Il
prestigioso riconoscimento, assegnato dalla Biennale Musica, sarà consegnato
sabato 8 ottobre al compositore cui il Teatro alla Scala ha commissionato
l’opera “Ti vedo, ti sento, mi perdo” in prima assoluta al Piermarini nel
novembre 2017
Sabato 8 ottobre il compositore Salvatore Sciarrino riceverà il Leone
d’oro alla carriera nel corso di una cerimonia presso il Teatro alle Tese. Al
termine è previsto un concerto della London Sinfonietta nel quale verrà
eseguito in prima assoluta Immagina il
deserto per ensemble e soprano, commissione della Biennale.
Al Maestro Sciarrino vanno le più
sentite congratulazioni del Teatro alla Scala, dove già nel 1977 Claudio Abbado
diresse la prima esecuzione assoluta della sua Berceuse variata. Tra le presenze scaligere di Sciarrino ricordiamo
anche la registrazione Decca di Paese
senz’alba e senza tramonto con la Filarmonica diretta da Riccardo Chailly.
A Salvatore Sciarrino il Teatro alla
Scala ha commissionato la nuova opera Ti
vedo, ti sento, mi perdo che andrà in scena in prima assoluta il 14
novembre 2017, ultimo titolo della stagione che sta per aprirsi. Se Carlo Gesualdo era
stato tra le fonti d’ispirazione per la fortunatissima Luci mie traditrici (1998), al centro della nuova opera è la
tragica vita di Alessandro Stradella (1639-1682). A differenza dei numerosi
predecessori ispirati soprattutto dagli aspetti romanzeschi della figura del
compositore (tra loro anche Flotow e Franck), Sciarrino - qui anche librettista
- sceglie di non portarlo in scena ed evocarlo unicamente attraverso la musica.
Lo spettacolo, in coproduzione con la Staatsoper unter den Linden di Berlino, è
affidato a Jürgen Flimm e Gudrun Hartmann, legati a Sciarrino da un lungo
rapporto artistico e personale, mentre sul podio sale il giovane Maxime Pascal,
vincitore del premio Nestlé e direttore dell’Orchestra Le Balcon di Parigi,
dedicata alla musica d’oggi. Dopo il successo di CO2 di Giorgio Battistelli la Scala riprende così la consuetudine
di proporre ogni anno un titolo contemporaneo, preferibilmente in prima
assoluta.
Salvatore Sciarrino (Palermo, 1947).
Precocissimo, autodidatta, Sciarrino irrompe sulla scena musicale alla Biennale
di Venezia nel 1969 con un pezzo sinfonico, Ancòra (Berceuse),
ma comincia a comporre all’età di 12 anni e la prima esecuzione di una sua
opera risale al 1962, nell’ambito della Settimana internazionale di Nuova
Musica a Palermo. La sua precocità e il suo segno inconfondibile ci consegnano
un catalogo eccezionalmente vasto e articolato, insieme a una discografia che
ammonta a più di 110 CD, tra le più ricche di un autore vivente. L’originalità
della sua ricerca sposta il centro della musica focalizzata sul rapporto
suono/silenzio, si traduce nell’invenzione di un teatro musicale contemporaneo
di assoluta radicalità, dove la musica comincia proprio ai limiti
dell’impercettibile: “Con me la musica abita una regione liminare come i sogni,
dove una cosa è e non è ancora, ed è anche un’altra cosa”. Ha vinto numerosi
premi internazionali e ha composto per il Teatro alla Scala, la Rai, il Maggio
Musicale Fiorentino, la Biennale di Venezia, il Teatro La Fenice, il Teatro
Carlo Felice, l’Arena di Verona, Opera di Stoccarda, Opera di Francoforte, Opera
di Berlino, Opera di Parigi, Festival delle Nazioni, Festival di Schwetzingen,
Witten, Salisburgo, Wien Modern, Wiener Festwochen, Berliner Festspiele
Musikbiennale, Holland Festival, Concertgebouw, London Symphony Orchestra,
Suntory Hall di Tokyo, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e molte altre
importanti istituzioni musicali italiane ed estere. A 30 anni è stato nominato
direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna (1978/80). Notevole spazio
occupa l’attività didattica. Autore di quasi tutti i libretti delle proprie
opere teatrali, Sciarrino si è dedicato anche all’attività di teorico e
divulgatore: ricordiamo qui Le figure della musica, da Beethoven a oggi (Ricordi,
1998) e Carte da suono. Scritti 1981-2001 (CIDIM – Novecento,
2001).
(Comunicato
stampa)