Il 4 novembre
2016, a 50 anni dalla grande alluvione, la Fenice inaugura la stagione 2016-17
con una prima assoluta, “Aquagranda” di Filippo Perocco, libretto di Luigi
Cerantola tratto dal romanzo Acqua Granda di Roberto Bianchin, con la regia di Damiano Michieletto, la direzione
di Marco Angius
La
Fondazione Teatro La Fenice presenta la Stagione Lirica e Balletto 2016-2017,
che proporrà tredici nuovi allestimenti tra i quali un’opera sperimentale e due
opere per ragazzi, un balletto classico e un recital di danza
contemporanea, otto riprese, per un totale di ventiquattro titoli e oltre
centotrenta recite. Inaugurazione il 4 novembre 2016 con Aquagranda,
un’opera di Filippo Perocco in prima esecuzione assoluta commissionata dalla
Fenice in occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Venezia.
Il cartellone prevede inoltre un progetto speciale dedicato a Monteverdi a
quattrocentocinquant’anni dalla morte; due opere con la regia di Calixto
Bieito, una nuova produzione di Tannhäuser di Wagner e la ripresa di Carmen
di Bizet con la direzione di Chung; un nuovo allestimento di Lucia di
Lammermoor con Nadine Sierra nel ruolo del titolo; la riscoperta di Gina
di Cilea in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita del compositore; un
dittico dedicato al ricordo di Alfredo Casella a settant’anni dalla morte,
composto da Cefalo e Procri di Ernst Krenek e La favola di Orfeo
di Casella; un nuovo allestimento di Attila; due opere dedicate al
pubblico dei giovani: Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingarelli e L’aumento
di Luciano Chailly. La stagione è stata presentata oggi a Venezia dal
sovrintendente Cristiano Chiarot e dal direttore artistico Fortunato Ortombina.
La stagione
inaugurerà con la prima esecuzione assoluta di Aquagranda di
Filippo Perocco, nuova commissione della Fondazione Teatro La Fenice in
occasione del cinquantesimo anniversario della tragica alluvione che colpì
Venezia e i territori della laguna. L’opera – basata su libretto di Luigi
Cerantola tratto dal romanzo omonimo di Roberto Bianchin – sarà affidata alla
bacchetta di Marco Angius, mentre Damiano Michieletto curerà la regia
dell’allestimento realizzato con il sostegno del Freundeskreis des Teatro La
Fenice. La data dell’anteprima – il 4 novembre – coincide con quella in cui,
cinquant’anni fa, si verificò la più elevata acqua alta mai registrata da
quando iniziarono le rilevazioni sistematiche del fenomeno: alle ore 18 il mareografo di Punta della Salute segnò
quota 194 cm. L’alluvione provocò disastrose conseguenze: gran parte della
città rimase con telefoni, energia elettrica e impianti gas guasti, e
ingentissimi furono i danni sui litorali a causa delle inondazioni.
Farà seguito
Attila di Giuseppe Verdi, la seconda opera che il bussetano
compose per il Teatro La Fenice e che qui debuttò il 17 marzo 1846. Ed è anche
l’opera verdiana più ‘veneziana’, non solo perché esordì in laguna, ma anche
perché narra dell’arrivo dei profughi aquileiesi sull’isola di Rivo Alto, e
quindi della fondazione del primo nucleo di quell’insediamento che diventerà
Venezia. L’opera – diretta da Riccardo Frizza – andrà in scena in un nuovo
allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il
Teatro Massimo di Palermo che porta la firma per la regia di Daniele Abbado,
per le scene e le luci di Gianni Carluccio che, con Daniela Cernigliaro, ha
disegnato anche i costumi. Nel cast, Vittoria Yeo debutterà il ruolo di
Odabella, e il giovane Pavlo Balakin vestirà i panni di Attila.
