(Foto: teatroallascala.org) |
Notre-Dame
de Paris
Balletto in due atti
Coreografia
e Libretto
Roland Petit (Villemomble, 13 gennaio 1924 –Ginevra, 10 luglio 2011), dal
romanzo omonimo di Victor Hugo
Musica
Prima
rappresentazione
Maurice Jarre (Lione, 13 settembre 1924 – Los Angeles, 29 marzo 2009)
Parigi, Opéra, 11 dicembre 1965
La trama
Atto
I
Parigi, 1482: mentre è in corso la celebrazione della festa dei folli –
durante la quale si elegge il “Papa dei folli”, ossia colui che dimostrerà di essere
più abile nel fare smorfie e buffonate – compare Quasimodo, un essere mostruoso,
gobbo e zoppo che è il campanaro di
Notre-Dame. La folla di contadini e borghesi in festa rimane all’inizio
sconcertata ma poi lo proclama vincitore del titolo. Un corteo trascina
Quasimodo per le vie quando, all’improvviso giunge Claude Frollo, arcidiacono di Notre-Dame: è lui
che, anni addietro, ha salvato il gobbo, abbandonato alla nascita e destinato al
rogo.
Frollo rimprovera il popolo festante, ricordando che bisogna pregare e pentirsi e non pensare soltanto ai piaceri. L’arcidiacono è, però, segretamente innamorato di Esmeralda, una zingara che balla davanti al sagrato di Notre-Dame: ordina, perciò, al fedele Quasimodo di rapirla e di portarla da lui. Inizia l’inseguimento per tutta Parigi: la bella zingara riesce a scappare grazie all’aiuto degli arcieri guidati dal capitano Phoebus che catturano Quasimodo.
Esmeralda è commossa alla vista del gobbo, picchiato dagli arcieri e gli porta da bere. Nessuno, prima di allora, aveva mai considerato Quasimodo che, quindi, sconvolto da quel piccolo gesti s’innamora di Esmeralda. Nel frattempo Phoebus porta la donna in una taverna e riesce a conquistarla: Frollo, di nascosto, assiste a tutta la scena e, colmo di gelosia, pugnala il capitano e fugge. Esmeralda viene accusata dell’omicidio ed è portata davanti ai giudici che la condannano all’impiccagione: la donna è ormai già sul patibolo quando Quasimodo la libera e la porta all’interno di Notre-Dame dove esiste il diritto d’asilo. Una grande folla urla davanti alla cattedrale, ma è bloccata da Frollo.
Frollo rimprovera il popolo festante, ricordando che bisogna pregare e pentirsi e non pensare soltanto ai piaceri. L’arcidiacono è, però, segretamente innamorato di Esmeralda, una zingara che balla davanti al sagrato di Notre-Dame: ordina, perciò, al fedele Quasimodo di rapirla e di portarla da lui. Inizia l’inseguimento per tutta Parigi: la bella zingara riesce a scappare grazie all’aiuto degli arcieri guidati dal capitano Phoebus che catturano Quasimodo.
Esmeralda è commossa alla vista del gobbo, picchiato dagli arcieri e gli porta da bere. Nessuno, prima di allora, aveva mai considerato Quasimodo che, quindi, sconvolto da quel piccolo gesti s’innamora di Esmeralda. Nel frattempo Phoebus porta la donna in una taverna e riesce a conquistarla: Frollo, di nascosto, assiste a tutta la scena e, colmo di gelosia, pugnala il capitano e fugge. Esmeralda viene accusata dell’omicidio ed è portata davanti ai giudici che la condannano all’impiccagione: la donna è ormai già sul patibolo quando Quasimodo la libera e la porta all’interno di Notre-Dame dove esiste il diritto d’asilo. Una grande folla urla davanti alla cattedrale, ma è bloccata da Frollo.
Atto II
Quasimodo fa la guardia a Esmeralda,
assicurandosi che non le accada nulla: la zingara si mostra molto riconoscente
e il campanaro, mosso dal coraggio, le prende la mano e la porta a conoscere il
proprio rifugio. La donna si addormenta e Quasimodo si allontana, convinto che
sia al sicuro. Frollo, però,
approfittando del fatto che Esmeralda è rimasta sola le si avvicina: lei lo
rifiuta con repulsione. Nel frattempo, il diritto di asilo nella cattedrale è
revocato da un editto del Parlamento e i soldati, con la folla al seguito,
irrompono in Notre-Dame. Quasimodo cerca di difendere Esmeralda che viene,
però, catturata, condotta al patibolo e giustiziata. Il gobbo, pieno di rabbia,
strangola Frollo, visto come la causa della disgrazie e prende le spoglie di
Esmeralda.
Adriana Benignetti