giovedì 11 gennaio 2018

Igor Stravinskij: cronologia della vita e delle opere

Igor Fëdorovič Stravinskij (Oranienbaum, oggi Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971)



1882 Nasce il 17 giugno a Oranienbaum, sul golfo di Finlandia; il padre, Fèdor Ignatevic, è un apprezzato basso all’Opera di Pietroburgo.

1891 Inizia lo studio del pianoforte; fra le prime impressioni musicali – dopo i canti delle contadine, le sere d’estate in campagna – La bella addormentata di Cajkovskij e, su tutte indelebile, il colore dell’orchestra di Glinka in Una vita per lo zar.

1901 Concluso il liceo, si iscrive, per volontà dei genitori, ai corsi di diritto dell’università; frequenta il teatro molto più delle aule, ma qui incontra Vladimir, il figlio minore di Rimskij
Korsakov. Dopo le prime improvvisazioni e trascrizioni e dopo le deludenti lezioni di armonia, da circa un anno studia da sé contrappunto.

1902 D’estate, in Germania con la famiglia, raggiunge Rimskij a Heidelberg, per sottoporgli le prime prove di composizione (pezzi pianistici, qualche romanza); il responso è cauto, misurato: Rimskij sconsiglia l’ingresso in Conservatorio, raccomanda le basi di armonia e contrappunto, si offre di visionare i nuovi lavori. Il 4 dicembre Igor perde il padre.

1903 Compone una Sonata in fa diesis minore per pianoforte; dall’autunno regolari lezioni con Rimskij (analisi, composizione, orchestrazione).

1905 Prima esecuzione della Sonata; inizia – sempre sotto il controllo di Rimskij – una Sinfonia in mi bemolle, dichiaratamente influenzata da Glazunov. Si laurea in giurisprudenza. 1906 Sposa Ekaterina Nosenko, cugina di primo grado; in luna di miele, a Imatra, inizia la suite Le faune et la bergère. La coppia si stabilisce a Pietroburgo e, d’estate, in una nuova casa a Ustilug. 

1907 Completa la Sinfonia e la suite, eseguite (in privato) a un concerto organizzato da Rimskij; lavora allo Scherzo fantastique.

1908 Compone Feu d’artifice e i Quattro studi per pianoforte; abbozzo del primo atto di Le rossignol. In giugno muore Rimskij-Korsakov. 



1909 6 febbraio: prima esecuzione, ai Concerti Siloti, di Scherzo fantastique e Feu d’artifice; Djagilev, presente in sala, chiede al giovane Stravinskij di orchestrare due brani (un notturno e il valzer finale) di Les Sylphides, per l’imminente stagione dei Ballets Russes. Già entro l’anno giunge un’altra commissione, questa volta per un balletto completo, L’oiseau de feu; è intanto ultimato il primo atto del Rossignol. 


1910 A Parigi, con Djagilev e la sua équipe; il 25 giugno, all’Opera, il successo di L’oiseau de feu è travolgente, e impone il nome del russo negli ambienti artistici e musicali. Primo spunto per il Sacre; inizio di un lavoro con pianoforte concertante, da cui nascerà Petruska. Compone i Deux poèmes de Paul Verlaine per baritono e pianoforte; in ottobre si stabilisce a Beaulieu-sur-Mer.

1911 26 maggio: a Roma, durante le prove della compagnia di Djagilev, termina la partitura di Petruska; il balletto va in scena allo Chàtelet, il 13 giugno, diretto da Pierre Monteux: fortissima impressione per lo spettacolo e l’interpretazione di Nijinskij, eccitazione per la novità della musica.


Compone Deux poésies de Bal’mont, avvia la cantata Le roi des étoiles, dedicata a Debussy; a Natale la prima parte del Sacre è compiuta. 


1912 9 giugno: a Bellevue, in casa di Louis Laloy, legge a quattro mani con Debussy Le sacre du printemps; mancano ancora la “Danse sacrale” e l’introduzione alla seconda parte. In dicembre, a Berlino per Petruska, conosce Schònberg e Pierrot lunaire; subito dopo completa e strumenta le prime due Poésies de la lyrique japonaise (la terza, dedicata a Ravel, è pronta il 22 gennaio 1913).

1913 Lavora con Ravel a una nuova orchestrazione di Chovanscina di Musorgskij, richiesta da Djagilev per la stagione di primavera.

29 maggio: Le sacre du printemps al Théàtre des Champs Elysées, la più celebre e burrascosa prima nella storia del Novecento; già l’anno dopo, a un’esecuzione in concerto, il brano ha accoglienze unanimi.


