Il Festival è stato presentato a Parigi lo scorso 16 maggio, in occasione del 221° compleanno del Teatro La Fenice
Inaugurata il 16 maggio 1792 con il
dramma per musica I giuochi d’Agrigento
di Giovanni Paisiello e sede nei suoi due secoli di vita di numerose prime
assolute di opere di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi (tra cui Rigoletto e La traviata), Stravinskij, Britten, Prokof’ev, fino a Nono,
Maderna, Kagel, Guarnieri e Ambrosini, la Fenice continua a essere protagonista
della vita musicale veneziana e internazionale, con una programmazione ad ampio
raggio che oltre a variegate stagioni liriche e sinfoniche autunnali, invernali
e primaverili si rivolge ora anche al pubblico presente in città nei mesi
estivi, con un ricco e prestigioso festival ispirato allo «spirito della
musica» veneziana.
È quanto è stato illustrato oggi a
Parigi a rue de Grenelle dal sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice
Cristiano Chiarot, dal direttore artistico Fortunato Ortombina e dal presidente
del Circolo La Fenice – il circolo dei mecenati del Teatro – Jérôme Zieseniss,
nel corso di una conferenza stampa dedicata alla presentazione del Festival
2013 e alla descrizione alla stampa francese della Stagione lirica 2013-2014.
Dopo il successo del Prefestival che
nel luglio 2012 ha testato le strategie organizzative e la risposta del
pubblico, tra il 21 giugno e il 24
agosto 2013 Venezia ospiterà la prima edizione del Festival «Lo spirito
della musica di Venezia», ideato e curato dalla Fondazione Teatro La Fenice in
collaborazione con la Regione del Veneto, il Comune di Venezia e la Camera di
Commercio di Venezia, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali.
Con tre rappresentazioni – il 10, 14 e
17 luglio nel Cortile di Palazzo Ducale – evento di punta sarà l’Otello
verdiano, ripresentato in Giappone lo scorso aprile nella trionfale
tournée del Teatro La Fenice dopo averne inaugurato la stagione lirica. L’opera
tornerà a occupare il magico spazio del Palazzo dopo più di quarant’anni di
assenza, riprendendo la tradizione degli storici spettacoli realizzati negli
anni ’60 con Mario Del Monaco protagonista, che fecero di Venezia il
palcoscenico del mondo per l’interesse artistico e mediatico che suscitarono.
Interrotta nel 1970, quella felice consuetudine verrà rilanciata quest’anno con
l’allestimento ideato dal regista Francesco Micheli, dallo scenografo Edoardo
Sanchi e dalla costumista Silvia Aymonino. Il maestro coreano Myung-Whun Chung
dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice e un prestigioso cast
internazionale, e al regista serbo Emir Kusturica sarà affidata la
realizzazione di un film in 3D tratto dallo spettacolo. L’Otello, oltre che per la trama di derivazione shakespeariana, anche dal punto di vista musicale è un
appassionato omaggio a Venezia, a cominciare dal canto di Cassio, il cui stile
rievoca quello dei gondolieri. Ma a ben guardare il tributo che Verdi offre
alla città lagunare ha anche ascendenze più colte e meno immediatamente
riconoscibili, come nel terzo atto, dove, all’arrivo degli ambasciatori della
Serenissima, gli squilli di tromba sono composti in base ai criteri di
spazializzazione del suono inventati nel Cinquecento da Adrian Willaert e Giovanni Gabrieli nell’ambito della scuola marciana.
Momento di grande suggestione musicale
e spettacolare, l’Otello a Palazzo
Ducale non sarà però che uno dei tanti appuntamenti dell’ampio festival estivo
che – come il titolo «Lo spirito della musica di Venezia» suggerisce – dal 21
giugno al 24 agosto 2013 coinvolgerà solisti, orchestre e gruppi da camera
locali e internazionali in un progetto di valorizzazione dell’enorme tradizione
propria della città lagunare, che si è contraddistinta in ogni tempo per il
coraggio delle proposte in ambito musicale e scenico, sia in termini produttivi
che per quanto riguarda l’inesausta ricerca di novità, perseguita guardando
sempre avanti senza mai indugiare alla nostalgia del passato. E proprio
l’unicità di Venezia, perenne ‘cantiere’ di sperimentazione artistica,
costituisce il filo conduttore della rassegna: la sua innata tendenza all’innovazione
e lo sguardo ‘moderno’ che la caratterizza in ogni epoca sono infatti rievocati
e ribaditi sin dall’evento di apertura, un nuovo allestimento della Butterfly
pucciniana nato dalla collaborazione tra due istituzioni centrali nel
panorama cittadino e internazionale come la Fenice e la Biennale Arte: la
produzione, che ha il sostegno del Circolo La Fenice presieduto da Jérôme
Zieseniss e che debutterà in Teatro il 21 giugno con la regia di Àlex Rigola e
la direzione dell’israeliano Omer Meir Wellber, vede l’artista visiva Mariko
Mori nel ruolo per lei inconsueto di scenografa e costumista. L’operazione, che
mette a confronto il Giappone di oggi con l’immaginario favoloso e archetipico
del capolavoro di Puccini, stabilisce una relazione inedita e fruttuosa tra la
riflessione estetica contemporanea e l’inesausta validità dei miti portati in
scena dal melodramma.
