Opera
in 4 atti
Musica
Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre
1813 – Milano, 27 gennaio 1901)
Libretto
Antonio Ghislanzoni (Lecco, 25
novembre 1824 – Caprino Bergamasco, 16 luglio 1893)
Prima rappresentazione: Il Cairo, Teatro dell'Opera, 24
dicembre 1871
Personaggi
Il re d’Egitto
(basso)
Amneris,
sua figlia (mezzosoprano)
Aida,
schiava etiope (soprano)
Radamès,
capitano delle guardie (tenore)
Ramfis,
capo dei sacerdoti (basso)
Amonasro,
re d’Etiopia, padre di Aida (baritono)
Una
sacerdotessa (soprano)
Un
messaggero (tenore)
Sacerdoti
e sacerdotesse, ministri, capitani, soldati, funzionari, schiavi e prigionieri
etiopi, popolo egizio
Balletto:
sacerdotesse, piccoli mori, schiavi etiopi, asiatiche, baiadere, seguito di
Amneris
La vicenda si svolge in Egitto
ATTO
I
Scena
I
Grande sala del palazzo del re a Menfi. Ai lati, statue monumentali e
arbusti in fiore; sullo sfondo, palazzi, templi e piramidi
Ramfis,
capo dei sacerdoti, e Radamès, eroico capitano dell’esercito faraonico,
condividono la preoccupazione per una nuova invasione degli Etiopi. Presto il
re rivelerà il nome del condottiero nominato da Iside per guidare le truppe reali;
Radamès si augura di poter essere lui il prescelto, per coprirsi di gloria e restituire
patria e dignità ad Aida, la donna che, corrisposto, ama segretamente. Aida,
figlia del re d’Etiopia Amonasro, è stata, infatti, ridotta in schiavitù dagli
Egiziani e si trova al servizio di Amneris. Quest’ultima, figlia del faraone, è,
a sua volta, anch’ella innamorata di Radamès e vede in Aida una temibile
rivale.
Un
messaggero annuncia che gli Etiopi, guidati da Amonstro, stanno per attaccare
Tebe e il re, seguito da guardie, ministri e sacerdoti, annuncia che Radamès è
l’eroe designato. Tutti esultano tranne Aida, combattuta tra l’amore per il suo
popolo e il padre e la passione per Radamès.
Scena II
Interno del tempio di Vulcano
All’interno del tempio, durante la cerimonia di propiziazione, le danze
mistiche e le invocazioni agli dei, Radamès, con il capo velato d’argento,
riceve da Ramfis la spada consacrata.
ATTO
II
Scena I
Una stanza dell’appartamento di
Amneris
Amneris,
assistita dalle ancelle, si prepara a festeggiare la vittoria del suo popolo
mentre piccoli schiavi mori danzano per lei. Quando entra Aida, per scoprire i
reali sentimenti della donna, le dà la falsa notizia della morte di Radamès sul campo di battaglia. La
donna, disperata, lancia un grido di dolore, rivelando in pieno il suo amore
per il condottiero. Amneris giura di vendicarsi.
Scena II
Le
trombe annunciano la vittoria e richiamano la popolazione alla cerimonia del
trionfo. Radamès, acclamato dalla folla, riceve da Amneris il serto della
vittoria, mentre il faraone gli promette di soddisfare ogni suo desiderio. Il condottiero
chiede allora che vengano liberati i prigionieri nemici, non sapendo che tra di
loro vi è anche Amonasro, padre di Aida. Tutti invocano la clemenza, anche
Ramfis che, però, convince il faraone a trattenere Aida e un guerriero (in
realtà Amonasro sotto mentite spoglie), che
giura di aver sepolto il re degli Etiopi. A Radamès viene infine promessa la
mano di Amneris, mentre Aida piange il proprio destino e il re degli Etiopi
giura vendetta.
ATTO
III
Le acque quiete del Nilo, rocce di
granito tra i palmizi frondosi, il tempio di Iside che si staglia contro il
cielo stellato. Una barca approda silenziosa sulle rive sacre
Amneris, guidata dal gran sacerdote, si reca a pregare al tempio di Iside. Nel
frattempo Amonasro, che ha scoperto l’amore tra la figlia e Radamès, convince
la donna a tradire l’amante e a farsi rivelare i piani di battaglia degli
Egiziani. Aida prima rifiuta, poi cede alle minacce del Padre.
Parlando
con Radamès, Aida riesce a farsi rivelare il sentiero che percorreranno le
truppe egizie. Amonasro, esultante, esce allora dal nascondiglio, mentre
Radamès si rende conto di avere tradito senza volere il suo popolo.
Sopraggiunge Amneris con Ramfis: Radamès, dopo aver fatto fuggire l‘amata con
il padre, si consegna al gran sacerdote per espiare il tradimento, sia pure
involontario.
ATTO
IV
Scena I
Una sala maestosa nel palazzo del re d’Egitto, sulla sinistra la porta
che conduce ai sotterranei delle sentenze
Amneris ordina che le sia portato il prigioniero ed esorta Radamès a rinunciare
ad Aida, in cambio della salvezza. Ma Radamès, deciso a morire per la perdita
dell’amante, rifiuta qualsiasi aiuto: è condotto davanti al tribunale dai sacerdoti
ed è condannato a essere sepolto vivo.
Scena II
Al piano superiore, il tempio splendente d’oro e di luce di Vulcano;
sotto, la cripta in cui Radamès sta per essere murato
I sacerdoti chiudono il sotterraneo, mentre Radamès invoca il nome di Aida; all’improvviso,
quasi come in un sogno, la donna compare. Ha deciso di sacrificarsi insieme al
suo amato. I due si abbracciano e, insieme, affrontano la morte mentre Amneris,
nel tempio, invoca la pace.
Fonti:
Fonti:
giuseppeverdi200.gov.it
Dizionario dell’opera 2002 a cura di Piero Gelli,
Baldini&Castoldi, Milano 2001
Adriana Benignetti