Lunedì 3 febbraio
alle ore 20.30, un concerto straordinario, presso l’Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo, celebrerà l’apertura dell’anno del turismo Italia-Russia
(Foto di Francesco Maria Colombo) |
(Foto di Artyom Makeyev) |
Sarà un debutto, quello
della Russian National Orchestra sul palco di Largo Mahler, lunedì 3
febbraio alle ore 20.30. Prima orchestra indipendente della Russia,
vincitrice nel 2004 del Grammy Award (prima orchestra russa a vincere il più ambito
riconoscimento mondiale dell’industria discografica) la RNO è stata fondata nel
1990 da Mikhail Pletnev, celebre
pianista e direttore d’orchestra.
E sarà proprio Pletnev a guidare la compagine
orchestrale in un concerto straordinario che intende celebrare l’apertura dell’anno del turismo Italia-Russia.
Interamente russo anche il programma della serata che vedrà l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. e in
do minore op. 18 di Rachmaninov (nel quale, solista d’eccezione, sarà il
pianista Roberto Cominati) e la Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 di Čajkovskij.
Fin
dal suo debutto a Mosca nel 1990, la Russian
National Orchestra è richiestissima in tutto il mondo. L’Evening Standard ha commentato così il
suo debutto ai BBC Proms di Londra
nel 1996: “Ha suonato con tale accattivante bellezza che il pubblico ne è
rimasto estasiato”. Nel 2004 l’orchestra è stata descritta come “un simbolo
vivente di quello che c’è di meglio nell’arte russa” (Miami Herald) e “quanto di più vicino alla perfezione si possa
immaginare” (Trinity Mirror). La Russian National Orchestra è stata la
prima orchestra russa a suonare in Vaticano e in Israele e, inoltre, mantiene
un nutrito programma internazionale di tournée, esibendosi in Europa, Asia e
nelle Americhe. L’Orchestra è ospite frequente dei festival più prestigiosi e
dal 1999 si produce in una serie annuale di concerti negli Stati Uniti. La RNO
vanta una grande popolarità tra il pubblico radiofonico di tutto il mondo e i
suoi concerti vengono regolarmente trasmessi dalla National Public Radio negli Stati Uniti e dalla European Broadcasting Union. La
rivista Gramophone ha definito il primo cd della RNO (1991)
“un’esperienza che ispira soggezione; è possibile che degli esseri umani
possano suonare così?”, definendola come la migliore registrazione della Patetica di Tchaikovsky della storia. Da
allora l’Orchestra ha inciso più di 70 dischi per le etichette discografiche
Deutsche Grammophon e PentaTone Classics, collaborando con direttori che
includono il suo fondatore e direttore artistico Mikhail Pletnev, Vladimir
Jurowski, Mstislav Rostropovich, Kent Nagano, Alexander Vedernikov e Paavo
Berglund. Nel 2003 l’Orchestra ha firmato un nuovo contratto con l’etichetta
PentaTone Classics. Uno dei primi risultati di questa collaborazione – una
registrazione di Pierino e il lupo di
Prokofiev e di Wolf Tracks di Beintus
con la direzione di Kent Nagano – si è aggiudicata il Grammy Award nel 2004,
rendendo la RNO la prima orchestra russa a vincere il più ambito riconoscimento
mondiale dell’industria discografica. Unica tra le principali orchestre russe,
la RNO è indipendente dal governo e ha sviluppato una propria struttura
peculiare. I suoi programmi artistici vengono ideati e guidati da un organismo
interno - il Conductors’ Collegium -
un gruppo di direttori di fama internazionale che se ne dividono il podio.
Un’altra innovazione della RNO è il Cultural
Allies, un progetto continuamente rinnovato che comprende scambi tra
artisti in Russia e in Occidente e la commissione di nuovi lavori. La Russian
National Orchestra è un’istituzione che si avvale del contributo di privati ed
è governata da un comitato multinazionale di fiduciari di spicco. Le fondazioni
affiliate comprendono il Russian National
Orchestra Trust (UK), la Russian Arts
Foundation e l’American Council of
the RNO.
