sabato 23 settembre 2017

Pensieri e diari. Ludwig van Beethoven


Ludwig van Beethoven
(Bonn, 17 dicembre1770 - Vienna,  26 marzo1827)
Non c'è quasi trattato che sia troppo dotto per me. Senza presumere di possedere una vera erudizione, io mi sono sforzato sin dall'infanzia di comprendere il pensiero degli uomini migliori e più saggi di ogni tempo. Vergogna all'artista che non considera una colpa il non spingersi almeno tanto lontano.


Il modo migliore per distoglierti dalla tua disgrazia è di essere operoso.

C'è tanto da fare al mondo, sbrigati a farlo!

Nella mia camera, i ritratti di Bach, Gluck, Mozart, Haydn. Possono essere di aiuto alla mia forza di sopportazione.

Non lasciare mai trasparire esternamente agli uomini il disprezzo che si meritano, perché non è dato di sapere in quali circostanze si possa avere bisogno di loro.

[...] Coltiva la conoscenza; non c'è via più sicura di quella che hanno tracciato i saggi. Risparmiati la pena di offendere un amico. Ma, soprattutto, l'amico che non ha eguali.

Quante volte si è levato fumo senza che vi fosse fuoco! E allora resto sereno nell'animo anche nelle avversità. Il tempo dà alla luce meraviglie; innumerevoli sono gli eventi lieti in cui puoi sperare per la grandezza di Dio.

[...] Fa' che la motivazione del tuo agire sia nella cosa, non nel suo esito. Non essere tra coloro che trovano motivo di azione nella speranza della ricompensa. Non permettere che la tua vita trascorra nell'inazione. Sii laborioso, compi il tuo dovere, abbandona qualsiasi preoccupazione circa l'esito delle tue azioni e considera identico qualsiasi avvenimento, sia che ti arrechi il bene come il male [...]

Come lo Stato deve avere una Costituzione, così il singolo uomo deve avere la propria!

La caratteristica più evidente di un uomo di valore: la forza di sopportazione in circostanze avverse e crudeli.

I più grandi beni sono la pace interiore e la libertà.

[brani tratti da: Beethoven, Autobiografia di un genio. Lettere, pensieri, diari, a cura di Michele Porzio, Oscar Mondadori, Milano 1996]


A. B.