Les Troyens
Grand-opéra
in due parti e cinque atti
Musica
Hector Berlioz (La Côte-Saint-André, 11
dicembre 1803 – Parigi, 8 marzo 1869) su libretto proprio
Prima rappresentazione
Karlsruhe, Teatro di corte, 6 e 7 dicembre 1890
Karlsruhe, Teatro di corte, 6 e 7 dicembre 1890
Personaggi
Parte prima La prise de Troie
Cassandre,
profetessa troiana, soprano
Ascagne,
figlio d’Enée, soprano
Hécube,
sposa di Priam, mezzosoprano
Polyxène,
figlia di Priam, soprano
Enée,
eroe troiano, tenore
Chorèbe,
amante di Cassandre, baritono
Panthée,
sacerdote troiano, basso
L’ombra
di Hector, eroe troiano, basso
Priam, re
di Troia, basso
Un
soldato troiano, baritono,
Un capo
greco, basso
Hélénus,
figlio di Priam, tenore
Andromaque,
vedova di Hector, mimo
Astyanax,
figlio di Hector, mimo
Soldati
troiani e greci, cittadini, donne, fanciulle e pastori
Parte seconda, Les Troyens a Carthage
Enée,
eroe troiano, tenore
Ascagne,
figlio d’Enée, soprano
Anna,
sorella di Didon, contralto
Narbal,
ministro di Didon, basso
Panthée,
sacerdote troiano, basso
Iopas,
poeta tiriano, tenore
Hylas,
giovane marinaio frigio, tenore
Due
sentinelle, baritono e basse
Mercure,
basso
Gli spettri
di Cassandre, soprano
Hector,
basso
Chorébe,
baritono
Priam,
basso
Tiriani,
Troiani, Cartaginesi, schiavi di Nubia, sacerdoti di Pluton, ninfe, satiri,
fauni
La trama (il testo è tratto da teatroallascala.org)
Parte prima La prise de Troie
Atto I
Il campo abbandonato dai Greci nella
piana di Troia
I Greci hanno tolto l’assedio alla città di Troia, e i
Troiani, dopo tanti anni di guerra, finalmente escono dalle mura e si
danno alla più grande esultanza. Credendolo un’offerta a Pallade,
decidono di portare in città il grande cavallo di legno che i Greci hanno
abbandonato. Tutti pensano di essere salvi, e non danno ascolto alle
profezie di Cassandra, che vede invece nella partenza dei Greci solo un inganno
che porterà alla rovina e alla morte tutti i Troiani.
Atto II
Quadro primo.
Una
stanza nel palazzo di Enea
Il destino
vuole che Troia perisca. Mentre il popolo festeggia con giochi in onore
degli dèi la libertà riconquistata, avvengono prodigi. Enea racconta
che Laocoonte ha colpito il cavallo di legno con una lancia e che subito
dopo è stato divorato da due orrendi serpenti. Credendo a un
sacrilegio, Priamo ordina che il cavallo sia subito portato in città.
Quadro secondo
Nel palazzo di Priamo, davanti all’altare
di Vesta
Invano Cassandra insiste nelle
sue profezie e cerca di convincere la folla accecata della rovina
che l’attende. Poco dopo, nella notte, l’ombra di Ettore appare
a Enea annunciandogli che Troia sta per essere presa dai Greci e che il
suo destino è di andare in Italia per fondare una nuova città e
trovarvi morte gloriosa. Mentre i Greci si impossessano delle mura e dei
palazzi, seminando incendi e morte, Enea combatte l’ultima battaglia
e si apre un varco con i suoi fidi, portando con sé il tesoro di Priamo.
Cassandra e le donne troiane si uccidono piuttosto che cadere in mano
ai vincitori.
Parte seconda, Les Troyens a Carthage
Atto III
Una grande sala del palazzo di
Didone a Cartagine
Siamo a Cartagine, la nuova città dove regna Didone. Vi si festeggia la
prosperità e la nuova ricchezza, e la regina nel corso di una
cerimonia riceve l’omaggio del suo popolo laborioso. Viene annunciato
l’arrivo di stranieri dal mare, e Didone li accoglie con amicizia. Sono
i Troiani, guidati da Enea, la cui presenza turba la regina. Proprio
in quel momento si apprende che Iarbas, re dei Numidi, si appresta a
conquistare con le armi Cartagine. Enea si offre di combattere a
fianco dei Cartaginesi contro il re barbaro.
Atto IV
Quadro primo
Vinti i Numidi, Enea resta ospite di
Didone. Fra l’eroe e la regina è nato un amore, che è visto con
simpatia dalla sorella di Didone, Anna, ma che preoccupa il fedele Narbal.
Quadro secondo
I giardini di Didone in riva al mare
Si fanno grandi feste, cacce e
balli; Enea, dimentico degli ordini degli dèi che vogliono che il suo
destino si compia in Italia, si abbandona alla passione; Didone dimentica
la fedeltà al marito morto. Ma Mercurio interviene con un grido
ammonitore: Italia!
Atto V
Quadro primo
Notte: la riva del mare
gremita di tende troiane
Enea non può sfuggire al destino. Le ombre dei morti lo perseguitano ed
egli deve decidere la partenza. Malgrado l’amore per Didone, deve
dare alla flotta l’ordine di salpare. La spiegazione fra i due amanti è
drammatica e tenera insieme.
Quadro secondo
Nella casa di Didone
Didone torna disperata nelle
sue stanze, combattuta fra odio e amore: chiede alla sorella di implorare
Enea perché resti, ma viene informata che la flotta troiana ha già
preso il mare.
Quadro terzo
Nei giardini di Didone
La regina fa preparare un
sacrificio per gli dèi degli inferi, e si trafigge sul rogo con la spada.
Ha la visione di una vendetta futura su Roma, a opera di Annibale,
poi però la profezia si muta nel trionfo totale di Roma. I Cartaginesi
maledicono per il futuro i Romani, mentre se ne annuncia il totale
trionfo imperiale. La volontà degli dèi sarà esaudita e il sacrificio di
Didone resterà senza frutti.
Adriana Benignetti