Mikhail Pletnev è un artista il cui
genio come pianista, direttore d’orchestra e compositore incanta e sbalordisce
il pubblico di tutto il mondo. Al suo talento musicale, Mikhail Pletnev unisce
una potenza tecnica strabiliante, di grande impatto emozionale; la sua ricerca
interpretativa è tesa a fondere istinto ed intelletto. Alla tastiera, così come
sul podio, Mikhail Pletnev è riconosciuto come uno dei più raffinati artisti
del nostro tempo. Pletnev è stato vincitore, a soli 21 anni, del Concorso
“Medaglie d’Oro” e del primo premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky (una
vittoria che gli ha regalato la celebrità in tutto il mondo). Nel 1988 è stato
invitato a esibirsi al lo storico summit di Washington, dove ha stretto una
salda amicizia con Mikhail Gorbachev. Nel 1990 è riuscito a fondare la Russian National Orchestra, prima
orchestra indipendente della storia della Russia: un progetto sicuramente
rischioso, nonostante l’importante sostegno di Gorbachev, realizzato grazie alla fama raggiunta e alla totale dedizione.
Molti dei più bravi musicisti russi, condividendo la sua visione di un nuovo
modo di fare arte, si sono uniti a lui per promuovere la Russian National Orchestra. Sotto la sua direzione, la RNO
raggiunge in pochi anni una posizione prestigiosa tra le orchestre più
importanti del mondo. Mikhail Pletnev considera la Russian National Orchestra come una delle sue gioie più grandi e,
ancora oggi, ricopre la carica di Direttore Artistico e Direttore Principale. Nel
2006 è stato fondato il Mikhail Pletnev
Fund for the Support of National Culture, organizzazione no-profit a
sostegno di importanti iniziative e progetti culturali, tra cui il Volga Tour
della RNO ed il Mikhail Pletnev Beethoven
Project, in collaborazione con Deutsche Grammophon. In qualità di direttore
ospite, Mikhail Pletnev appare regolarmente con orchestre quali la Philharmonia di Londra, la Mahler Chamber Orchestra, la Filarmonica
di Tokyo, l’Orchestra del Concertgebouw,
la London Symphony Orchestra, la
Filarmonica di Los Angeles e l’Orchestra Sinfonica di Birmingham. Nel 2008 è
stato nominato Direttore Ospite Principale dell’Orchestra della Svizzera
Italiana a Lugano. Come pianista solista e interprete di recital, Pletnev
appare regolarmente nelle capitali musicali di tutto il mondo. Le sue
registrazioni e le sue performance hanno dimostrato che egli è un interprete
eccezionale di un vasto repertorio. Le
registrazioni di Mikhail Pletnev per Deutsche
Grammophon hanno ricevuto numerosi premi tra i quali un Grammy Award nel
2005 per il cd che contiene il suo arrangiamento per due pianoforti della Cenerentola di Prokoviev, eseguito con
Martha Argerich. Il cd gli Studi
Sinfonici di Schumann (2004) e le
sue registrazioni dei Concerti per
pianoforte n.3 di Rachmaninov e Prokoviev con la Russian National Orchestra diretta da Mstislav Rostropovich (2003)
hanno ricevuto la nomination per i Grammy Awards. L’album contenente le Sonate
per pianoforte di Scarlatti (Virgin/EMI) ha invece ricevuto il Gramophone Award
nel 1996 e, a tal proposito, il BBC Music
Magazine ha scritto: “un modo di suonare il pianoforte sublime … questa
interpretazione da sola sarebbe sufficiente per garantire a Pletnev un posto
tra i più grandi pianisti mai conosciuti”. Nel 2007 Mikhail Pletnev ha
registrato tutti i Concerti per pianoforte di Beethoven per Deutsche Grammophon
e il cd contenente i Concerti n. 2 e n. 4 è stato nominato “Miglior
registrazione di concerto del 2007” dalla Tokyo
Record Academy. Le opere composte da Mikhail Pletnev comprendono Classical Symphony, Triptych Symphony Orchestra, Fantasy
on Kazakh Themes e Capriccio for
Piano and Orchestra. Le sue impareggiabili trascrizioni per pianoforte de Lo Schiaccianoci
e de La Bella Addormentata di Tchaikovsky sono state selezionate, insieme
con la sua interpretazione del Secondo Concerto per Pianoforte e delle Stagioni di Tchaikovsky, per l’antologia
Great Pianists of the 20th Century
(Philips Classics). Figlio di musicisti, Mikhail Pletnev ha diretto e imparato
a suonare molti strumenti sin da bambino e, giovanissimo, si è diplomato al
Conservatorio di Mosca. Oggi è uno degli artisti più rinomati ed influenti
della Russia. Membro del Consiglio Culturale Russo, nel 2007 ha ricevuto il
Premio Presidenziale per i suoi contributi alla vita artistica della Nazione. Per
lui i ruoli artistici di pianista, direttore e compositore sono indivisibili.
