Igor Fëdorovič Stravinskij
(Oranienbaum, oggi Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile
1971)
1882 Nasce il 17 giugno a
Oranienbaum, sul golfo di Finlandia; il padre, Fèdor Ignatevic, è un apprezzato
basso all’Opera di Pietroburgo.
1891 Inizia lo studio del
pianoforte; fra le prime impressioni musicali – dopo i canti delle contadine, le
sere d’estate in campagna – La bella addormentata di Cajkovskij e, su tutte
indelebile, il colore dell’orchestra di Glinka in Una vita per lo zar.
1901 Concluso il liceo,
si iscrive, per volontà dei genitori, ai corsi di diritto dell’università; frequenta
il teatro molto più delle aule, ma qui incontra Vladimir, il figlio minore di
Rimskij
Korsakov.
Dopo le prime improvvisazioni e trascrizioni e dopo le deludenti lezioni di
armonia, da circa un anno studia da sé contrappunto.
1902 D’estate, in
Germania con la famiglia, raggiunge Rimskij a Heidelberg, per sottoporgli le prime
prove di composizione (pezzi pianistici, qualche romanza); il responso è cauto,
misurato: Rimskij sconsiglia l’ingresso in Conservatorio, raccomanda le basi di
armonia e contrappunto, si offre di visionare i nuovi lavori. Il 4 dicembre
Igor perde il padre.
1903 Compone una Sonata in fa diesis minore per pianoforte;
dall’autunno regolari lezioni con Rimskij (analisi, composizione,
orchestrazione).
1905 Prima esecuzione
della Sonata; inizia – sempre sotto il controllo di Rimskij – una Sinfonia in mi
bemolle, dichiaratamente influenzata da Glazunov. Si laurea in giurisprudenza. 1906
Sposa Ekaterina Nosenko, cugina di primo grado; in luna di miele, a Imatra,
inizia la suite Le faune et la bergère.
La coppia si stabilisce a Pietroburgo e, d’estate, in una nuova casa a Ustilug.
1907 Completa la Sinfonia e la suite, eseguite (in privato) a un concerto organizzato da Rimskij; lavora allo Scherzo fantastique.
1907 Completa la Sinfonia e la suite, eseguite (in privato) a un concerto organizzato da Rimskij; lavora allo Scherzo fantastique.
1908 Compone Feu d’artifice e i Quattro studi per pianoforte; abbozzo del primo atto di Le rossignol. In giugno muore Rimskij-Korsakov.
1909 6 febbraio: prima esecuzione, ai Concerti Siloti, di Scherzo fantastique e Feu d’artifice; Djagilev, presente in
sala, chiede al giovane Stravinskij di orchestrare due brani (un notturno e il valzer
finale) di Les Sylphides, per
l’imminente stagione dei Ballets Russes. Già entro l’anno giunge un’altra
commissione, questa volta per un balletto completo, L’oiseau de feu; è intanto ultimato il primo atto del Rossignol.
1910 A Parigi, con
Djagilev e la sua équipe; il 25 giugno, all’Opera, il successo di L’oiseau de feu è travolgente, e impone
il nome del russo negli ambienti artistici e musicali. Primo spunto per il Sacre; inizio di un lavoro con
pianoforte concertante, da cui nascerà Petruska. Compone i Deux poèmes de Paul Verlaine per baritono e pianoforte; in ottobre
si stabilisce a Beaulieu-sur-Mer.
1911 26 maggio: a Roma, durante le prove della compagnia di Djagilev,
termina la partitura di Petruska; il
balletto va in scena allo Chàtelet, il 13
giugno, diretto da Pierre Monteux: fortissima impressione per lo spettacolo
e l’interpretazione di Nijinskij, eccitazione per la novità della musica.
Compone
Deux poésies de Bal’mont, avvia la
cantata Le roi des étoiles, dedicata
a Debussy; a Natale la prima parte del Sacre è compiuta.
1912 9 giugno: a Bellevue, in casa
di Louis Laloy, legge a quattro mani con Debussy Le sacre du printemps; mancano ancora la “Danse sacrale” e
l’introduzione alla seconda parte. In dicembre, a Berlino per Petruska, conosce Schònberg e Pierrot lunaire; subito dopo completa e
strumenta le prime due Poésies de la
lyrique japonaise (la terza, dedicata a Ravel, è pronta il 22 gennaio
1913).
1913 Lavora con Ravel a
una nuova orchestrazione di Chovanscina di Musorgskij, richiesta da Djagilev
per la stagione di primavera.
29 maggio: Le sacre du printemps al Théàtre des
Champs Elysées, la più celebre e burrascosa prima nella storia del Novecento;
già l’anno dopo, a un’esecuzione in concerto, il brano ha accoglienze unanimi.
