lunedì 9 novembre 2015

“Feuersnot”: la trama

(Foto: volksoper.at)
Feuersnot
Poema cantato in un atto

Musica 
Richard Strauss (Monaco di Baviera, 11 giugno 1864 – Garmisch-Partenkirchen, 8 settembre 1949)

Libretto 
Ernst von Wolzogen (Breslavia, 23 aprile 1855 – Wolfratshausen, 30 luglio 1934)

Prima rappresentazione
Königliches Opernhaus, 21 novembre 1901

«Dopo l’insuccesso di Guntram avevo un po' perduto il coraggio di scrivere per il teatro. Poi mi capitò fra le mani la leggenda fiamminga Das erloschene Feuer von Audenarde [Il fuoco spento di Audenarde] e mi venne l’idea di comporre un breve intermezzo contro il teatro, per motivi personali e per prendermi una piccola vendetta contro la cara città natale, dove, come trent’anni prima il grande Riccardo [...] avevo fatto esperienze così poco piacevoli». Richard Strauss

Personaggi
Schweiker von Gundelfinken, burgravio (tenore)
Ortolf Sentlinger, borgomastro (basso)
Dietmut, sua figlia (soprano)
Elsbeth (mezzosoprano)
Wigelis (contralto) e Margret (soprano), sue compagne d’infanzia
Kunrad, livellatore (baritono)
Jörg Pöschel, oste (basso)
Hämerlein, merciaio (baritono)
Kofel, fabbro (basso)
Kunz Gilgenstock, fornaio e birraio (basso)
Ortlieb Tulbech, maestro bottaio (tenore)
Ursula, sua moglie (contralto)
Ruger Aspeck, vasaio (tenore)
Walpurg, sua moglie (soprano)

Cittadini e cittadine, uomini al servizio del burgravio, bambini

Le vicende si svolgono a Monaco, in epoca imprecisata

Tutti i bambini della città bussano di casa in casa per chiedere la legna da utilizzare per i fuochi nella notte di San Giovanni. Diemut e le sue amiche d’infanzia cantano e offrono doni e leccornie ai bambini. Da un’abitazione esce Kunrad che accontenta i bambini e fa credere loro di avere dei poteri magici: alla notizia la folla per strada inizia parla, chiedendosi se Kunrad sia un matto o un balordo. Il giovane è, in realtà, innamorato di Diemut e la bacia davanti alle altre ragazze. Diemut è imbarazzata, scappa via e decide di far pentire Kunrad per il suo gesto, rifiutandosi di partecipare alla festa: ma, mentre è da sola nella sua camera, il giovane arriva e le chiede quanto ancora dovrà penare. La ragazza finge di assecondarlo e gli cala dal balcone un cesto, nel quale Kunrad s’infila pensando di venire sollevato fino alla finestra. Diemut, però, fa iniziare la sua vendetta e lascia Kunrad penzolante e facendolo diventare oggetto di beffa di tutti i passanti. Maledicendo l’insensibilità degli abitanti di Monaco, l’uomo con un sortilegio spegne tutte le luci della città e cantando fa sapere ai passanti che solo il vero amore potrà riaccendere le luci. Diemut, pentita del suo gesto e ormai certa del suo amore, lo aiuta a raggiungere il balcone. Kunrad e Diemut si amano; le luci si riaccendono, i cuori si rasserenano e i festeggiamenti riprendono. I due cantano il loro amore («Notte d’estate! Insonne affanno! Che eterno sia, vogliamo. Diemut, / Maestro, io ti amo!»), mentre tutti tornano a ballare.


Adriana Benignetti