Si considera, semplicemente, un musicista.
Roberto Cominati All’indomani del suo
recital al Festival di Salisburgo, così scriveva la Salzburger Nachrichten: «...Inesauribili
i suoi colpi sfumati quando esplora la preziosità di Debussy nella sua
incantevole atmosfera di suono, affascinante la mistura di calore e di fine
tecnica nel Tombeau de Couperin di Ravel, memorabile la sua passionale
freddezza nell’ondeggiante e poco profonda trascrizione della Valse…». Nato
a Napoli nel 1969, Roberto Cominati ha cominciato giovanissimo lo studio del
pianoforte, partecipando già dal 1976, con i più alti riconoscimenti, ai più
importanti concorsi pianistici italiani, ottenendo a otto anni l’ammissione per
meriti speciali al Conservatorio S. Pietro a Majella. Ha studiato dal 1984 con
Aldo Ciccolini all’Accademia Superiore di Musica “Lorenzo Perosi” di Biella e
dal 1989 con Franco Scala all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di
Imola. Vincitore nel 1991 del Primo premio al Concorso Internazionale “Alfredo
Casella” di Napoli, nel 1993 si è imposto all’attenzione della critica e delle
maggiori istituzioni concertistiche europee con il Primo premio al Concorso
Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano. Nel 1999 ha ottenuto il Prix
Jacques Stehman del pubblico della RTFB e della TV5 France, nell’ambito del
Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. Dopo i premi prestigiosi, Roberto
Cominati ha intrapreso una carriera intelligente, senza disperdersi in attività
frenetica ma privilegiando orchestre e direttori di rango, un repertorio
stimolante e persino alcune passioni extramusicali, come quella del volo, che
testimoniano una grande apertura mentale. Ospite delle più importanti società
concertistiche italiane e di istituzioni quali laVerdi di Milano, il Teatro
alla Scala di Milano, il Comunale di Bologna, la Fenice di Venezia, il Maggio
Musicale Fiorentino, il San Carlo di Napoli, l’Accademia di Santa Cecilia di
Roma, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, l’Accademia Chigiana
di Siena, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha suonato al Théâtre Châtelet
di Parigi, al Kennedy Center di Washington, al festival di Salisburgo, alla
Beijing Concert Hall, alla Konzerthaus di Berlino, e ancora in Inghilterra,
Giappone, Australia, Belgio, Olanda, Finlandia. Spagna. Ha collaborato con
molti celebri direttori d’orchestra, fra i quali sir Simon Rattle, Andrey
Boreyko, Leon Fleisher, Daniel Harding, Yuri Ahronovitch, David Robertson,
Aleksandr Lazarev. Nel gennaio 2013 ha debuttato a Monaco, ottenendo un grande
successo personale che gli è valso un immediato reinvito per il 2014. Ha inciso
per Amadeus Elite l’integrale pianistica di Maurice Ravel uscita in 2 cd nel
gennaio 2012, suscitando un grande successo di critica e ottenendo, tra le
altre, le prestigiose 5 stelle della rivista Musica.
Biglietti euro 20,00/15,00/10,00
Per informazioni
e prenotazioni:
Auditorium di Milano fondazione Cariplo,
orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org
Adriana Benignetti