Dal 24 aprile al 4 maggio, sette rappresentazioni della tragedia
lirica in due atti di Bellini con la regia di Stephen Medcalf e la direzione di
Julian Kovatchev
«Norma è un vero e
proprio fiore sbocciato agli esordi del Romanticismo europeo, movimento giunto
alla massima espressione durante i primi decenni del diciannovesimo secolo. Il
libretto è uno dei migliori che Felice Romani abbia prodotto e presenta
caratterizzazioni psicologiche verosimili nel ritrarre personaggi vividamente
delineati, conflitti emozionanti e rapporti personali complessi.
Le strutture
musicali precorrono i tempi (la distinzione tra aria e recitativo inizia a
mostrare segni di sgretolamento) e la partitura è fluida e sensibile ai
contenuti drammatici. Per citare Richard Wagner: «La musica di Bellini viene dal cuore ed è intimamente legata al testo».
Le lunghe linee melodiche di Bellini, tanto ammirate da Verdi, rappresentano
l’essenza del Romanticismo, ed è dunque un vero peccato che Norma sia conosciuta, al grande pubblico,
per una sola aria memorabile e per un repertorio di assurdità operistiche. Una
delle principali ragioni per cui l’opera è sottovalutata, è forse il contesto
storico poco conosciuto. Il 50
a . C. è un’epoca davvero lontana e la storia, quando è
così distante, tende a trasformarsi in un mondo fantastico e fuori dal tempo, popolato
da schiere di lugubri Druidi coperti da lunghe tonache, intenti a svolgere
rituali privi di senso, dove Norma appare come l’archetipo di una valchiria ed
il tenore, in divisa da legionario romano, mette in mostra le gambe. Ne deriva
una grande difficoltà per il
pubblico a comprendere, nonché a prendere sul serio, la realtà raffigurata e,
quando il contesto non è convincente,
diventano poco credibili anche i rapporti tra i personaggi principali. Potremmo
paragonare Norma ad un bel quadro. Le
spettacolari scene pubbliche rappresentano la cornice, ma la vera e propria “tela
dipinta”, per così dire, dell’azione drammatica risiede nelle più intime scene
centrali: l’ossessione amorosa, la gelosia, il senso di colpa ed il tradimento
sono qui emozioni cariche della medesima intensità riscontrabile nelle opere
del Verismo del tardo diciannovesimo
secolo. Queste scene private,
tuttavia, si caricano di significato solo quando si riesce a far leva
efficacemente sulle scene pubbliche e collettive per creare un contesto
politico credibile ed un mondo abitato da esseri umani a cui ci si può
relazionare. In altre parole, la cornice può rovinare il quadro stesso, anche
se il dipinto è di buona qualità. Mi sembra dunque di vitale importanza il
comprendere che l’opera si svolge durante un’occupazione e che i Druidi non
sono sacerdoti assetati di sangue, ma comuni individui, resi più forti dalla
propria fede profonda nell’opposizione all’oppressore romano. [...]». (da “Norma: l’essenza del romanticismo”: note di regia
di Stephen Medcalf)
Sarà ambientata ai primi dell’Ottocento, durante la guerra d’indipendenza
spagnola Norma in scena al Teatro Lirico di Cagliari dal 24 aprile al
4 maggio per 7 rappresentazioni. La
prima di giovedì 24 aprile alle
20.30 inaugura contemporaneamente la Stagione lirica e di balletto 2014 e il XIV Festival di
Sant’Efisiodel Teatro Lirico di Cagliari.
La tragedia lirica in due atti di
Vincenzo Bellini (Catania, 1801 – Puteaux, 1835) su libretto di
Felice Romani dalla tragedia Norma ou
L’infanticide di Alexandre Soumet andrà in scena in un allestimento che
porta la firma, per la regia, di Stephen
Medcalf (alla sua prima volta
con quest’opera), per le scene e i costumi di Nicky Shaw e per le luci di
Simon Corder.
Sul podio di Orchestra e il Coro del Teatro Lirico (quest’ultimo diretto da Marco Faelli),
sarà Julian Kovatchev.
Nel cast vocale: Roberto
Aronica (22, 24, 27, 29 ore 20.30, 1, 4)/Francesco Anile (23, 26, 29 ore 11, 30) (Pollione); Riccardo
Zanellato (22, 24, 27, 29 ore 20.30, 30, 4)/Dario Russo (23, 26, 29 ore 11, 1) (Oroveso); Iano Tamar
(22, 24, 27, 29 ore 20.30, 1, 4)/Daniela
Schillaci (23, 26, 29 ore 11, 30) (Norma);
Veronica Simeoni (22, 24, 27, 29 ore
20.30, 1, 4)/Elena Belfiore (23, 26,
29 ore 11, 30) (Adalgisa); Rosanna Lo Greco (Clotilde); Gilberto Mulargia
(Flavio).
L’opera, della durata complessiva di tre ore circa compreso un
intervallo, viene, ovviamente, rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai
tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei
sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la
comprensione del libretto.
Norma, assente dal 1988 da Cagliari
(l’ultima edizione, all’Auditorium del Conservatorio, vide Katia Ricciarelli
splendida protagonista), viene replicata: sabato
26 aprile alle 19 (turno G), domenica
27 aprile alle 17 (turno D), martedì
29 aprile alle 11 (ragazzi all’opera), martedì
29 aprile alle 20.30 (turno B), mercoledì
30 aprile alle 20.30
(turno F), giovedì 1 maggio alle 20.30
(turno C), domenica 4 maggio alle 17
(turno E).
Per
informazioni:
Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari,
telefono +39 0704082230 - +39 0704082249,
fax +39 0704082223, [email protected], www.teatroliricodicagliari.it
Adriana
Benignetti