La nuova creazione della Cenerentola di
Prokof’ev, affidata a Mauro Bigonzetti, aprirà la Stagione di Balletti alla
Scala. Polina Semionova, Roberto Bolle e gli artisti scaligeri protagonisti del
titolo inaugurale
(Foto di Marco Brescia e RudyAmisano) |
La Stagione 2015-2016 di Balletti alla Scala
si aprirà con una nuova produzione, proseguendo e ulteriormente approfondendo
le linee guida della stagione appena conclusa: étoiles, ospiti internazionali, grandi coreografi di oggi e di
sempre, bacchette di pregio, partiture importanti, nuovi allestimenti di grandi
titoli, per rinnovare il repertorio scaligero e arricchirlo nel rispetto della
storia del balletto e della crescita della compagnia, con lavori creati su
misura.
Ad inaugurare la Stagione, il 19 dicembre e con repliche fino al 15 gennaio, sarà infatti Cinderella,
nuova produzione della Cenerentola di
Prokof’ev affidata a Mauro Bigonzetti, tra i coreografi
italiani maggiormente richiesti a livello internazionale: dodici le recite inclusa la consueta Anteprima dedicata ai Giovani il 17 dicembre, andata esaurita in
brevissimo tempo, e la recita del 31
dicembre, che vedrà la partecipazione straordinaria di Federico Bonelli,
principal del Royal Ballet, e che quest’anno ospita anche l’evento “Capodanno
alla Scala”.
L’ultima presenza di questo titolo in Scala risale al 2006; dopo dieci
anni, la celeberrima favola di Perrault porta una novità al repertorio: la
ricchezza melodica e descrittiva della straordinaria musica di Prokof’ev,
l’universo fantastico e fiabesco, la trama articolata di episodi e dinamiche
tra i protagonisti hanno stimolato
l’estetica e la musicalità di Mauro Bigonzetti e la sua personale visione
stilistica per una creazione cucita addosso ai ballerini scaligeri, che segue
la traccia narrativa del racconto e si immerge nella varietà musicale delle
innumerevoli danze e Leitmotive che
affiorano dalla partitura. Cenerentola, il Principe, le fate delle stagioni, la
fata madrina, le sorellastre, la matrigna… senza luogo e senza tempo, ma in
tutti i luoghi e in tutti i tempi, le figure scaturiscono dalle note di
Prokof’ev e abitano uno spazio visivamente evocativo ma non astratto, figurativo
ma non didascalico. Maurizio Millenotti
firma i costumi, Carlo Cerri le
luci, il disegno scenografico e il design video assieme a Alessandro Grisendi e Marco Noviello.
Sul podio, a conferma dell’attenzione e della
cura per la direzione d’orchestra anche sui titoli di balletto, uno specialista del repertorio russo, Michail Jurowski.
Polina
Semionova
sarà Cenerentola e Roberto Bolle il
Principe, in diverse recite a partire dall’apertura (19 e 20 dicembre, poi
nuovamente il 12, 14 e 15 gennaio); i ruoli di Cenerentola e del Principe verranno
interpretati anche da Nicoletta Manni
con Christian Fagetti (il 22
dicembre, recita del ciclo ScalAperta) e la sera del 31 dicembre accanto al
principal del Royal Ballet Federico
Bonelli; Virna Toppi con Jacopo Tissi (30 dicembre) Alessandra Vassallo con Marco Agostino (3 e 5 gennaio) e Antonina Chapkina con Jacopo Tissi (7 gennaio).
Le sorellastre saranno, in apertura di recite
Antonella Albano e Virna Toppi (poi anche Alessandra Vassallo e Chiara Fiandra),
mentre la matrigna Stefania Ballone ( a cui subentrerà Denise Gazzo il 3,
14 e 15 gennaio); Gli amici del Principe
saranno, al debutto, Antonino
Sutera, Claudio Coviello, Eugenio Lepera, Walter Madau (a cui si alterneranno Marco
Messina, Valerio Lunadei, Angelo Greco, Matteo Gavazzi). La fata madrina Nicoletta
Manni (poi Vittoria Valerio e Martina Arduino), le fate delle stagioni Chiara
Fiandra, Lusymay Di Stefano, Antonina Chapkina, Denise Gazzo (in altre recite
anche Marta Gerani, Martina Arduino,
Gaia Andreanò, Maria Celeste Losa e Serena Sarnataro) e il padre Christian Fagetti (in alternanza con
Fabio Saglibene e Nicola Del Freo).
