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Il
Teatro di San Carlo rimpiange la scomparsa di Alberto Zedda (2 gennaio 1928 – 6
marzo 2017), grande direttore d’orchestra e protagonista di quella Renaissance rossiniana che investì anche le stagioni del
Teatro di San Carlo, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta (1976 Il
Barbiere di Siviglia; 1977 Cenerentola; 1978 L’Italiana
in Algeri; 1980 Il Turco in Italia; 1981 nuovamente Il
Barbiere di Siviglia; 1988 Ermione; 1991Elisabetta,
regina d’Inghilterra).
Direttore ecclettico che, dal podio
del Massimo napoletano, non solo diresse Rossini, ma propose titoli,
selezionandoli da un vasto repertorio, che si estendeva da Domenico Cimarosa a
Ermanno Wolf Ferrari e Guido Pannain, da Donizetti a Verdi e Massenet, da
Pergolesi a De Simone. Portò il San Carlo due volte in tournée:
nel 1983 a Wiesbaden
con La
forza del destino di Giuseppe
Verdi; nel 1987 a New York con lo Stabat Mater oratorio scenico di Giovan Battista
Pergolesi / Roberto De Simone, per la regia dello stesso Roberto De Simone,
scene di Mauro Carosi e costumi di Odette Nicoletti. Comprese le tournées, diresse i complessi artistici del
San Carlo 19 volte, in occasione di 18 opere e 1 concerto, dal 1964 al 1991.
Debuttò al San Carlo con la Beatrice
Cenci di Guido Pannain, con
Virginia Zeani nel ruolo della protagonista, la regia affida a Vittorio
Viviani, scene e costumi a Cesare Maria Cristini. Nel 1965 vi tornò con La
Figlia del reggimento di
Gaetano Donizetti regia di Filippo Crivelli, scene e costumi di Franco
Zeffirelli, e Anna Moffo nei panni di Maria, l’anno a seguire con La
vedova scaltra di Ermanno
Wolf Ferrari, ed ancora nella stagione successiva per l’Otello di Verdi con Pier Miranda Ferraro nei
panni del protagonista, accanto a Piero Cappuccilli in Jago. Nel 1969 e
nel 1970 diresse I
quattro Rusteghi di Ermanno
Wolf Ferrari e la Manon di
Massenet, con Alfredo Kraus in Des Grieux. Al 1976 si deve il primo
Rossini di Zedda al San Carlo: Il barbiere di Siviglia con la regia di Filippo Crivelli,
scene di Jurgen Henze, costumi di Giorgio Metelli e un cast che contemplava: Alberto Rinaldi nel
ruolo di Figaro, Lucia Valentina Terrani in Rosina, Ernesto Palacio in
Almaviva, Enzo Dara in Bartolo, e l’anno a seguire (1977) proponeva Cenerentola con Luigi Alva e Lucia Valentini
Terrani.
Nel 1978 il San Carlo ne applaude la
conduzione del Matrimonio Segreto di Domenico Cimarosa, nel 1979 se L’Italiana
in Algeri di Rossini, nel
1980 Il
Turco in Italia, nel 1981 una nuova edizione del Barbiere
di Siviglia, con Leo Nucci nelle vesti del protagonista, nel 1983 porta il
San Carlo in tournée a Wiesbaden, presso
lo Staatstheater, con un’opera di Verdi, La
Forza del Destino, che vanta Ghena Dimitrova nei panni di Leonora. Nel
1986, nella Basilica di San Francesco di Paola, dirige un oratorio scenico, lo Stabat
Mater di Giovan Battista
Pergolesi / Roberto De Simone, per la regia dello stesso Roberto De Simone, le
scene di Mauro Carosi e i costumi di Odette Nicoletti, una produzione che
contava la presenza di tre importanti voci femminili (Daniela Dessì, Valeria
Baiano, Bernadetta Manca di Nissa) e l’attrice Irene Papas. L’oratorio scenico
verrà ripreso l’anno a seguire presso la Chiesa della Pietrasanta e poi portato
in tournée a pochi mesi di distanza, a New York, presso la Cathedral Church of Saint John.
Nel maggio 1988 Alberto Zedda è sul podio per l’Ermione di Rossini, per la regia di Roberto De
Simone e Fabio Sparvoli conMontserrat
Caballé nel ruolo della protagonista, Chris Merritt in
Pirro, Kathleen Kuhlmann in Andromaca.
La sua ultima apparizione sul podio
per un allestimento lirico al San Carlo avvenne nel dicembre 1991 per
l’inaugurazione della stagione 1991/1992, con Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini (regia, scene e
costumi di Enrico Job), con Anna Caterina Antonacci nei panni della regina, Chris
Merritt in Leicester, in alternanza a Ramon Vargas; ad oggi l’unica edizione
novecentesca del titolo rossiniano, al San Carlo.
Gli
annali del teatro riportano un unico concerto sinfonico, in data 21 ottobre
1978, con un programma che iniziava con l’Ouverture dalla Gazza Ladra di
Rossini, proseguiva con il Triplo concerto per pianoforte, violino e violoncello in do maggiore, op. 56 di Ludwig van
Beethoven, con Aldo Tramma, Roberto Bisello, Giacinto Caramia e terminava con
la Sinfonia n. 3 in Fa maggiore,
op. 90 di Johannes Brahms.