Torna alla
Fenice, dopo vent’anni di assenza, Tannhäuser di Richard Wagner
in un nuovo allestimento con la regia di Calixto Bieito e la direzione musicale
di Omer Meir Wellber, realizzato in coproduzione con l’Opera di Anversa, la
Vlaamse Opera di Gent e il Teatro Carlo Felice di Genova. La Groβe
Romantische Oper del tedesco verrà presentata in una versione mista che assembla
la partitura della prima di Dresda del 1845 con la Pariser Bearbeitung
del 1861. Nel cast figurano interpreti d’eccezione: Stefan Vinke nel ruolo del
titolo e Liene Kinča in quello di Elisabeth;
Ausrine Stundyte sarà Venere, Christoph Pohl darà voce a Wolfram von
Eschenbach.
La Fenice
riscopre Francesco Cilea – del quale nel 2016 ricorrono i centocinquant’anni
dalla nascita – proponendo un piccolo gioiello del periodo giovanile: Gina,
l’opera d’esordio con la quale il compositore calabrese concluse il suo
percorso di studi al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. L’opera,
di rarissima esecuzione, sarà diretta da Francesco Lanzillotta in un
allestimento con la regia di Bepi Morassi realizzato in collaborazione con la
Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del
progetto «Atelier della Fenice al Malibran».
Melodramma
romantico per eccellenza, Lucia di Lammermoor di Gaetano
Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano sarà in scena in un nuovo
allestimento con la regia di Francesco Micheli e la direzione musicale di
Riccardo Frizza, che vedrà impegnati Nadine Sierra nel ruolo della protagonista
e Francesco Demuro in quello di Edgardo di Ravenswood.
Claudio Monteverdi, «sommo musicista» e innovatore del
linguaggio musicale, fu cremonese di nascita ma veneziano d’adozione. In laguna
visse trent’anni, operando come maestro di cappella della Basilica di San Marco
dal 1613 alla morte. Venezia, che Monteverdi elesse a sua città ideale, gli
tributò onori in vita e solenni esequie, degne delle più importanti cariche
della Repubblica, tanto che i suoi resti riposano nella Basilica dei Frari. L’Orfeo,
Il ritorno di Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea
sono gli unici titoli della sua produzione operistica a esserci pervenuti in
forma pressoché completa e verranno eseguiti per la prima volta a Venezia
nell’arco di una settimana nel giugno 2017 per celebrare i
quattrocentocinquant’anni dalla nascita del compositore. La direzione musicale
del progetto è affidata a Sir John Eliot Gardiner, uno dei massimi interpreti
contemporanei della musica monteverdiana, che guiderà la Monteverdi Choir and
Orchestra e un cast di giovani interpreti selezionati dal maestro inglese in
tre diversi Paesi: Inghilterra, Francia e Italia. La trilogia, presentata a
Venezia in anteprima assoluta, sarà allestita successivamente in diverse città
europee e americane.
La Fenice presenterà in prima esecuzione assoluta
L’arte del fuoco in musica, un’opera sperimentale di Fabrizio Plessi,
artista tra i maggiori esponenti internazionali della video art. Nato a
Reggio Emilia ma vissuto a Venezia – dove si è diplomato ed è poi diventato
titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti – è noto e
apprezzato in tutto il mondo per il suo utilizzo di video ed elettronica come
materiali al pari di legno, ferro o marmo, e per la sua peculiare fascinazione
nei confronti dell’acqua e del fuoco. L’acqua, il fuoco e gli altri elementi
primordiali saranno infatti al centro del progetto realizzato per la Fenice,
una sorta di percorso itinerante nelle sale del Teatro fatto di luci, suoni e
installazioni audio-video.
Nel 2017 ricorrono anche i settant’anni dalla morte di
Alfredo Casella, che oltre a essere stato un eccellente compositore e pianista,
fu anche un instancabile divulgatore e sostenitore della musica contemporanea.