Sul versante contemporaneo, oltre al
coinvolgimento di Mariko Mori nella Butterfly,
un’altra importante iniziativa è dedicata a uno dei protagonisti del
Novecento musicale, il veneziano Bruno
Maderna, che è un po’ il nume tutelare di questa edizione del festival: i
quarant’anni dalla sua precoce scomparsa saranno ricordati il 6 luglio alle
Sale Apollinee con una serata speciale, in cui quaranta compositori proporranno
altrettanti brani composti per l’occasione ed eseguiti da una compagine di
grande esperienza come l’Ex Novo Ensemble di Claudio Ambrosini.
Nell’articolare il suo fitto
programma, il festival, ancor più che l’anteprima dell’anno scorso, si
caratterizzerà per la dislocazione dei suoi appuntamenti in moltissimi luoghi
del centro storico ma anche delle isole e della terraferma. Oltre agli spazi
della Fenice – Sale Apollinee e Sala Grande – la programmazione si snoderà
infatti tra le basiliche di San Marco e dei Frari e chiese storiche come quella
della Pietà, di San Moisè, di San Donato a Murano e di San Girolamo a Mestre,
tra siti monumentali quali il cortile di Palazzo Ducale e la Scuola Grande di San
Rocco e antichi palazzi dalla storia plurisecolare. È il caso, ad esempio, di
Palazzo Contarini Polignac in cui Winnaretta Singer de Polignac ospitò
Stravinskij, Falla, Poulenc, o di Palazzo Mocenigo, una delle residenze della
nobile famiglia veneziana alla quale Monteverdi dedicò nel 1624 Il combattimento
di Tancredi e Clorinda, che qui verrà proposto 12 luglio dall’Orchestra
Barocca del Festival con la regia di Pier Luigi Pizzi.
Tra gli altri numerosissimi eventi,
una delle tappe della tournée europea di Keith
Jarrett, tra i più grandi nomi del jazz mondiale, in arrivo in Fenice il 16
luglio; un secondo omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita, con
la Messa
da Requiem diretta da Myung-Whun Chung, solisti il soprano Hui He, il
mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Fabio Sartori e il basso Ildar
Abdrazakov (19 luglio, Cortile di Palazzo Ducale); un concerto della Vietnam National Symphony Orchestra (9
luglio, Teatro La Fenice), uno di Uto
Ughi (2 luglio, Teatro La Fenice), e il recital di una voce intensa e
personale come quella di Lorenzo Regazzo
(Teatro La Fenice, 5 luglio). Il 21 luglio sempre alla Fenice sarà poi di scena
la grande danza, con un Gala dei
migliori allievi delle principali accademie internazionali, tra cui l’École de
Danse de l’Opéra di Parigi, la John Cranko Schule di Stoccarda, l’Académie de
Danse Princesse Grace di Monaco, la Scuola Accademica Agrippina Vaganova di San
Pietroburgo, l’Escuela Nacional de Ballet de Cuba e la Scuola del Balletto di
Toscana. Ampie saranno poi le sezioni storiche dedicate a Monteverdi e alla musica antica (con concerti dell’Ensemble
Oktoechos, del Coro della Cappella Marciana, dell’organista Antonio Frigé e del
Ring Around Quartet, e con una serata teatral-musicale ideata da Lorenzo Arruga
sugli interessi alchemici di Monteverdi), a Vivaldi e al Settecento (con una serata di barcarole dal Sei
all’Ottocento, due concerti dei Virtuosi Italiani nella Chiesa della Pietà e
due concerti in collaborazione con il Venetian Centre for Baroque Music
dedicati al tricentenario della morte di Arcangelo Corelli e alle sonate per
violoncello di Vivaldi) e a Venezia
contemporanea (con tre concerti dell’Ex Novo Ensemble, uno di composizioni
per tenore e pianoforte di Benjamin Britten nel centenario della nascita, un
ciclo di musiche cameristiche di Gorini, Casella e Togni in collaborazione con
la Fondazione Giorgio Cini, e un concerto sinfonico diretto da Dario Bisso
Sabàdin di musiche di Gabrieli, Malipiero e Maderna). All’officina della musica
veneziana guarderanno anche i tre concerti pianistici interpretati da alcuni
dei più recenti vincitori del Premio
Venezia, organizzati in collaborazione con la Fondazione Amici della Fenice,
e i sei concerti dell’Orchestra Barocca
del Festival, una nuova formazione nata in collaborazione con la Regione
del Veneto il cui primo violino concertatore è Giorgio Fava e il cui progetto
musicale è coordinato da Stefano Montanari.
Anteprima del
Festival il 20 giugno con il Coro
del Teatro La Fenice diretto da Claudio Marino Moretti che inaugura la cantoria
lignea settecentesca della Chiesa di San Rocco, recentemente restaurata, e serata conclusiva il 24 agosto con un
concerto di musica barocca nella straordinaria cornice naturale di Cortina
d’Ampezzo, sulle Dolomiti.
(comunicato stampa)
Per maggiori informazioni: teatrolafenice.it