1914 14 gennaio: prima esecuzione, a un concerto della Société musicale indépendante, per le Trois poésies de la lyrique japonaise, accanto ai Trois poèmes de Mallarmé di Ravel. Le rossignol, ripreso su invito del Teatro Libero di Mosca (poi fallito), va in scena all’Opera il 26 maggio, sempre con la compagnia di Djagilev. Compone i Tre pezzi per quartetto d’archi e Pribautki, inizia Les noces; con lo scoppio della guerra risiede stabilmente in Svizzera, sul Lago di Ginevra.

1915 14 febbraio: assiste a Roma alla prima italiana di Petruska, diretta all’Augusteo di Roma da Alfredo Casella. Dicembre: debutto come direttore d’orchestra (L’oiseau de feu) a Ginevra e Parigi.

1916 L’idea di una piccola opera da camera, avanzata per il suo atelier dalla principessa de Polignac, interrompe il lavoro a Les noces: nasce Renard, “storia burlesca cantata, suonata e danzata”.

1917 Termina la prima stesura delle Noces e, su proposta di Djagilev, rielabora il secondo e terzo atto di Le rossignol in un “poema sinfonico”, Le chant du rossignol; pubblica Trois e Cinq pièces faciles per pianoforte a quattro mani, distribuite poi (1921 e 1925) nelle due Suites per piccola orchestra. Di nuovo a Roma con Djagilev: incontro con Picasso e comune scoperta di Napoli.

1918 I decreti rivoluzionari d’esproprio cancellano le rendite e le proprietà di famiglia; ogni legame con la Russia è definitivamente spezzato. Fra le difficoltà della guerra si pensa a uno spettacolo agile, semplice, da smontare e portare in varie località svizzere: l’Histoire du soldat va in scena a Losanna il 28 settembre, ma l’epidemia di spagnola annulla repliche e tournée. Rag-time per nove strumenti, cimbalom e percussione.

1919 Suite sinfonica da L’oiseau de feu, dedicata ad Ansermet e all’Orchestre de la Suisse Romande; dedica inoltre i Tre pezzi per clarinetto solo a Werner Reinhart, il generoso sostenitore del’Histoire, e la Piano-Rag-Music ad Arthur Rubinstein. Fra questi brevi lavori nasce, da un’idea di Djagilev, Pulcinella, balletto con canto su musiche attribuite a Pergolesi.1920 Con la generale ripresa di attività, lascia l’isolamento del Canton de Vaud e si stabilisce in Francia. 15 maggio: Pulcinella all’Opera, direttore Ansermet, scene e costumi di Picasso; compone il Concertino per quartetto d’archi e le Symphonies d’instruments à vent, in memoria di Debussy.


1921 Les cinq doigts, otto pezzi facili per pianoforte (riscritti molto più tardi per quindici esecutori: Eight Instrumental Miniatures. 1962); Tre movimenti da Petruska, trascrizione virtuosistica per Rubinstein. Orchestra alcuni numeri di La bella addormentata, ripresa ora da Djagilev a Londra; inizia Mavra, opera buffa in un atto “alla memoria di Puskin, Glinka e Cajkovskij”. Risiede a Biarritz.

1922 Deludente debutto per Renard e Mavra: nella smisurata cornice dell’Opera i due lavori, piccoli per proporzioni e mezzi impiegati, cadono nell’indifferenza. Inizia l’Ottetto per strumenti a fiato.

1923 13 giugno: successo esaltante per Les noces, inserite nella stagione parigina dei Ballets Russes. Completa e dirige l’Ottetto; a Weimar, ospite del Bauhaus, assiste all’Histoire du soldat diretta da Scherchen: in sala Busoni, Klee, Kandinskij.

1924 Compone un Concerto per pianoforte e fiati e, parallelamente, si esercita in vista dell’esecuzione: il 22 maggio, all’Opera, Stravinskij giunge felicemente al termine, malgrado un vuoto di memoria all’attacco del “Largo”; è l’inizio di una carriera solistica che, per oltre un decennio, lo porterà a presentare di persona i lavori più recenti. A fine estate lascia Biarritz per Nizza; poco dopo anche la Sonata per pianoforte è ultimata. 

1925 Lunga tournée di concerti negli Stati Uniti; al ritorno in Europa compone la Sérénade en la. 8 settembre: esegue a Venezia la Sonata, per il festival della Società internazionale di musica contemporanea; avvio del lavoro con Cocteau per Oedipus Rex.

1926 Chiamato a sostituire Toscanini, dirige alla Scala Petruska e Le rossignol, ed esegue il Concerto per pianoforte e fiati; Pater Noster per coro misto a cappella.

