Domenica 14 settembre
alle ore 20.00, concerto straordinario dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe
Verdi”, diretta da Zhang Xian, in collaborazione con il Teatro alla Scala. Il
programma sarà interamente dedicato a Čajkovskij
Domenica 14 settembre, ore 20.00, laVerdi torna al Teatro alla Scala di Milano con il tradizionale concerto che precede l’apertura ufficiale della nuova stagione. Sul podio del Piermarini, il Maestro Zhang Xian – per la sesta stagione consecutiva Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi – presenterà un programma interamente dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Ad
accompagnare laVerdi nell’esecuzione
del secondo brano in programma, il pianista Giuseppe Andaloro, al debutto con l’Orchestra di largo Mahler.
Programma (testi a cura di Francesco Attardi)
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893)
Marcia
slava op. 31
Fu
la crisi dei Balcani del 1875, con i tumulti in Bosnia ed Erzegovina contro
i Turchi e la guerra serbo-turca tra popoli slavi e impero ottomano,
l’occasione storica che diede origine alla
Marche Slave op. 31 (il titolo è in francese), uno dei brani più popolari
di Čajkovskij. Con l’entrata in guerra
della Russia nel 1876, la Società Musicale Russa volle commissionare all’ormai
celebre compositore, attraverso l’autorevole figura di Nicolai Rubinstein, una musica che esaltasse il patriottismo e i valori
russi per un concerto in aiuto della Croce Rossa e a beneficio dei soldati
feriti. Eseguita per la prima volta il 17 novembre 1876 sotto la direzione
dello stesso Rubinstein, la marcia è pervasa da un forte impronta patriottica e
susciterà l’entusiasmo del pubblico, dando la carica ai russi nell’aiutare i
fratelli serbi contro l’impero ottomano. Se una stolida superstizione
vuole che la Sinfonia Patetica non
porti buono, possiamo affermare viceversa che questa Marcia slava, trasformando la disperazione in vittoria e
profetizzando il trionfo dei popoli slavi sulla tirannia, fu positivamente benaugurale e presaga dell’esito felice della guerra, che
si concluderà due anni più tardi con la vittoria della coalizione serbo-russa,
dando un nuovo assetto all’Europa dell’Est e uno sbocco sul Mediterraneo alla
grande madre Russia.
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Sol maggiore op.
44 (versione Siloti)
Per una sorta di imperscrutabile fato, ma anche di un’inerzia
delle società orchestrali preoccupate sin dall’Ottocento dai parametri della
cosiddetta “audience”, alcuni pregevoli (capo)lavori sono rimasti pressoché
dimenticati e mai entrati a far parte del grande repertorio. Di questo bizzarro
destino fa parte il Secondo concerto in Sol maggiore op. 44 di
Čajkovskij, schiacciato dalla notorietà strabordante del Concerto in Si bemolle
minore ma non meno felice in quanto a originalità, virtuosismo e tensione
emotiva. Nikolai Rubinstein, dopo le severe critiche mosse al Primo, si
ricredette sul valore di quell’opera, divenendone eccellente interprete e
accrescendone la popolarità, ed è per questo che Čajkovskij,
quasi per ricambiare, gli dedicò il suo secondo concerto pianistico. ata, che mi hanno lasciato in estasi totale
dopo l’esibizione di Mosca”. Composto rapidamente nel corso del 1879, nel marzo
successivo il concerto era già ultimato compresa l’orchestrazione. Per Čajkovskij, critico implacabile di se stesso, è
una delle poche proprie composizioni che lo appaghino totalmente, ritenendolo
perfetto. Le osservazioni di Rubinstein non tardarono a venire, ora molto più
caute, e riguardarono il rapporto del solista con l’orchestra, secondo lui
troppo “episodico”, aggiungendo però che forse si sbagliava. Critiche che non
turbarono stavolta il Compositore, che un anno dopo, nel marzo del 1881, rimase
annichilito dalla morte improvvisa di
Nicolai, tanto da lasciare immediatamente Parigi per partecipare ai funerali.
Fu questo motivo a differire l’esecuzione in patria di questo splendido
concerto, il più virtuosistico dei tre scritti dal compositore: sepolto
Rubinstein, che senz’altro gli avrebbe dato duratura fama come era avvenuto per
il Primo, questo lavoro ebbe vita alquanto travagliata, a cominciare dalla sua
prima esecuzione che non avvenne in Russia, bensì negli Stati Uniti, dove la
New York Philarmonic diretta da Theodore Thomas lo eseguì il 12 novembre 1881,
pianista Madeline Schiller. La prima in Russia si avrà solo nel maggio 1882 con
al piano Sergei Taneyev, allievo di Čajkovskij,
sotto la direzione di Anton Rubinstein, fratello del defunto Nicolai.