Mauro Bigonzetti ha un percorso creativo tuttora in movimento,
variegato e stilisticamente molto sfaccettato, ha creato per compagnie
classiche e ensemble moderni. É alla sua quinta produzione per la Scala: il
primo lavoro, nel 1993, fu Foreaction, con musica di
Giuseppe Calì; due anni dopo ha curato la coreografia per Le streghe di Venezia di Beni Montresor; in seguito Omaggio
a Nino Rota
(nato come passo a due poi sviluppato con il Corpo di Ballo nel 2002) e la
riedizione di Mediterranea (2008). Non è nuovo al confronto con titoli del repertorio,
ma Cinderella è una tappa speciale: una nuova creazione appositamente
pensata per il Balletto della Scala, che fosse legata alla storia, al
repertorio, alla sua grande tradizione. Un lavoro coreografico, quindi, poiché
legato alla storia della danza del Novecento e alla preparazione della
compagnia scaligera. Uno stimolante lavoro in sala volto a creare una fusione
tra tecnica e forte vocabolario della compagnia con il suo concetto di
movimento, e un lavoro sulla esperienza e personalità degli artisti per la
caratterizzazione dei vari personaggi: una cinquantina di artisti impegnati,
con ruoli in evidenza e momenti di ensemble nel grande ballo e nel finale,
movimento e dinamica, cosi come richiede la partitura. E infatti
Bigonzetti proprio dalla musica è partito come fonte di ispirazione: da una
orchestrazione che ha sentito talmente
espressiva, densa di sfumature, timbri, colori, atmosfere e chiaroscuri da
diventare orchestrazione coreografica, e da rispettare in tutte le tematiche
volute dal compositore. Prokof’ev scrisse infatti di aver voluto un balletto il
più possibile danzabile, di averlo composto nella tradizione del balletto
classico con variazioni, pas de deux, adagio, gavotta, mazurka e di aver
voluto, assieme al compositore e al coreografo, che i caratteri fossero simili
a persone reali, con sentimenti ed emozioni reali.
Il pubblico ritroverà quindi tutti i
personaggi, la loro caratterizzazione e anche questo lato di realtà e verità;
per questo motivo la scelta artistica di Bigonzetti è stata molto chiara e
netta: nel balletto non c’è una
specifica collocazione storico/geografica, non ci sono elementi materici in
scena, non ci sono oggetti. Lo spazio, il focus, è tutto concentrato sulla
danza, sulla connessione tra danza, musica e storia.
L’ambiente è sospeso, quasi da sogno, non ci
sarà non una scenografia materica ma virtuale, in 3d, in prospettiva teatrale:
proiezioni creano le atmosfere e gli ambienti della storia, con prospettive e profondità di campo. E in un
mix fra tradizione e tecnologia, nei costumi di Maurizio Millenotti ci saranno
rimandi al Settecento e all’Ottocento, ma con interpolazioni di grande effetto:
il massimo della tradizione costumistica e materiali più nuovi, che stravolgono
il risultato ma mantengono una grande componente di magia. E in questa
atmosfera non è detto che tutti gli elementi simbolici restino visivamente come
tradizione vuole: quello che è certo è
che si manterrà inalterato il loro valore simbolico e drammaturgico all’interno
della storia.
Per saperne di più, giovedi 17 dicembre, alle ore 18.00, presso il ridotto dei Palchi
“Arturo Toscanini” sarà Stefano
Tomassini a introdurre l’incontro del ciclo “Prima delle prime – Balletto” dedicato a Cinderella,
dal titolo “Dalla cenere a Palazzo”.
Per conoscere il cast di Cinderella, data per data, vai QUI
(comunicato stampa)