1927 30 maggio: accoglienza fredda per Oedipus Rex, diretto da Stravinskij in concerto (senza scene e costumi) al Teatro Sarah Bernhardt; soltanto due repliche.

1928 Avviato nel luglio 1927, Apollon musagète è presentato a Washington, Library of Congress, il 27 aprile; per la prima europea (Parigi, 12 giugno) Balanchine firma la sua celebre coreografia, protagonista Serge Lifar. Minore fortuna ha un altro balletto, Le baiser de la fée, l’omaggio a Cajkovskij nato su commissione di Ida Rubinstein (Opera di Parigi, 27 novembre): la compagnia lo elimina presto dal repertorio, ma buona parte della musica riappare sotto forma di suite sinfonica (Divertimento, 1934). 



1929 Lavora al Capriccio per pianoforte e orchestra, eseguito alla Salle Pleyel di Parigi il 6 dicembre, direttore Ansermet; in agosto muore Djagilev.

1930 Symphonie de psaumes, per i cinquant’anni della Boston Symphony Orchestra.1931 Compone per Samuel Duskin il Concerto in re per violino e orchestra; prima esecuzione a Berlino (23 ottobre), seguita da una lunga tournée europea. Inizia il Concerto per due pianoforti (primo movimento).

1932 Duo concertante per violino e pianoforte; Credo per coro misto a cappella.

1933 Difficile collaborazione con Gide per il testo di Perséphone, proposto da Ida Rubinstein.

Novembre: presenta al pubblico il figlio Svjatoslav Soulima, solista a Barcellona nel Capriccio.

1934 All’Opera tre sole rappresentazioni di Perséphone, “mélodrame” in tre scene per recitante, tenore, coro e orchestra; Ave Maria per coro misto a cappella. Ottiene la cittadinanza francese; si stabilisce a Parigi, rue du Faubourg Saint-Honoré.

1935 Seconda tournée americana, con Duskin; pubblica, in collaborazione con Walter Nuvel, le Chroniques de ma vie. Termina ed esegue col figlio (Université des Annales, 21 novembre) il Concerto per due pianoforti.

1936 Fallisce la candidatura all’Institut, al posto di Dukas: a larghissima maggioranza è eletto Florent Schmitt. Per l’American Ballet compone Jeu de cartes, balletto “in tre mani”. 



1937 27 aprile: dirige al Metropolitan Jeu de cartes, con due altre coreografie di Balanchine, Apollon musagète e Le baiser de la fée; in questo terzo soggiorno americano si spinge fino a Hollywood (incontro con Chaplin) e riceve una ricca offerta per il Concerto “Dumbarton Oaks”.

1938 Nuova commissione dall’America, mentre in Europa il tempo delle grandi tournée sembra finito: primo movimento della Sinfonia in do (autunno), per la cinquantesima stagione della Chicago Symphony Orchestra.

1939 Invitato a Harvard per una serie di conferenze (cattedra di poetica), prepara il testo con Roland-Manuel e Pierre Suvcinskij. Il 2 marzo la moglie muore di tubercolosi; ultimi concerti al Maggio Musicale Fiorentino (Persephone, Petruska) e alla Scala (Jeu de cartes). In settembre si imbarca per gli Stati Uniti.

1940 Sposa Vera de Bosset; terminate le conferenze, si sposta in California, a Beverly Hills. Scrive il Tango, completa e dirige la Sinfonia in do (Chicago, 7 novembre).

1941 Si fissa definitivamente a Hollywood; trascrizione per piccola orchestra del pas de deux da La bella addormentata di Cajkovskij; Danses concertantes per orchestra da camera.

1942 Circus Polka; Four Norwegian Moods



1943 Ode per orchestra; avvio della Sonata per due pianoforti.

1944 20 gennaio: conferenza all’Università di Chicago (“Composizione, esecuzione, ascolto”). Compone Scherzo à la russe. Scènes de ballet (per una rivista a Broadway), Elegia per viola, e Babel, ultimo numero di una cantata collettiva sul testo della Genesi; completa la Sonata per due pianoforti; inizia la Messa.1945 Termina la Sinfonia in tre movimenti, avviata nel 1942 e dedicata alla New York Philharmonic; compone Ebony Concerto, per la band di Woody Herman. Il 28 dicembre diviene cittadino americano.

1946 Contratto con Boosey & Hawkes per la stampa dei nuovi lavori e l’acquisto dei diritti su titoli già pubblicati: revisione di Petruska, seguita presto da analoghi interventi sulle opere degli anni Venti. Concerto in re per orchestra d’archi, per Paul Sacher e l’Orchestra da camera di Basilea: è la prima commissione europea dai tempi di Perséphone.

