Il pianista e compositore turco era stato condannato
nel 2013 per “insulti ai valori religiosi di una parte della popolazione”
La corte suprema
d’appello turca ha annullato oggi la condanna a 10 mesi con la condizionale
inflitta nel 2013 al pianista e compositore Fazil Say. La notizia dell’annullamento
arriva da media locali che precisano che si è trattato di un voto a maggioranza
e che la Corte ha invocato il diritto alla libera espressione. Adesso toccherà
al tribunale di prima istanza: se accetterà la decisione, il pianista sarà
definitivamente assolto, altrimenti il processo riprenderà.
Fazil
Say era stato condannato nel 2013 a 10 mesi con la condizionale da un tribunale
di Istanbul che aveva riconosciuto il pianista reo di “insulti ai valori
religiosi di una parte della popolazione”. Tutto era iniziato nel 2012 quando
in un tweet Fazil Say aveva dichiarato il suo ateismo e ironizzato sulla
religione islamica. Tra i suoi tweet, considerati blasfemi, anche la citazione
di alcuni versi di un poeta persiano, Omar Khayyam. Poco tempo dopo questi
messaggi, Say era stato denunciato da 3 attivisti islamici e immediatamente
incriminato dalla procura di Istanbul. Da tempo, il musicista era nel mirino di
attivisti musulmani e già alla richiesta di incriminazione aveva parlato di
“processo politico” voluto da Recep Tayyip Erdogan.
Adriana Benignetti