Presentata questa mattina in conferenza stampa la nuova Stagione di Opere
e Balletti del Teatro dell’Opera di Roma. L’inaugurazione il 27 novembre con “Ernani”: sul podio Riccardo Muti, regia di Hugo de Ana
La stagione 2013/2014 vivrà
all’insegna dei capolavori della musica lirica, i classici che il grande
pubblico ama. Dominerà soprattutto il binomio amore e morte con piccole
parentesi di serenità e sorrisi donizettiani.
L’inaugurazione sarà ancora alla luce
del bicentenario verdiano. Il 27
novembre alle ore 19.00 il
sipario del Teatro Costanzi si alzerà sull’Ernani di Giuseppe Verdi.
Un
melodramma ricco di bellissime e famose arie, un’opera in cui il grande
compositore anticipa caratteri e psicologie che svilupperà nelle creazioni
successive, quelle definite “della maturità”. Alla base della storia l’opera
teatrale di Victor Hugo “manifesto” del romanticismo francese. Sul podio il
Maestro Riccardo Muti; la regia, le
scene e i costumi del nuovo allestimento sono firmati da Hugo de Ana, di certo
un regista che ama le interpretazioni non classiche e sempre capace di far
discutere il pubblico. Sulla scena un cast che il pubblico dell’Opera di Roma
ben conosce per averlo applaudito in diversi allestimenti dall’Attila al recentissimo Nabucodonosor, un cast di fama
internazionale che sarà presente anche nella tournée in Giappone: Luca Salsi, Tatiana Serjan, Anna Pirozzi,
Francesco Meli, Ildar Abdrazakov, Ildebrando D’Arcangelo.
La stagione di danza ha inizio con Il lago
dei cigni, in assoluto lo spettacolo di balletto che conta il maggior
numero di repliche al Teatro dell’Opera, assicurando una serie infinita di
“tutto esaurito”. Il suo contrasto tra
bianco e nero non ha mai smesso di incantare. La nuova versione che viene
presentata dalla compagnia di Roma è adattata dal francese Patrice Bart.
Ritorna sul palcoscenico del Costanzi, insieme ad altri ospiti internazionali, Svetlana
Zakharova con la sua straordinaria eleganza. L’orchestra è affidata alla
autorevole bacchetta di Andriy Yurkevich.
In gennaio ritornano le magiche
atmosfere evocate in Notes de la Nuit, trittico che
prevede la ripresa di Quartetto,
visionario affresco creato dal
giovane Francesco Nappa proprio per la compagnia capitolina sulle note di Steve
Reich e Philip Glass. Segue, per la prima volta all’Opera di Roma, la proposta
di una creazione di Jacques Garnier, coreografo francese scomparso nel 1989 a
soli quarantotto anni, che in Aunis ha
voluto far rivivere i ricordi degli anni infantili cullati dalla brezza marina.
Chiude la serata l’onirica visione Aria
Tango di Micha van Hoecke, con la presenza di Alessio Carbone. Un teatro
vuoto e nudo prende vita alla fine di uno spettacolo con la complicità della
musica di Luis Bacalov.
Come ormai consuetudine del cartellone
dell’opera l’inizio del nuovo anno (dal 30 gennaio al 6 febbraio) è dedicato al
Novecento. Ecco quindi il dittico di Maurice Ravel L’enfat et les sortilèges
e L’heure
espagnole, due piccoli, deliziosi capolavori di finezza espressiva in
scena. Il primo, del 1925, su un malizioso testo di Colette, il secondo del
1911 definito a suo tempo “troppo scabroso”. Alla guida dell’Orchestra e del
Coro del Teatro dell’Opera Charles Dutoit, nome di prestigio, amato in tutto il
mondo e già applaudito interprete nella passata stagione di Samson et Dalila. Alla regia il giovane
Laurent Pelly, esperto nel repertorio del Novecento, che debutta al Teatro
dell’Opera.
Manon Lescaut
è uno dei più amati
capolavori, forse il primo capolavoro di Giacomo Puccini (in scena il 27
febbraio), di certo l’opera in cui il compositore traccia i fondamentali
caratteri delle sue eroine gentili e dolorose che svilupperà pienamente in Bohème. La bacchetta è quella del
Maestro Riccardo Muti; alla regia Chiara Muti che questa estate, per la
stagione di Caracalla, ha firmato una applaudita edizione del Dido and Aeneas di Purcell. Sulla scena
un cast composto da voci di fama internazionale, a cominciare da Anna Netrebko,
un soprano amato dal pubblico e dalla critica, una vera star che con la propria
arte ha conquistato il pubblico dei maggiori teatri del mondo. Una cantante che
riesce in modo unico a dare forza e passionalità ai personaggi che interpreta.
E così sarà per Manon. Accanto a lei nomi nuovi come quelli Yusif Eyvazov e
Simone Piazzolla. Il nuovo allestimento porta inoltre le firme di Carlo
Centolavigna per le scene e Alessandro Lai per i costumi.
