Lunedì 10
novembre alle ore 20.00, Daniel Barenboim salirà sul podio della Filarmonicacon
un programma dedicato a Čajkovskij. Solista, la violinista Lisa
Batiashvili
(Foto di Silvia Lelli) |
Sarà Daniel Barenboim a inaugurare la
nuova Stagione della Filarmonica della Scala lunedì 10
novembre 2014 alle ore 20.00. Con questo concerto, l’ultimo in veste di
Direttore Musicale del Teatro, Barenboim raggiunge il traguardo di 50 presenze
sul podio della Filarmonica, e si colloca sesto nella classifica dei direttori
più assidui dopo Riccardo Muti (370 concerti) e Carlo Maria Giulini (93),
Myung-Whun Chung (80), Lorin Maazel (70) e Riccardo Chailly (67).
Daniel Barenboim, già protagonista del concerto che
aveva inaugurato la Stagione 2012/2013 con il mezzosoprano Cecilia Bartoli, in
questi anni d’intensa collaborazione con la Filarmonica ha instaurato una
profonda complicità musicale e umana: ha diretto ed eseguito al pianoforte un
ampio repertorio che spazia da Mozart a Schönberg, rileggendo pagine di Berlioz
e Webern, Ravel e Debussy, Bruckner e Elgar, e ha guidato l’orchestra sui
palcoscenici internazionali con concerti alla Salle Pleyel di Parigi, alla
Philarmonie di Berlino, a Istanbul, Atene, Francoforte e Lussemburgo. Per la
prima volta nella scorsa stagione ha affrontato con la Filarmonica della Scala
la musica di Čajkovskij. Dopo il successo riscosso eseguendo la Sinfonia
n. 5, Barenboim torna alla testa dell’orchestra in questo concerto con due
capolavori del compositore russo: la Sinfonia n. 6 Patetica e
il Concerto per violino, eseguito dalla giovane violinista
georgiana Lisa Batiashvili, artista in residence della New York
Philarmonic, che debutta alla Scala dopo essersi esibita con le principali
orchestre tedesche sotto la guida di direttori quali Jansons, Thielemann,
Salonen, e lo stesso Barenboim, con cui ha tenuto lo scorso giugno il grande
concerto all’aperto in BebelPlatz con la Staatskapelle Berlin.
La data del concerto assume un ulteriore significato
simbolico: era il 10 novembre del 1954
e Daniel Barenboim, allora undicenne, si esibiva per la prima volta a Milano al
pianoforte in occasione della “Giornata di Israele” della Decima Triennale di
Milano, dopo aver conseguito il premio straordinario al Concorso Internazionale
Viotti di Vercelli.
In quest’occasione la Filarmonica della Scala
conferirà a Daniel Barenboim il riconoscimento
di Socio Onorario, a testimonianza della profonda complicità musicale e
umana di questi anni così fecondi e vitali.
Programma
Il Concerto per violino fu scritto da Čajkovskij
nel mese di marzo del 1878, in uno slancio di febbrile urgenza creativa.
L’autore, che in un primo tempo avrebbe voluto dedicare il pezzo al suo allievo
violinista Josif Kotek, per evitare di scatenare malignità sul rapporto con
l’allievo decise, a composizione ultimata, di dedicarlo a Leopold Auer, il
grande violinista di origini ungheresi che nel 1868 era succeduto a Wieniawski
come professore di violino al Conservatorio di San Pietroburgo. Auer, che pure
non aveva mancato di apprezzare da subito le qualità del Concerto,
si convinse della necessità di sottoporlo a un lavoro di revisione al quale fu
però in grado di porre mano solo molto più tardi (Čajkovskij non ebbe il tempo
di vederne i frutti). Intanto, la prima esecuzione del Concerto,
prevista per il marzo del 1879 con Auer al violino, fu rimandata proprio a
causa del ritardo nel promesso lavoro di revisione, e ulteriormente posticipata
per il rifiuto opposto dagli altri violinisti ai quali Čajkovskij si era
rivolto nel frattempo. Alla prima esecuzione si arrivò solo nel dicembre del
1881, e non in Russia, ma a Vienna, solista il giovane Adolf Brodsky, al quale Čajkovskij
finì per dedicare il suoConcerto. Le reazioni della critica furono di
segno discorde: non mancarono voci di approvazione, ma a passare alla storia fu
la feroce recensione pubblicata da Eduard Hanslick nella Neue Freie
Presse, una recensione che ferì Čajkovskij a morte. Auer suonò il Concerto in
pubblico solo nel 1893, nella versione da lui riveduta, solo pochi mesi prima
della morte del suo autore.
