lunedì 20 gennaio 2014

Gli “Amici della Scala” ricordano Claudio Abbado

Il più grande rossiniano – Il più grande verdiano – Il più grande mahleriano

La sua Cenerentola è stata fantastica, e ha contribuito alla riscoperta del compositore pesarese.
 
Ha portato alla Scala Mahler e lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Nel suo primo concerto sinfonico alla Scala ha diretto la Seconda sinfonia.

Memorabile il Don Carlo con Ronconi, che fu una pietra miliare, e il Ballo in maschera. E poi il Macbeth eSimon Boccanegra con Strehler.

Il grande rapporto con Pollini.

L'intenso rapporto con la Scala e Milano, la sua città che molto ha amato.

L'amore per la musica contemporanea e soprattutto la collaborazione con Nono.

Di lui è stata straordinaria l'illuminata e al contempo artistica managerialità, la sua capacità di fondare orchestre, formarle e dirigerle. Un assemblatore.

La fondazione dell’orchestra Filarmonica della Scala è uno dei più grandi regali che ha fatto a Milano.

Il lavoro  a Vienna con i Wiener e la rivoluzione con i Berliner, il passaggio da Karajan al suo stile, ha cambiato lo stile di un’orchestra e non di un’orchestra qualunque.
Riuscire a cambiare e trasformare i Berliner è stato epocale.

Il suo ritorno alla Scala nel 2012.