Sinfonia
n. 5 in Mi minore op. 64
Composta
fra il maggio e l’agosto 1888, La Sinfonia n. 5 in Mi minore op. 64 fu eseguita per la prima volta a San Pietroburgo al Teatro Mariinsky
nel novembre di quell’anno, sotto la direzione dell’Autore. Similmente alla
Quarta, è una sinfonia ciclica, ovvero presenta un tema principale (nel suo
celebre esordio esposto dal clarinetto nel registro grave), che ritorna negli
altri movimenti e che identifichiamo come tema del destino, un fato cui fa
cenno lo stesso compositore nel suo diario il 15 aprile 1888. Dal carattere
funebre dell’inizio il tema si trasformerà nell’ultimo tempo in una sorta di
marcia trionfale, secondo il paradigma per
aspera ad astra, che dalla Quinta sinfonia di Beethoven sarà caro ai grandi
sinfonisti tardo romantici, soprattutto a Mahler, volgendo in anelito di vita i
presupposti cupi e funerei degli esordi: un ottimismo che non troveremo più
nella Sesta, la Sinfonia Patetica, che con il celebre Adagio lamentoso concluderà la parabola
artistica e la vita stessa del Compositore.Scritta nei quattro movimenti
tradizionali, la Quinta non ebbe da principio particolare fortuna, tanto che,
dopo la seconda esecuzione, in un momento di tetro pessimismo, il compositore
stesso ebbe a dire “Sono giunto alla conclusione che si tratta di un
fallimento”. Fu durante la seconda Guerra mondiale che essa venne rivalutata,
divenendo celebre: eseguita e diffusa dalla Filarmonica di Leningrado durante
l’assedio dell’ottobre 1941 e da Radio Londra, essa simboleggiò in quei momenti
terribili la “vittoria finale attraverso la sofferenza e il conflitto”. Oggi la Quinta - una delle sinfonie più amate
e universalmente note – ha smentito i timori del suo artefice come quelli della
critica più retriva. Čajkovskij, grande
musicista tragico che si affaccia sugli abissi dell’animo umano, è qui
inarrivabile poeta, come dimostrano i tempi di mezzo – l’Andante cantabile con alcuna licenza e la Valse - nonché uno dei più grandi orchestratori della storia.
Zhang Xian, conosciuta per
la sua "presenza dinamica nella buca" (The Guardian), è Direttore Musicale dell'Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi dal settembre 2009, per la sesta stagione consecutiva
(2014-15). Il concerto ai BBC Proms del settembre 2013, con un programma di
arie verdiane (con il tenore Joseph
Calleja) e la Sinfonia dal Manfred di
Tchaikovsky, è stato trasmesso live sulle
piattaforme BBC. Nella Stagione 2014/2015, Zhang Xian e l'Orchestra Verdi
avranno un ruolo molto importante negli eventi culturali di EXPO 2015 che si terrà a Milano. In Europa
Zhang Xian lavora al massimo livello come direttore ospite, lavorando
regolarmente con orchestre come la London Symphony e il Royal Concertgebouw.