1914 14 gennaio: prima esecuzione, a un concerto
della Société musicale indépendante, per le Trois
poésies de la lyrique japonaise, accanto ai Trois poèmes de Mallarmé di Ravel. Le rossignol, ripreso su invito
del Teatro Libero di Mosca (poi fallito), va in scena all’Opera il 26 maggio, sempre
con la compagnia di Djagilev. Compone i Tre pezzi per quartetto d’archi e
Pribautki, inizia Les noces; con lo
scoppio della guerra risiede stabilmente in Svizzera, sul Lago di Ginevra.
1915 14 febbraio: assiste a Roma alla
prima italiana di Petruska, diretta
all’Augusteo di Roma da Alfredo Casella. Dicembre:
debutto come direttore d’orchestra (L’oiseau
de feu) a Ginevra e Parigi.
1916 L’idea di una
piccola opera da camera, avanzata per il suo atelier dalla principessa de Polignac,
interrompe il lavoro a Les noces:
nasce Renard, “storia burlesca
cantata, suonata e danzata”.
1917 Termina la prima
stesura delle Noces e, su proposta di Djagilev, rielabora il secondo e terzo atto
di Le rossignol in un “poema
sinfonico”, Le chant du rossignol;
pubblica Trois e Cinq pièces faciles per
pianoforte a quattro mani, distribuite poi (1921 e 1925) nelle due Suites
per piccola orchestra. Di nuovo a Roma con Djagilev: incontro con Picasso e
comune scoperta di Napoli.
1918 I decreti
rivoluzionari d’esproprio cancellano le rendite e le proprietà di famiglia;
ogni legame con la Russia è definitivamente spezzato. Fra le difficoltà della
guerra si pensa a uno spettacolo agile, semplice, da smontare e portare in
varie località svizzere: l’Histoire du
soldat va in scena a Losanna il 28 settembre, ma l’epidemia di spagnola
annulla repliche e tournée. Rag-time per nove strumenti, cimbalom e
percussione.
1919 Suite sinfonica da L’oiseau de feu, dedicata ad Ansermet e
all’Orchestre de la Suisse Romande; dedica inoltre i Tre pezzi per clarinetto
solo a Werner Reinhart, il generoso sostenitore del’Histoire, e la Piano-Rag-Music
ad Arthur Rubinstein. Fra questi brevi lavori nasce, da un’idea di Djagilev, Pulcinella, balletto con canto su
musiche attribuite a Pergolesi.1920 Con la generale ripresa di attività, lascia
l’isolamento del Canton de Vaud e si stabilisce in Francia. 15 maggio: Pulcinella all’Opera, direttore Ansermet, scene e costumi di
Picasso; compone il Concertino per
quartetto d’archi e le Symphonies
d’instruments à vent, in memoria di Debussy.
1921 Les cinq doigts, otto pezzi facili per pianoforte (riscritti molto
più tardi per quindici esecutori: Eight
Instrumental Miniatures. 1962); Tre movimenti da Petruska, trascrizione virtuosistica per Rubinstein. Orchestra
alcuni numeri di La bella addormentata,
ripresa ora da Djagilev a Londra; inizia Mavra,
opera buffa in un atto “alla memoria di Puskin, Glinka e Cajkovskij”. Risiede a
Biarritz.
1922 Deludente debutto
per Renard e Mavra: nella smisurata cornice dell’Opera i due lavori, piccoli per
proporzioni e mezzi impiegati, cadono nell’indifferenza. Inizia l’Ottetto per
strumenti a fiato.
1923 13 giugno: successo esaltante
per Les noces, inserite nella
stagione parigina dei Ballets Russes. Completa e dirige l’Ottetto; a Weimar, ospite del Bauhaus, assiste all’Histoire du soldat diretta da Scherchen: in sala Busoni, Klee, Kandinskij.
1924 Compone un Concerto
per pianoforte e fiati e, parallelamente, si esercita in vista dell’esecuzione:
il 22 maggio, all’Opera, Stravinskij giunge felicemente al termine, malgrado un
vuoto di memoria all’attacco del “Largo”; è l’inizio di una carriera solistica
che, per oltre un decennio, lo porterà a presentare di persona i lavori più
recenti. A fine estate lascia Biarritz per Nizza; poco dopo anche la Sonata per pianoforte è ultimata.
1925 Lunga tournée di
concerti negli Stati Uniti; al ritorno in Europa compone la Sérénade en la. 8 settembre: esegue a Venezia la Sonata, per il festival della
Società internazionale di musica contemporanea; avvio del lavoro con Cocteau
per Oedipus Rex.
1926 Chiamato a
sostituire Toscanini, dirige alla Scala Petruska
e Le rossignol, ed esegue il Concerto per pianoforte e fiati; Pater
Noster per coro misto a cappella.