1947 Orpheus, balletto per la coreografia di Balanchine. In maggio, al Chicago Art Institute, vede le incisioni del celebre ciclo di Hogarth, The Rake’s Progress (La carriera del libertino): primo spunto per il soggetto della nuova opera; incontro con Auden e abbozzo comune della sceneggiatura (novembre).

1948 Teatro alla Scala, 27 ottobre: prima esecuzione della Messa, diretta da Ansermet. I tre atti di The Rake’s Progress occupano Stravinskij per circa tre anni, fino all’aprile 1951; la prima è destinata allo spazio raccolto della Fenice di Venezia, per il Festival di musica contemporanea della Biennale.

1951 Venezia, 11 settembre: brillante successo di The Rake’s Progress, con Robert Rounseville, Elizabeth Schwarzkopf, Jennie Tourel, l’orchestra e il coro della Scala; alle repliche (e a Milano, per la ripresa in dicembre) Stravinskij cede il podio a Ferdinand Leitner, che ha concertato e diretto le prove.

1952 Si accosta alla musica di Webern, in particolare al Quartetto op. 22; cauto, inatteso avvio di procedimenti seriali nella Cantata e nel Settimino.

1953 Incontro con Dylan Thomas, per il libretto di una nuova opera; compone i Three Songs from William Shakespeare; inizia Agon.



1954 In Memoriam Dylan Thomas, canoni funebri e canto per tenore, quartetto d’archi e quattro tromboni. 

1955 Canticum Sacrum ad honorem Sancii Marci nominis; Greeting Prelude, per l’ottantesimo compleanno di Pierre Monteux.

1956 Variazioni canoniche su “Von Himmel hoch da komm ich her”, rielaborazione per coro e orchestra del brano organistico bachiano. Venezia, 13 settembre: dirige in San Marco la prima esecuzione del Canticum Sacrum; pubblico e critica sono sconcertati. Il 2 ottobre, durante un concerto a Berlino, perde improvvisamente conoscenza: d’ora innanzi è sotto stretto controllo medico.

1957 Termina Agon, balletto astratto per dodici danzatori; grande successo alla prima (1° dicembre), con il New York City Ballet e la coreografia di Balanchine.1958 Venezia, 23 settembre: dirige, nella Sala Grande della Scuola di San Rocco, Threni, id est Lamentationes Jeremiae Prophetae; è il suo più vasto lavoro seriale, il primo integralmente dodecafonico.

1959 Movements per pianoforte e orchestra; Epitaphium per flauto, clarinetto e arpa; Doppio canone per quartetto d’archi, “Raoul Dufy in Memoriam”. Robert Craft pubblica Conversations with Igor Stravinsky, primo di sei volumi di dialoghi, ricordi e divagazioni, apparsi a scadenze regolari lungo gli anni Sessanta.

1960 Venezia, 27 settembre: dirige in Palazzo Ducale Monumentimi pro Gesualdo ad CD annum; pubblica Tres Sacrae Cantiones da Gesualdo, ricostruzione e integrazione delle parti mancanti.

1961 A Sermon, a Narrative and a Prayer, cantata per soli, recitante, coro e orchestra.

1962 Anthem per coro a cappella, su versi di Eliot; The Flood (Il diluvio), “musical play” per la rete televisiva CBS. Trionfale ritorno in Russia, dopo quarantotto anni di assenza: concerti a Mosca e Leningrado, visita a Oranicnbaum.

1963 Abraham and Isaac, ballata sacra per baritono e orchestra da camera (testo ebraico della Genesi). 



1964 Elegy for J.F.K. per baritono e tre clarinetti; Fanfare for a new theatre per due trombe; Variations per orchestra, in memoria di Aldous Huxley.

1965 Un nuovo lutto, e un nuovo omaggio musicale: Introitus per coro maschile e strumenti, in memoria di Eliot.

1966 Requiem Canticles per soli, coro e orchestra; The Owl and the Pussy-Cat per soprano e pianoforte.

1967 Toronto, 17 maggio: ultimo concerto pubblico (suite da Pulcinella); per la prima volta dirige seduto.

1968 Strumentazione di due Lieder sacri, dallo Spanisches Liederbuch di Hugo Wolf. 

1971 Si spegne a New York il 6 aprile. È sepolto, a Venezia, nel cimitero ortodosso dell’isola di San Michele.

(Testo pubblicato per gentile concessione del ©Teatro Lirico di Cagliari)

A.B.