(Foto: volksoper.at) |
Feuersnot
Poema cantato in un atto
Musica
Richard Strauss (Monaco di
Baviera, 11 giugno 1864 – Garmisch-Partenkirchen, 8 settembre 1949)
Prima rappresentazione
Königliches
Opernhaus, 21 novembre 1901
«Dopo l’insuccesso di Guntram avevo
un po' perduto il coraggio di scrivere per il teatro. Poi mi capitò fra le mani
la leggenda fiamminga Das erloschene Feuer von Audenarde [Il
fuoco spento di Audenarde] e mi venne l’idea di comporre un breve
intermezzo contro il teatro, per motivi personali e per
prendermi una piccola vendetta contro la cara città natale, dove, come trent’anni
prima il grande Riccardo [...] avevo fatto esperienze così poco piacevoli». Richard Strauss
Personaggi
Schweiker von Gundelfinken, burgravio
(tenore)
Ortolf Sentlinger, borgomastro (basso)
Dietmut, sua figlia (soprano)
Elsbeth (mezzosoprano)
Wigelis (contralto) e Margret (soprano),
sue compagne d’infanzia
Kunrad, livellatore (baritono)
Jörg Pöschel, oste (basso)
Hämerlein, merciaio (baritono)
Kofel, fabbro (basso)
Kunz Gilgenstock, fornaio e birraio
(basso)
Ortlieb Tulbech, maestro bottaio
(tenore)
Ursula, sua moglie (contralto)
Ruger Aspeck, vasaio (tenore)
Walpurg, sua moglie (soprano)
Cittadini e cittadine, uomini al
servizio del burgravio, bambini
Le
vicende si svolgono a Monaco, in epoca imprecisata
Tutti i bambini della città bussano di
casa in casa per chiedere la legna da utilizzare per i fuochi nella notte di
San Giovanni. Diemut e le sue amiche d’infanzia cantano e offrono doni e
leccornie ai bambini. Da un’abitazione esce Kunrad che accontenta i bambini e
fa credere loro di avere dei poteri magici: alla notizia la folla per strada
inizia parla, chiedendosi se Kunrad sia un matto o un balordo. Il giovane è, in
realtà, innamorato di Diemut e la bacia davanti alle altre ragazze. Diemut è
imbarazzata, scappa via e decide di far pentire Kunrad per il suo gesto,
rifiutandosi di partecipare alla festa: ma, mentre è da sola nella sua camera,
il giovane arriva e le chiede quanto ancora dovrà penare. La ragazza finge di
assecondarlo e gli cala dal balcone un cesto, nel quale Kunrad s’infila
pensando di venire sollevato fino alla finestra. Diemut, però, fa iniziare la
sua vendetta e lascia Kunrad penzolante e facendolo diventare oggetto di beffa
di tutti i passanti. Maledicendo l’insensibilità degli abitanti di Monaco, l’uomo
con un sortilegio spegne tutte le luci della città e cantando fa sapere ai
passanti che solo il vero amore potrà riaccendere le luci. Diemut, pentita del
suo gesto e ormai certa del suo amore, lo aiuta a raggiungere il balcone.
Kunrad e Diemut si amano; le luci si riaccendono, i cuori si rasserenano e i
festeggiamenti riprendono. I due cantano il loro amore («Notte d’estate!
Insonne affanno! Che eterno sia, vogliamo. Diemut, / Maestro, io ti amo!»),
mentre tutti tornano a ballare.
Adriana Benignetti