Per ricordare i molteplici aspetti della sua figura, la Fenice proporrà due
titoli in un’unica serata, entrambe presentati nell’ambito della Biennale di
Venezia negli anni Trenta, quando Casella vi era impegnato come organizzatore. Cefalo
e Procri del compositore austriaco Ernst Krenek – una «moralità pseudo
classica» in un prologo e tre quadri su libretto italiano di Rinaldo Küfferle –
debuttò nel 1934 proprio grazie all’invito del compositore torinese. La
favola di Orfeo, opera da camera in un atto dello stesso Casella su
libretto di Corrado Pavolini da Angelo Poliziano, esordì due anni prima. Il
dittico – un nuovo allestimento della Fenice in collaborazione con la Biennale
Arte 2017 – sarà diretto da Tito Ceccherini e si avvarrà della regia di
Valentino Villa.
Per quanto
riguarda il balletto, la stagione proporrà un grande classico: La bella
addormentata su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij nella versione
coreografica di Jean-Guillaume Bart da Marius Petipa, che andrà in scena
nell’interpretazione del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, con il
direttore David Coleman alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice. La danza
contemporanea sarà invece protagonista delle tre serate con la Parsons Dance:
la compagnia americana, nata dal genio creativo dell’eclettico coreografo David
Parsons e dal light designer Howell Binkley, presenterà a Venezia alcuni pezzi cult
del suo repertorio – come il celebre assolo Caught su musiche di Robert
Fripp – accanto a due brani originali in anteprima europea.
Da segnalare
le due produzioni rivolte al giovane pubblico: L’aumento,
atto unico di Luciano Chailly del 1996 basato sulla commedia omonima di Dino
Buzzati, sarà messo in scena dal regista Davide Garattini, mentre Giulietta
e Romeo, tragedia per musica del 1791 del compositore napoletano Nicola
Antonio Zingarelli, andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia di
Francesco Bellotto. Entrambe le nuove produzioni della Fenice dedicate ai
giovani – realizzate in collaborazione con il Conservatorio di Musica Benedetto
Marcello – saranno dirette da Maurizio Dini Ciacci.
Otto saranno
le produzioni della Fenice riprese nella stagione 2016-2017. La Carmen
di Bizet andrà in scena nel fortunato allestimento firmato da Calixto Bieito
che vinse il Premio Abbiati per la miglior regia vista in Italia nel 2011: sarà
diretta dalla prestigiosa bacchetta di Myung-Whun Chung e vedrà Veronica Simeoni
e Roberto Aronica impegnati nei ruoli principali di Carmen e Don José. La
sonnambula di Bellini sarà riproposto nel collaudato allestimento di Bepi
Morassi diretto da Fabrizio Maria Carminati, con Shalvia Mukeria nel ruolo del
conte Rodolfo e Irina Dubrovskaya in quello di Amina. Accanto ai due Rossini
dell’Occasione fa il ladro e del Barbiere di Siviglia, alla Traviata
di Verdi e alla Madama Butterfly di Puccini nell’allestimento di Àlex
Rigola e Mariko Mori, la Fenice proporrà inoltre La bohème di Puccini
con la regia di Francesco Micheli; e il Don Giovanni di Mozart, che
vinse nel 2011 un Premio Abbiati (a Paolo Fantin e Carla Teti per le scene e i
costumi) e cinque Opera Award (tra i quali i premi a Damiano Michieletto per la
regia, a Paolo Fantin per le scene, a Carla Teti per i costumi e all’intero
allestimento come miglior spettacolo della stagione 2010).
Dei
ventiquattro titoli in stagione, diciassette saranno allestiti al Teatro La
Fenice. Gina di Francesco Cilea, lo spettacolo della compagnia Parsons
Dance, il dittico composto da Cefalo e Procri di Ernst Krenek e La
favola di Orfeo di Alfredo Casella, e le due opere per i giovani, L’aumento
di Luciano Chailly e Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingarelli,
saranno in scena al Teatro Malibran.
(comunicato stampa)
(comunicato stampa)