1927 30 maggio: accoglienza fredda
per Oedipus Rex, diretto da Stravinskij in concerto (senza scene e costumi) al
Teatro Sarah Bernhardt; soltanto due repliche.
1928 Avviato nel luglio 1927,
Apollon musagète è presentato a
Washington, Library of Congress, il 27 aprile; per la prima europea (Parigi, 12
giugno) Balanchine firma la sua celebre coreografia, protagonista Serge Lifar.
Minore fortuna ha un altro balletto, Le
baiser de la fée, l’omaggio a Cajkovskij nato su commissione di Ida
Rubinstein (Opera di Parigi, 27 novembre): la compagnia lo elimina presto dal
repertorio, ma buona parte della musica riappare sotto forma di suite sinfonica
(Divertimento, 1934).
1929 Lavora al Capriccio per pianoforte e orchestra,
eseguito alla Salle Pleyel di Parigi il 6 dicembre,
direttore Ansermet; in agosto muore Djagilev.
1930 Symphonie de psaumes, per i cinquant’anni della Boston Symphony
Orchestra.1931 Compone per Samuel Duskin il Concerto in re per violino e
orchestra; prima esecuzione a Berlino
(23 ottobre), seguita da una lunga tournée europea. Inizia il Concerto per due
pianoforti (primo movimento).
1932 Duo concertante per
violino e pianoforte; Credo per coro misto a cappella.
1933 Difficile collaborazione
con Gide per il testo di Perséphone,
proposto da Ida Rubinstein.
Novembre: presenta al pubblico
il figlio Svjatoslav Soulima, solista a Barcellona nel Capriccio.
1934 All’Opera tre sole
rappresentazioni di Perséphone,
“mélodrame” in tre scene per recitante, tenore, coro e orchestra; Ave Maria per
coro misto a cappella. Ottiene la cittadinanza francese; si stabilisce a
Parigi, rue du Faubourg Saint-Honoré.
1935 Seconda tournée
americana, con Duskin; pubblica, in collaborazione con Walter Nuvel, le Chroniques de ma vie. Termina ed esegue
col figlio (Université des Annales, 21 novembre) il Concerto per due pianoforti.
1936 Fallisce la
candidatura all’Institut, al posto di Dukas: a larghissima maggioranza è eletto
Florent Schmitt. Per l’American Ballet compone Jeu de cartes, balletto “in tre mani”.
1937 27 aprile: dirige al
Metropolitan Jeu de cartes, con due altre coreografie di Balanchine, Apollon musagète e Le baiser de la fée; in questo terzo soggiorno americano si spinge
fino a Hollywood (incontro con Chaplin) e riceve una ricca offerta per il
Concerto “Dumbarton Oaks”.
1938 Nuova commissione
dall’America, mentre in Europa il tempo delle grandi tournée sembra finito:
primo movimento della Sinfonia in do (autunno), per la cinquantesima stagione
della Chicago Symphony Orchestra.
1939 Invitato a Harvard
per una serie di conferenze (cattedra di poetica), prepara il testo con Roland-Manuel
e Pierre Suvcinskij. Il 2 marzo la
moglie muore di tubercolosi; ultimi concerti al Maggio Musicale Fiorentino (Persephone, Petruska) e alla Scala (Jeu de cartes). In settembre si imbarca
per gli Stati Uniti.
1940 Sposa Vera de
Bosset; terminate le conferenze, si sposta in California, a Beverly Hills.
Scrive il Tango, completa e dirige la
Sinfonia in do (Chicago, 7 novembre).
1941 Si fissa
definitivamente a Hollywood; trascrizione per piccola orchestra del pas de deux
da La bella addormentata di
Cajkovskij; Danses concertantes per
orchestra da camera.
1942 Circus Polka; Four
Norwegian Moods.
1943 Ode per orchestra; avvio della Sonata
per due pianoforti.
1944 20 gennaio: conferenza
all’Università di Chicago (“Composizione, esecuzione, ascolto”). Compone Scherzo à la russe. Scènes de ballet (per una rivista a Broadway), Elegia per viola, e Babel, ultimo numero di una cantata
collettiva sul testo della Genesi; completa la Sonata per due pianoforti;
inizia la Messa.1945 Termina la Sinfonia
in tre movimenti, avviata nel 1942 e dedicata alla New York Philharmonic;
compone Ebony Concerto, per la band
di Woody Herman. Il 28 dicembre diviene cittadino americano.
1946 Contratto con Boosey
& Hawkes per la stampa dei nuovi lavori e l’acquisto dei diritti su titoli già
pubblicati: revisione di Petruska, seguita presto da analoghi interventi sulle
opere degli anni Venti. Concerto in re
per orchestra d’archi, per Paul Sacher e l’Orchestra da camera di Basilea:
è la prima commissione europea dai tempi di Perséphone.
