Martedì 27 gennaio
alle ore 20.30, un concerto straordinario per celebrare la “Giornata internazionale
di commemorazione delle vittime dell’Olocausto”. In programma musiche di Ernst Krenek, Kurt Weill, Erwin Schulhoff, Gideon
Klein, Hans Krasa
Il 27 gennaio si celebra la Giornata
internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. LaVerdi si
unisce al ricordo con un concerto
straordinario – martedì 27 gennaio
alle ore 20.30, all’Auditorium di Milano in largo Mahler – che rappresenta un omaggio a cinque compositori le cui opere furono messe al bando dal
Partito Nazista come esempio di arte degenerata: Ernst Krenek,
Kurt Weill, Erwin Schulhoff, Gideon Klein, Hans Krasa.
Mentre Krenek, austriaco, e Weill, tedesco,
riuscirono a lasciare la Germania per fuggire in America, gli altri tre furono internati nei campi di
concentramento dove persero la vita: Schulhoff (compositore e pianista
cecoslovacco morto nel lager di Weißenburg nell’agosto 1942); Klein (pianista e
compositore cecoslovacco, organizzatore della vita culturale nel campo di
concentramento di Theresienstadt, morto in circostanze
poco chiare durante la liquidazione del campo Fürstengrube nel gennaio 1945); Krasa (compositore cecoslovacco
morto ad Auschwitz all’età di 45 anni).
Il programma prevede un brano per oboe e pianoforte
di Krenek (Two themes from Haendel), un trio per violino viola e
violoncello di Klein (Kaddish) e tre quartetti d’archi (Krasa, Schulhoff
e Weill). L’evento
è patrocinato dal Centro Ceco di Milano.
Ernst Krenek, austriaco, nel 1938
emigra negli USA, dopo che la sua musica viene messa al bando dal Nazismo come
“arte degenerata”.
Kurt Weill Originario di
Dessau, Gremania. Ormai noto e stimato in Germania, grazie al suo grandissimo
senso teatrale, si fece conoscere anche in Francia (del 1923 è il suo successo
alla Salle Gaveau di Parigi) e in tutta Europa.
Tuttavia nel 1933, malgrado la sua fama e il successo dell'ultimo suo lavoro
con Kaiser Der Silbersee, fu costretto a fuggire per le persecuzioni naziste. Gli anni dell'esilio, prima in Francia poi nel Regno
Unito, furono molto difficili, nonostante la stima e l'aiuto di musicisti come Bruno Walter, Darius Milhaud e Arthur Honegger. Nel 1935 si rifugia negli Stati Uniti con la scusa di
supervisionare la prima di un suo lavoro con Max Reinhardt e Franz Werfel, Der Weg der Verheissung, dedicato alla storia
del popolo ebraico, che venne rappresentato l'anno seguente con il titolo: The
Eternal Road. Gli anni in America segnarono per Weill il suo volontario
distacco dalla musica d'arte del periodo europeo, infatti scrisse quasi
esclusivamente per il Broadway theatre, Hollywood e la Radio americana, affermandosi, dopo i primi
insuccessi (come la stessa The Eternal Road o Johnny Johnson), con importanti musical (The Fireband of Florence, un'operetta basata sulle
memorie di Benvenuto Cellini, Street Scene o
Lost in the Stars); collaborò fra gli altri con Maxwell Anderson. Il 19 ottobre 1938 va in scena il musical Knickerbocker Holiday all'Ethel
Barrymore Theatre per Broadway per la regia di Joshua Logan con Walter Huston arrivando a 168 recite e rendendo nota la
canzone September Song.
Erwin
Schulhoff Compositore
e pianista ceco. Nacque a Praga in una famiglia di origine ebrea tedesca. Il
famoso pianista e compositore Julius Schulhoff era suo prozio. Antonín
Dvořák ne incoraggiò i primi studi musicali, che iniziarono al
conservatorio di Praga quando egli aveva dieci anni. Lì studiò
composizione e pianoforte e, in seguito, a Vienna, Leipzig e Colonia, dove i
suoi insegnanti comprendevano Claude Debussy, Max Reger, Fritz
Steinbach, e Willi Thern. Vinse due volte il premio Mendelssohn, per
pianoforte nel 1913 e per la composizione nel 1918. Visse in
Germania dopo la Prima Guerra Mondiale, fino al ritorno a Praga nel 1923, dove
si iscrisse alla Facoltà del conservatorio nel 1929. Fu uno della prima generazione
di compositori classici a trovare ispirazione nei ritmi della musica
jazz. Schulhoff inoltre abbracciò l’influenza d’avanguardia del Dadaismo
nelle sue esibizioni e composizioni dopo la prima guerra mondiale. Viaggiò
anche in Germania, Francia ed Inghilterra, esibendosi in sue opere personali
quali composizioni classiche contemporanee e jazz. Nel 1928, il Flonzaley
Quartet suonò il quartetto d‘archi No. 1 al loro concerto d’addio a New
York tra opere di Beethoven e Brahms, e fu accolta con entusiasmo. Negli
anni 1930s, Schulhoff affrontò crescenti difficoltà personali e professionali.