È stato certamente Pier Luigi Pizzi
uno dei più importanti registi che hanno riportato nel repertorio il Maometto
II di Gioachino Rossini. Uno dei suoi prestigiosi allestimenti arriva
al Teatro dell’Opera dal 28 marzo. Opera drammatica, carica di tensione e
bellissime arie fu composta da un giovane Rossini nel 1842. La regia di Pizzi
mette in luce il dolore dei personaggi, potremmo dire la loro vocazione alla
morte in una ambientazione di rispetto storico. Dirige l’Orchestra Roberto Abbado.
Si ricostruisce così la coppia Abbado-Pizzi, applaudita lo scorso anno per
l’allestimento de La Gioconda.
I ballabili tratti da opere verdiane
come Macbeth, I vespri siciliani sono
il nucleo principale attorno al quale Micha van Hoecke costruisce Verdi
Danse, la sua nuova visione teatrale danzante. “Tutto ha inizio con
qualche nota di musica al pianoforte, da qui si sviluppano paesaggi, pitture,
danze musicali“. Non c’è una vera storia, ma solo evocazioni della mente che si
fanno concrete nei corpi di Dinu Tamazlacaru, Gaia Straccamore, Alessandra
Amato, Riccardo Di Cosmo e Alessandro Tiburzi. Sul podio lo specialista della
danza David Garforth.
Un felice ritorno, l’8 maggio, quello
de L’elisir
d’amore di Donizetti. Applaudito nel 2011 segnò il debutto al Teatro
dell’Opera del regista Ruggero Cappuccio. Spettacolo allegro, solare,
mediterraneo che mostra tutta la gioia di vivere che contiene l’opera
donizettiana. Un allestimento di successo con le scene di Nicola Rubertelli e i
costumi di Carlo Poggioli. Sul podio il Maestro Donato Renzetti, attento
esecutori di opere buffe, il cast ha il prestigio della qualità e il fascino
della giovinezza, da Rosa Feola a Francesco Meli e Antonio Poli, da Alessandro
Luongo a Adrian Sampetrean.
La bella addormentata nel bosco nella versione realizzata da Paul
Chalmer nel 2003 per il Teatro dell’Opera conserva intatti i sapori della
magica favola di Perrault, rinnovati con gusto ed estro. Lo stile floreale
dell’allestimento pensato da Aldo Buti contribuisce a sollecitare il sentimento
dell’infanzia. A dare corpo alla delicata e sognante Principessa Aurora, per la
prima volta sul palcoscenico del Costanzi, Jurgita Dronina, Prima Ballerina del
Het Nationale Ballet, in coppia con Evan Mckie dello Stuttgart Ballett. Sul
podio ancora una volta Andriy Yurkevich.
Ancora un classico, un capolavoro che
è nella mente del grande pubblico, anche di coloro che non frequentano i teatri
d’opera. È Carmen di Georges Bizet in scena dal 18 giugno. Un’opera che
segna due debutti all’Opera di Roma: il direttore Emmanuel Villaume e il
regista Emilio Sagi. Il pubblico romano potrà scoprire l’arte vocale e la
grinta di Anita Rashvesvili e poi Clementine Margaine, due cantanti capaci di
dare a Carmen una personalità carica di passione. Infatti, per le dieci
repliche di Carmen saranno impegnati
due prestigiosi cast: Aleksandrs Antonenko/Andeka Gorrotxategui, Kyle Ketelsen/Simon
Orfila, Maria Agresta/Eleonora Buratto. Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto
dal Maestro Roberto Gabbiani.
La stagione di danza si conclude con
un classico del Novecento che ritorna sulle tavole del Costanzi, Cenerentola,
musicata da Sergej Prokof’ev nel 1945. “Quel che volevo sottolineare
nella partitura – scrive il compositore – è l’amore di Cenerentola per il
Principe, il sorgere e lo svilupparsi di questo sentimento, gli ostacoli, poi
la realizzazione del sogno”. La versione di questo capolavoro è quella creata
da David Bintley nel 2010 per celebrare il ventesimo anniversario del
Birmingham Royal Ballet, compagnia da lui diretta. L’allestimento porta la
firma di John Mcfarlane, apprezzato a Roma per Il flauto magico lo scorso marzo. Dirige l’orchestra Nir Kabaretti.
Rigoletto è certamente una delle opere più
eseguite al mondo, accanto a La Traviata.
Un capolavoro assoluto conosciuto universalmente per le arie e i cori. Sulla
scena del Teatro dell’Opera torna Luca Salsi, ora nei panni di Rigoletto, con
Albina Shagimuratova, Giorgio Berrugi. Alla regia Leo Muscato, sul podio Renato
Palumbo reduce dal recente successo a Caracalla con Tosca. Debutto il 21 di ottobre e poi dieci repliche sino al 31 di
ottobre.
(comunicato stampa)
Per
maggiori informazioni:
operaroma.it