1947 Orpheus, balletto per la coreografia di Balanchine. In maggio, al
Chicago Art Institute, vede le incisioni del celebre ciclo di Hogarth, The Rake’s Progress (La carriera del
libertino): primo spunto per il soggetto della nuova opera; incontro con Auden
e abbozzo comune della sceneggiatura (novembre).
1948 Teatro alla
Scala, 27 ottobre:
prima esecuzione della Messa, diretta
da Ansermet. I tre atti di The Rake’s
Progress occupano Stravinskij per circa tre anni, fino all’aprile 1951; la
prima è destinata allo spazio raccolto della Fenice di Venezia, per il Festival
di musica contemporanea della Biennale.
1951 Venezia, 11 settembre: brillante successo di The Rake’s Progress, con Robert Rounseville, Elizabeth Schwarzkopf,
Jennie Tourel, l’orchestra e il coro della Scala; alle repliche (e a Milano, per
la ripresa in dicembre) Stravinskij cede il podio a Ferdinand Leitner, che ha
concertato e diretto le prove.
1952 Si accosta alla
musica di Webern, in particolare al Quartetto
op. 22; cauto, inatteso avvio di procedimenti seriali nella Cantata e nel Settimino.
1953 Incontro con Dylan
Thomas, per il libretto di una nuova opera; compone i Three Songs from William Shakespeare; inizia Agon.
1954 In Memoriam Dylan Thomas, canoni funebri e canto per tenore,
quartetto d’archi e quattro tromboni.
1955 Canticum Sacrum ad honorem Sancii Marci nominis; Greeting Prelude, per l’ottantesimo compleanno
di Pierre Monteux.
1956 Variazioni canoniche
su “Von Himmel hoch da komm ich her”, rielaborazione per coro e orchestra del
brano organistico bachiano. Venezia, 13 settembre: dirige in San Marco la prima
esecuzione del Canticum Sacrum; pubblico e critica sono sconcertati. Il 2
ottobre, durante un concerto a Berlino, perde improvvisamente conoscenza: d’ora
innanzi è sotto stretto controllo medico.
1957 Termina Agon, balletto astratto per dodici
danzatori; grande successo alla prima (1° dicembre), con il New York City
Ballet e la coreografia di Balanchine.1958 Venezia, 23 settembre: dirige, nella
Sala Grande della Scuola di San Rocco, Threni,
id est Lamentationes Jeremiae Prophetae; è il suo più vasto lavoro seriale,
il primo integralmente dodecafonico.
1959 Movements per pianoforte e orchestra; Epitaphium per flauto, clarinetto e arpa; Doppio canone per
quartetto d’archi, “Raoul Dufy in
Memoriam”. Robert Craft pubblica Conversations
with Igor Stravinsky, primo di sei volumi di dialoghi, ricordi e
divagazioni, apparsi a scadenze regolari lungo gli anni Sessanta.
1960 Venezia, 27
settembre:
dirige in Palazzo Ducale Monumentimi pro
Gesualdo ad CD annum; pubblica Tres
Sacrae Cantiones da Gesualdo, ricostruzione e integrazione delle parti
mancanti.
1961 A Sermon, a Narrative and a Prayer, cantata per soli, recitante,
coro e orchestra.
1962 Anthem per coro a cappella, su versi di Eliot; The Flood (Il diluvio), “musical play” per la rete televisiva CBS.
Trionfale ritorno in Russia, dopo quarantotto anni di assenza: concerti a Mosca
e Leningrado, visita a Oranicnbaum.
1963 Abraham and Isaac, ballata sacra per baritono e orchestra da camera
(testo ebraico della Genesi).
1964 Elegy for J.F.K. per baritono e tre clarinetti; Fanfare for a new theatre per due
trombe; Variations per orchestra, in
memoria di Aldous Huxley.
1965 Un nuovo lutto, e un
nuovo omaggio musicale: Introitus per
coro maschile e strumenti, in memoria di Eliot.
1966 Requiem Canticles per soli, coro e orchestra; The Owl and the Pussy-Cat per soprano e pianoforte.
1967 Toronto, 17
maggio:
ultimo concerto pubblico (suite da Pulcinella);
per la prima volta dirige seduto.
1968 Strumentazione di
due Lieder sacri, dallo Spanisches Liederbuch di Hugo Wolf.
1971 Si spegne a New York
il 6 aprile. È sepolto, a Venezia, nel cimitero ortodosso dell’isola di San
Michele.
(Testo pubblicato per gentile concessione del ©Teatro Lirico di Cagliari)
A.B.