Impegni futuri includono la Rotterdam Philharmonic Orchestra, la Netherlands
Radio Philharmonic Orchestra, la BBC National Orchestra of Wales, la Gothenburg
Symphony Orchestra e la European Union Youth Orchestra, con la quale sarà in
tour in importanti festival europei nel mese di agosto 2015. Zhang Xian è
costantemente presente in America del Nord e i suoi impegni in questa stagione
includono la New Jersey Symphony, la Los Angeles Philharmonic e la Ottawa’s
National Arts Centre Orchestra. Nella sua nativa Cina, dirigerà in questa
stagione la Shanghai Symphony Orchestra, la China Philharmonic Orchestra e la
Guangzhou Symphony Orchestra. Descritta da The Guardian come "cuore verdiano", la scorsa stagione ha
aperto le celebrazioni del bicentenario di Verdi con la produzione di Francesca
Zambello de La forza del destino con
la Washington National Opera e ha chiuso con un debutto di grande successo per
la Welsh National Opera dirigendo Nabucco,
sia a Cardiff che al Savonlinna Opera Festival. I prossimi impegni operistici
sono Romeo e Giulietta per il Teatro
alla Scala in autunno 2014, il ritorno alla English National Opera in autunno
2015 e il suo debutto con la Den Norske Opera a gennaio 2016. Durante la
sua carriera Zhang Xian ha sostenuto diversi compositori cinesi. Nel maggio
2008 ha completato un tour di sei concerti in Cina con l'Orchestra della
Juilliard School, durante il quale è stata eseguita a Shanghai, Pechino e
Suzhou Ge Xu di Chen Yi. Ha anche
condotto Fanfare di Huang Ruo con la
New York Philharmonic; dirigerà Iris
Dévoilée di Qigang Chen con la BBC National Orchestra of Wales, e
Resurrection Concerto di Tan Dun con la Filarmonica di Los Angeles, come parte
dei festeggiamenti per il Capodanno cinese. Nel 2011 Zhang Xian è stata
nominata Direttore Artistico della NJO, Dutch Orchestra e Ensemble Academy. Nata
a Dandong, Cina, ha fatto il suo debutto professionale con Le nozze di Figaro alla Central Opera House di Pechino all'età di
20 anni. Ha studiato al Conservatorio Centrale di Beijing - ottenendo sia il
diploma che il Master of Music - dirigendo per un anno prima di trasferirsi
negli Stati Uniti nel 1998, dove nel 2002 è stata nominata Assistant Conductor
della New York Philharmonic, diventandone successivamente Direttore Associato e
prima titolare della Arturo Toscanini Chair.
Giuseppe Andaloro è considerato uno degli interpreti più apprezzati
della sua generazione, svolge sin da giovanissimo un’appassionata e intense
attività concertistica ospite di importanti festival (Salzburger Festspiele,
Ruhr Klavier, Spoleto Due Mondi, Bucarest Enescu, Ravello, Duszniki-Zdròj
Chopin, Festival Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia e Bergamo) presso le
più prestigiose sale del mondo. Si è inoltre esibito come solista con la London
Philharmonic Orchestra, NHK Symphony Orchestra Tokyo, Singapore Symphony
Orchestra, Hong Kong Philharmonic Orchestra, Philharmonische Camerata Berlin,
London Mozart Players, collaborando con direttori del calibro di Vladimir
Ashkenazy, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, e con artisti quali Sarah Chang,
Giovanni Sollima, Sergj Krylov, John Malkovich. Vincitore assoluto in alcuni dei
più prestigiosi concorsi internazionali per pianoforte (International Competition
of London, Porto, Sendai, Hong Kong, “Ferruccio Busoni” di Bolzano), nel 2005 è
stato premiato per Meriti Artistici anche dal Ministero italiano per i Beni e
le Attività Culturali. Tiene masterclass in Italia e all’estero (Tokyo Showa
University, Fresno California State University, International Keyboard Academy
of Thailand, Kuala Lumpur Chopin Society). È stato ospite solista presso varie
emittenti radiofoniche e televisive: da NHK-BS2 Tokyo a BBC Radio 3 Londra,
Radio France Musique, Amadeus 103.7 Buenos Aires, Classic FM Radio Allegro
Johannesburg, RTSI Lugano, Radiodifusao Portoguesa, Rai Radio 3 Italia, German
Radio SWR2, Radio Vaticana, WRR Dallas Radio Classica, Hong Kong Radio 4,
Singapore Symphony 92.4FM, Fresno Valley Public Radio. Ha al suo attivo
numerose incisioni discografiche: il suo ultimo album Cruel Beauty (novembre 2013), edito da Sony, è una “world
premiére” di musiche italiane del tardo
Rinascimento e del primo Barocco, per la prima volta registrate con un
pianoforte moderno. Nel luglio 2014 il debutto con l’Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia a Roma e nel
settembre 2014 il debutto con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi al
Teatro alla Scala. Il prossimo ottobre, un tour in Asia con tappe a Hong Kong e
Bangkok. Il suo repertorio spazia dalla musica rinascimentale italiana alla
moderna e contemporanea.
Concerto
straordinario
in
collaborazione con il Teatro alla Scala
Teatro
alla Scala, Milano
Domenica 14 settembre
2014 ore 20.00
Čajkovskij
Marcia slava op. 31
Concerto per pianoforte e orchestra n.
2
in Sol maggiore op. 44 (versione
Siloti)
Sinfonia n. 5 in Mi minore op. 64
Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Giuseppe
Andaloro
Direttore Zhang
Xian
Biglietti da 85.00 a 14.00 euro
Per informazioni e prenotazioni: 02.83389401/2/3 www.laverdi.org
(Comunicato
stampa)