A causa della sua ascendenza ebrea e le sue politiche radicali, lui e le sue
opere furono etichettate come degenerate
e messe al bando dal regime nazista. Non gli fu più consentito di eseguire
recital in Germania, né i suoi lavori poterono essere pubblicamente eseguiti. Le
sue simpatie comuniste, evidenti nelle sue opere in modo crescente, gli
procurarono ulteriori problemi in Cecoslovacchia. Nel 1932 compose una visione
musicale del Manifesto Comunista (Op. 82). Rifugiatosi a Praga,
Schulhoff trovò impiego come pianista alla radio, ma guadagnava appena per
coprire i suoi bisogni quotidiani necessari. Quando i nazisti invasero la
Cecoslovacchia nel 1939, dovette esibirsi sotto uno pseudonimo. Nel 1941,
l‘unione sovietica approvò la sua richiesta per la cittadinanza, ma fu
arrestato ed imprigionato prima che potesse lasciare la Cecoslovacchia. Nel
giugno 1941, Schulhoff fu deportato al campo di concentramento di Wülzburg vicino Weißenburg, Bavaria,
dove morì il 18 agosto 1942 di tubercolosi.
Gideon
Klein Pianista
ceco e compositore di musica classica, organizzatore di vita culturale nel
campo di concentramento di Terezín. Nacque in una famiglia ebrea della
Moravia a Přerov e, mostrando un talento musicale precoce, studiò
pianoforte con Růžena Kurzová e Vilém Kurz, oltre a composizione con Alois
Hába. Fu poi costretto ad interrompere i suoi studi universitari nel 1940
quando i nazisti chiusero tutte le istituzioni di scuola superiore, a seguito
della loro occupazione della Cecoslovacchia nel Marzo 1939. Dal momento che
composizioni ed esibizioni di musicisti ebrei erano bandite, i suoi lavori non
potevano essere eseguiti, sebbene egli riuscì ad esibirsi come pianista in
concerto sotto diversi pseudonimi, per un certo tempo, come, ad esempio, sotto
il nome di Karel Vranek. Nel 1940 gli fu offerta una borsa di studio
presso la Royal Academy of Music di Londra, ma la legge anti-ebrea del
periodo impedì la sua emigrazione. Nel dicembre 1941 fu deportato dai nazisti
al campo di concentramento di Terezín, dove, assieme agli allievi di Leoš
Janáček, Pavel Haas, Hans Krása, e all’allievo di
Schoenberg, Viktor Ullmann, divenne uno dei maggiori compositori in quel
campo, peraltro uno dei pochi in cui vi fosse attività artistica. Fu deportato
ad Auschwitz e poi a Fürstengrube nell‘ottobre 1944, meno
di due settimane dopo aver completato il suo trio d‘archi. Morì in circostanze
poco chiare durante la liquidazione del campo di Fürstengrube nel gennaio 1945.
Hans
Krása Compositore ceco di
Praga, ucciso durante l’olocausto ad Auschwitz nel 1944. Aiutò ad
organizzare la vita culturale al campo di concentramento di Terezín in
Cecoslovacchia. Studiò sia pianoforte che violino da ragazzo, e continuò
studiando composizione all’Accademia Musicale Tedesca a Praga. Il suo debutto
come compositore venne con il suo Quattro Canzoni d‘orchestra op.
1, basato sul Galgenlieder (Gallows Songs) di Christian
Morgenstern. L’opera fu prima eseguita sotto la direzione di Zemlinsky a Praga
nel maggio 1921, e fu assai acclamata. Seguì un quartetto d‘archi, un insieme di
cinque canzoni per voce e piano e la sua
Symphonie für kleines Orchester, eseguita a
Zurigo, Parigi e Boston. Il suo successo maggiore, comunque, fu
l‘opera Verlobung im Traum (Betrothal in a Dream) tratta dalla
novella Il sogno dello zio, di Dostoyevsky. Quest’opera fu eseguita in anteprima al Neues
Deutsches Theater a Praga nel 1933 sotto la direzione
di Georg Szell, e vinse il premio dello Stato Cecoslovacco. Brundibár,
un’opera per bambini basata su di una commedia di Aristofane, fu l’ultima opera
che Krása completò prima di essere
arrestato dai nazisti il 10 agosto 1942. Krása fu mandato al ghetto
di Terezín, dover rilavorò sul Brundibár per le
forze disponibili, che fu poi eseguito 55 volte nel campo, ed anche
rappresentato nell’infame film di propaganda fatto per la Croce Rossa nel 1944.
Durante la sua prigionia nel ghetto, Krása visse il suo periodo più produttivo,
producendo un certo numero di opere da camera, sebbene, a causa delle
circostanze, alcune di esse non sono sopravvissute. Assieme ad i colleghi
compositori Viktor Ullmann, Pavel Haas and Gideon Klein,
Krása fu portato ad Auschwitz. Fu ucciso il 17 ottobre 1944; non aveva ancora
compiuto 45 anni.
Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo, Largo Mahler, Milano
Martedì 27 gennaio
ore 20.30
E. Krenek Two Themes From Haendel
for Oboe & Piano
E. Schulhoff String Quartet N° 1
G.
Klein Kaddish
H.
Krasa Quartetto
d’archi
K. Weill String Quartet No. 1, Op. 8
I Solisti de laVerdi
Violini
I Luca Santaniello, Nicolai
Freiheer Von Dellingshausen
Violino
II Lycia Viganò
Viola
Gabriele Mugnai
Violoncello
Tobia Scarpolini
Oboe
Luca Stocco
Pianoforte
Carlotta Lusa
Biglietti: euro 15,00/9,00
Per
informazioni e prenotazioni:
Auditorium
di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30
– 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lun – ven ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00,
tel. 02.83389.334 www.laverdi.org).
(Comunicato
stampa)