La vita di Pëtr Il'ič Čajkovskij si snoda sul
contrasto tra il successo delle sue composizioni e il pessimismo interiore
dovuto al terrore per il pubblico, ai sensi di colpa per le tendenze
omosessuali, alla delusione del matrimonio naufragato dopo poche settimane con
Antonina Ivanovna Miljukova, che lo porta sull’orlo del suicidio, e
all’improvvisa rottura con la sua confidente e mecenate Nadezhda von Meck nel
1890. Su questi contrasti nasce la Sinfonia in si minore n. 6 op. 76 Patetica,
tra febbraio e il marzo 1893, dedicata al nipote Vladimir Davydov. Čajkovskij
dirige la sua sinfonia il 16 Ottobre 1893 a San Pietroburgo con un successo più
che altro di stima sebbene lui la ritenesse la più sincera di tutte le sue
opere. A quanto sembra il titolo ”Patetica” fu suggerito al
compositore dal fratello Modest all'indomani della prima esecuzione. Nove
giorni dopo Čajkovskij muore. Fu sin troppo facile cogliere in
quell'ultima sinfonia una sorta di estrema e impietosa confessione
autobiografica e il senso di un tragico commiato. Pur nel rispetto delle
coordinate stilistiche che avevano sempre disciplinato la sua invenzione, il
culto della forma, l'equilibrio delle proporzioni, la maestria della scrittura
e dell'orchestrazione, Caikovskij aveva composto una sinfonia che rivela il
percorso, sino alla morte, di un'anima tormentata. La concezione della ”Patetica” sconvolge
la retorica della sinfonia ottocentesca, spostando alla parte finale il
movimento lento, tradizionalmente collocato al centro, e comprendendo
all'interno due movimenti mossi, uno soltanto dei quali, l’Allegro con
grazia,riconducibile a una convenzionale tipologia sinfonica, quella dello
Scherzo. Le strutture motiviche e tematiche enunciate nell'introduzione del
primo movimento hanno un preciso connotato semantico, dolente e funereo; così
come funebri sono le citazioni, di natura sia melodica che ritmica, tratte
dalla liturgia ortodossa dei defunti.
Nato nel 1942 a Buenos Aires, Daniel Barenboim studia
pianoforte con il padre e si esibisce per la prima volta in pubblico a cinque
anni. Nel 1952 la famiglia si trasferisce in Israele. Nel 1954 Barenboim segue
le masterclasses di Igor Markevich a Salisburgo e conosce Wilhelm Furtwängler,
che lo definisce “un fenomeno”. Come pianista esegue ed incide il grande
repertorio da Bach ai contemporanei, come direttore si esibisce con tutte le
principali orchestre del mondo. Debutta a Bayreuth nel 1981 con Tristan
und Isolde e si impone tra i maggiori interpreti wagneriani. Dal 1991
al 2006 è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra, che lo nomina
direttore onorario a vita. A Berlino è direttore musicale della Staatsoper
Unter den Linden e della Staatskapelle Berlin. Nel 1999 fonda con Edward Said
la West-Eastern Divan Orchestra, che riunisce giovani musicisti israeliani e
palestinesi. Ha inaugurato le stagioni 2007/2008, 2008/2009, 2011/2012,
2012/2013 della Filarmonica della Scala, che ha diretto anche nel debutto alla
Philharmonie di Berlino nell’aprile 2009 con Lang Lang e poi in una serie di
concerti ad Atene, Istanbul, Wiesbaden, Parigi, Francoforte e ancora Berlino.
Ha inaugurato la stagione 2007/2008 del Teatro alla Scala con Tristan
und Isolde per la regia di Patrice Chéreau, poi ripresa nel 2009, la
stagione 2009/2010 con Carmen, la 2010/2011 con Die Valküre,
la 2011/2012 con Don Giovanni e il 7 dicembre 2012 ha diretto Lohengrin.
In occasione del suo settantesimo compleanno il Teatro gli ha dedicato un ciclo
di tre concerti in cui ha eseguito al pianoforte alcuni capisaldi del
repertorio con la Filarmonica diretta da Gustavo Dudamel, Claudio Abbado e
Daniel Harding. Nel 2013 è stato protagonista della monumentale produzione
della tetralogia wagneriana, in occasione del bicentenario della nascita del compositore.
