Coreografia
Alexei Ratmansky (San Pietroburgo, 27 agosto 1968)
Musica
Dmitrij Šostakovič (San Pietroburgo, 25 settembre 1906 – Mosca, 9 agosto 1975)
Testo di Sergio Trombetta da “Il vivace ottimismo del Concerto DSCH” (©Teatro alla Scala)
[…] Concerto DSCH è
una costruzione coreografica colma di suspense, un flusso continuo di danza
mutevole e che per le inattese soluzioni sorprende lo spettatore. […] lo
splendido Andante centrale è affidato a una coppia di danzatori principali,
accompagnati da altre tre coppie in secondo piano. […] La struttura generale
[…] è costituita da due ballerine e tre danzatori solisti che incontriamo nei
diversi episodi del primo movimento. Una ballerina e il suo partner sono la
coppia protagonista dell’Andante, come si diceva, mentre l’altra ballerina è
impegnata soltanto nel primo e terzo movimento (i due Allegri), da sola oppure
con altri due danzatori. Al centro, dunque, ecco una piccola love story per la
coppia principale. […] E poi il terzetto impegnato in numerosi tour de force. Concerto DSCH prende
il via con due ballerini impegnati in una danza brillante di fronte a un gruppo
di danzatori in calzamaglia arancione, che si muovono in cerchio rivolti verso
l’interno, a grappolo: quasi un gruppo di atleti. Nascondono una danzatrice
accovacciata e poi, quando la musica incomincia, la fanno apparire: come una
rosa che si schiude e lascia uscire una farfalla, che in questo caso si scatena
in un fuoco d’artificio di giri e salti. Quello che affascina invece nel pas
de deux dell’Andante centrale è nascosto nei dettagli, nei liftassolutamente
non portati ad altezze spettacolari, in altri lift dove la
ballerina esegue piccole e delicate batteries totalmente in
tempo con la musica. Nelle sezioni di gruppo s’intuisce l’esistenza di un mondo
comune, quasi una vita di società, un insieme di persone che sono qualche cosa
di più di semplici danzatori, ma non ancora personaggi con precise
caratteristiche. Il corpo di ballo non è semplicemente uno sfondo per i
solisti: sono compagni di danza. […]