono)
Cassio, capo di squadra (tenore)
Roderigo, gentiluomo veneziano (tenore)
Lodovico, ambasciatore della Repubblica veneta (basso)
Montano, predecessore di Otello nel governo dell’isola di Cipro (basso)
Un araldo (basso)
Desdemona, moglie di Otello (soprano)
Emilia, moglie di Jago (mezzosoprano)

Soldati e marinai della Repubblica Veneta, gentildonne e gentiluomini veneziani, popolani, ciprioti, uomini d’arme greci, dalmati, albanesi, fanciulli dell’isola.

TRAMA 
Le vicende si svolgono a Cipro, dominio veneziano.

Atto I
Esterno del castello, residenza di Otello, governatore dell`isola, di fronte a un porto.

La folla di cittadini e soldati attende Otello, moro, generale dell’armata veneta, che, con la sua nave sta attraversando il mare durante una furiosa tempesta.  Finalmente la nave giunge in porto e il moro viene acclamato dalla folla: trionfante, annuncia di aver sconfitto la flotta turca. Iniziano i festeggiamenti e si brinda alla vittoria. 

Solamente due persone non partecipano all’entusiasmo generale: l’alfiere Jago che odia Otello perché ha promosso Cassio capitano al suo posto; Roderigo, innamorato di Desdemona, moglie di Otello. Jago pensa a come vendicarsi e cerca di mettere Roderigo e Cassio (anche lui innamorato di Desdemona) l’uno contro l’altro. Riesce a fare ubriacare Cassio che nel duello ferisce Montano, giunto a dividere i due. Giunge Otello, richiamato dalle grida, che, informato in maniera inesatta da Jago, punisce Cassio e lo degrada: Jago esulta.

Atto II
Una sala terrena nel castello; una porta nel centro che dà sul giardino.

Jago continua nel suo progetto di vendetta: consiglia a Cassio di rivolgersi a Desdemona e chiederle di fare da intermediaria con suo marito. Poi, in un monologo, riflette sul suo destino ed esprime la sua visione cinica della vita. Una volta incontrato Otello insinua in lui il seme della gelosia, raccontandogli di aver visto Cassio e Desdemona parlare in un angolo del giardino. All’inizio Otello è riluttante e vedendo come la moglie è accolta dai veneziani dimentica le parole di Jago; quando, però, la donna chiede di ridare a Cassio il suo grado di capitano, la gelosia esplode insieme all’ira. A Desdemona cade dalle mani un fazzoletto regalatole dal marito che Jago riesce, grazie ad Emilia (dama di compagnia di Desdemona) ad avere e pensa di nasconderlo in casa di Cassio. Nel frattempo Jago dice a Otello di aver ascoltato da Cassio delle frasi d’amore rivolte a Desdemona e di aver visto il fazzoletto della donna nelle sue mani. Per il moro questa è la prova del tradimento: giura, perciò, di vendicarsi.

Atto III
Grande sala nel castello.

Un araldo annuncia l’arrivo di una galea con gli ambasciatori veneziani; nel frattempo Jago dice a Otello che poterà presto Cassio dinanzi a lui. Desdemona, all’oscuro di tutto, chiede ancora una volta la grazia per Cassio: come risposta, Otello le chiede di mostrargli il fazzoletto da lui donatole come pegno d’amore. La donna non lo trova e Otello, furioso, l’allontana. Rimasto da solo, il moro rimpiange la felicità perduta. Arriva Jago, che sta completando la sua vendetta: convince Otello ad ascoltare di nascosto una conversazione con Cassio a proposito di una cortigiana, facendogli credere che sia Desdemona. Otello si convince così del tutto del tradimento della moglie e giura di ucciderla. Nel frattempo, le trombe annunciano l’arrivo degli ambasciatori veneti che annunciano che il moro è richiamato a Venezia dal Doge e che Cassio prenderà il suo posto. In loro presenza Otello, ormai fuori di sé, insulta la moglie e la getta a terra. Jago continua a tramare ragnatele suggerendo a Otello e Roderigo le mosse da compiere. Poco dopo, delirante, il moro sviene. Jago con gesto di trionfo indica il corpo inerte.


Atto IV
La camera da letto di Desdemona.

Desdemona è in procinto di mettersi a letto, aiutata da Emilia, alla quale racconta la storia di Barbara: poi, dopo aver pregato si prepara a dormire. Entra Otello che l’accusa apertamente di averlo tradito: Desdemona proclama con forza la sua innocenza, ma l’uomo la soffoca.  Nel frattempo, Cassio ha ucciso Roderigo nell’agguato che quest’ultimo gli aveva preparato. Vedendo Desdemona morta, l’uomo accusa Otello e gli grida di aver ucciso un’innocente. A Jago sopraggiunto, Emilia rinfaccia il suo intrigo e a questi non resta altro scampo che la fuga. Otello, sconvolto, dà un ultimo bacio alla moglie si trafigge con un pugnale.


Adriana Benignetti