Nel 2014 ha diretto alla Scala Una sposa per lo Zar di Nikolaj
Rimskij-Korsakov, con la regia di Tcherniakov e Così fan tutte di
Mozart con la regia di Guth. Ha recentemente inciso l’integrale delle Sonate
per pianoforte di Schubert per Deutsche Grammophon, un Cd in duo con Martha
Argerich per Peral e la Sinfonia n. 2 di Elgar con la Staatskapelle Berlin per
Decca. Ha pubblicato vari libri, tra cui: A Life in Music (la
sua autobiografia), Paralleli e paradossi, scritto in
collaborazione con Edward Said, La musica sveglia il tempo,
sull’estetica e sulla democrazia della musica, e nel dicembre 2008 Dialoghi
su musica e Teatro – Tristano e Isotta, con il regista Patrice Chéreau. www.danielbarenboim.com
Lisa
Batiashvili è tra i più
richiesti violinisti dei nostri giorni. In Europa è spesso ospite dei Berliner
Philharmoniker, della Staatskapelle di Dresda, del Bayerischer Rundfunk,
del Concertgebouw, della Chamber Orchestra of Europe e delle principali
orchestre londinesi. Negli Stati Uniti suona regolarmente con la New York
Philharmonic, di cui è artista in residenza per la stagione 2014/2015. Tra i
principali impegni della stagione 2013/14 si segnala la tournée in Asia
con la New York Philharmonic e Alan Gilbert, la tournée europea con la
Rotterdam Philharmonic Orchestra e la Philadelpia Orchestra diretta da Yannick
Nézet-Séguin e i concerti con il Bayerischer Rundfunk di Monaco di
Baviera, la Deutsche Symphonie Orchester di Berlino, con la London
Philarmonic diretta da Jurowski, con l’orchestra del Concertgebouw diretta da
Jansons e la Philharmonia Orchestra diretta da Salonen. Nella stagione 2012/13
è stata artista in residenza presso la Staatskapelle di Dresda con cui ha
tenuto numerosi concerti sotto la guida di Christian Thielemann. Nel giugno
2014 è stata violino solista del grande concerto all’aperto in BebelPlatz con
la Staatskapelle di Berlino diretta da Daniel Barenboim. Intensa la sua
attività cameristica: Lisa Batiashvili si è esibita sui palcoscenici dei
principali festival musicali quali Edimburgo, Salisburgo, Aldeburgh,
Tanglewood, Schleswig-Holstein e Verbier; Collabora regolarmente con François
Leleux, Lawrence Power e Sebastian Klinger. In ambito contemporaneo ha eseguito
in prima assoluta il Concerto per violino di Magnus Lindberg. Nella stagione
2014/2015 terrà numerosi concerti con Paul Lewis a Parigi, Amsterdam,
Bruxelles, Amburgo, Boston, Toronto e presenterà un nuovo progetto
dedicato a Bach con l’oboista François Leleux. Lisa Batiashvili registra in
esclusiva per Deutsche Grammophon. Ha inciso di recente l’album dedicato a
opere di Johann Sebastian e Carl Philipp Emauel Bach con François Leleux,
Emmanuel Pahud e l’Orchestra da Camera del Bayerischer Rundfunk. Registrazioni
precedenti includono il Concerto per violino di Brahms con la Staatskapelle di
Dresda e Christian Thielemann (disponibile anche su DVD), il Concerto per violino
n. 1 di Šostakovič con il Bayerischer Rundfunk e Esa-Pekka Salonen. Ha inoltre
registrato i concerti di Beethoven, Sibelius e Lindberg per Sony. Dal 1995 la
carriera di Lisa Batiashvili è stata segnata da importanti riconoscimenti: ha
vinto a soli 16 anni il secondo premio al Concorso Sibelius di Helsinki. Nel
2003 si è aggiudicata il premio Leonard Bernstein al Festival Musicale di
Schleswig-Holstein; nel 2006 il Festival di Bonn le ha assegnato il Beethoven
Ring Prize; nel 2008 ha ricevuto il MIDEM Classical Award e lo Choc de l’Année
per la registrazioni dei Concerti per violino di Sibelius e Lindberg. Ha
ricevuto inoltre il Premio Internazionale dell’Accademia Musicale Chigiana.
Lisa Batiashvili ha studiato con Ana Chumachenko e Mark Lubotski. Suona un
Guarneri del Gesù del 1739 generosamente concessole da un collezionista privato
tedesco.
Teatro alla
Scala, Milano
Inaugurazione della Stagione 2014/2015
Lunedì 10 novembre 2014 ore 20.00
Daniel
Barenboim
Lisa
Batiashvili, violino
Čajkovskij,
Concerto per violino
Čajkovskij, Sinfonia
n. 6 Patetica
Informazioni:
I biglietti
sono in vendita a partire da un mese prima sul sito www.geticket.it.
La vendita diretta avrà luogo dal giovedì precedente
il concerto presso l’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, Piazza
Diaz, 6, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 fino a esaurimento.
Prezzi: Posto unico Platea € 105,00; Palco
€ 85,00/65,00; I Galleria € 25,00; II Galleria € 15,00; Ingressi € 5,00.
(comunicato stampa)