mercoledì 12 ottobre 2016

“La pietra del paragone”: la trama

(Foto di Priamo Tolu)
La pietra del paragone
Melodramma giocoso in due atti

Musica
Gioacchino Rossini (Pesaro, 29 febbraio 1729 – Parigi, 13 novembre 1868)


Libretto
Luigi Romanelli (Roma, 21 luglio 1751 – Milano, 1° marzo 1839)

Prima rappresentazione
Milano, Teatro alla Scala, 26 settembre 1812

Personaggi
La marchesa Clarice (contralto)
La baronessa Aspasia (soprano)
Donna Fulvia (soprano)
Il conte Asdrubale (basso)
Il cavalier Giocondo (tenore)
Macrobio (basso)
Pacuvio, poeta ignorante (basso)
Fabrizio, maestro di casa e confidente del conte (basso)

Giardinieri, ospiti, cacciatori e soldati del conte

La trama (per gentile concessione del Teatro Lirico di CagliariFonte: Dizionario dell’Opera Baldini&Castoldi)

Atto I
In un ricco e popolato borgo nelle vicinanze di una grande città italiana. Nel giardino della casa di villeggiatura del conte Asdrubale, ospiti e giardinieri esaltano le doti di magnanimità e di ospitalità del ricco conte, ma sottolineano che, pur amando le donne, egli non riesce a trovare la sposa adatta. Pacuvio e Fabrizio si intrattengono con la baronessa Aspasia e con Donna Fulvia, desiderose di sposare il conte per interesse, e rivali dell’innamorata marchesa Clarice, vedova brillante e generosa. Asdrubale è a sua volta innamorato della bella Clarice, ma vuole metterla alla prova. Mentre altri due amici - Macrobio, giornalista assai inesperto, e il cavalier Giocondo, spasimante infelice di Clarice - disputano tra loro, la marchesa e il conte sono i protagonisti, con la complicità dell’eco, di una fine e arguta schermaglia amorosa. Il conte, d’accordo con il fedele Fabrizio, progetta un inganno per verificare la sincerità dei sentimenti dell’affascinante Clarice. Il servitore consegna un biglietto al conte, che si finge grandemente turbato, mentre continuano a intrecciarsi conversazioni salottiere e dispute mondane. Si presenta con alcuni marinai un mercante turco, che altri non è se non Asdrubale travestito, che pretende di riscuotere un grosso credito e minaccia di sequestrare ogni ricchezza poiché Fabrizio sostiene che non sarà possibile pagare. Gli amici, per paura di rimetterci, se la filano tutti, a eccezione di Clarice e Giocondo, che sono pronti ad aiutarlo e a sostenerlo.

Atto II
Nella villa del conte. Gli amici vengono tutti perdonati da Asdrubale, che svela l’inganno. Dopo una partita di caccia, rovinata da un temporale, Clarice decide di mettere a sua volta alla prova Asdrubale e si presenta sotto le spoglie di un suo gemello in abito militare e con alcuni compagni d’armi. Costui dichiara di voler portare con sé la sorella, perché la vede tormentata e infelice. Asdrubale, di fronte a questa prospettiva, si rende finalmente conto della sincerità del suo amore e chiede Clarice in sposa al presunto fratello. Clarice, tra lo stupore generale, rivela la sua identità: i due innamorati si perdonano a vicenda e tra frizzanti commenti hanno inizio i preparativi di nozze.