Prima assoluta della nuova e più articolata versione
dell'opera per musica e film di Roberto Andò e Marco Betta, dal 24 al 27 ottobre.
Sul podio George Pehlivanian
(Foto di Lia Pasqualino) |
Giovedì 24
ottobre debutta al
Teatro Massimo una novità per Palermo: l’opera per musica e film di Roberto
Andò e Marco Betta “Sette storie
per lasciare il mondo” (repliche sino al 27 ottobre): “un'elegia del sonno
e della veglia” diretta da George Pehlivanian con la partecipazione
dell'attrice Donatella Finocchiaro, dei soprani Gabriella Costa e Maria Chiara
Pavone, dei Fratelli Mancuso (cantanti, compositori e polistrumentisti
siciliani, vincitori del premio per la miglior colonna sonora all'ultima Mostra
del Cinema di Venezia), del carrettiere Giovanni Di Salvo e del gruppo di
lamentatori Memento Domini.
Lo scenario è tutto siciliano, così come gli autori e
le immagini, per un’opera prodotta interamente dal Teatro Massimo che lo stesso
Andò definisce ispirata al ciclo di fotografie sul sonno di Ferdinando Scianna
(immagini che ritraggono uomini, donne, bambini sprofondati nel sonno e ripresi
in vari momenti e luoghi del mondo) che saranno esposte in teatro
contemporaneamente allo spettacolo. Alcuni dei dormienti di Scianna si
materializzano sulla scena come ricostruzioni tridimensionali o installazioni
viventi create da Giovanni Carluccio e disposte su un declivio racchiuso fra i
due grandi schermi sui quali avviene — sul proscenio e sullo sfondo — la
proiezione delle immagini.
Marco Betta descriveva così la prima versione
dell'opera al debutto nel 2006 al Bellini di Catania: “Una sinfonia di
suoni e voci divisa in un’Ouverture e sette movimenti, talvolta preceduti da
brevi Interludi affidati al violino e alla viola solisti. Tutta la
partitura è costruita come un mosaico intorno ai film e alle apparizioni sonore
degli artisti popolari, ultimi reperti di un mondo destinato a sparire del
tutto”.
“L’opera” – spiega Dario Oliveri nel programma di sala
- “è una costellazione di sette scene (o storie) scandite da altrettante
epigrafi letterarie: ogni episodio è diversamente caratterizzato da un punto di
vista compositivo e tende a focalizzare un particolare aspetto del quadro d’insieme.
Per quanto riguarda l’organico strumentale, la partitura prevede una normale
orchestra sinfonica, con l’aggiunta di voci campionate ed elaborazione del
suono in tempo reale. Assai variegato e tendente a raccogliere le suggestioni
di un esplicito rapporto fra repertorio colto e popolare, fra musica scritta e
d'improvvisazione, appare invece l'organico vocale, che oltre a soprano, voce
femminile e coro misto (dietro le quinte) vede anche la presenza di un
carrettiere, del Coro delle Confraternite del Venerdì Santo di Mussomeli e di
una voce recitante, che si propone sin dall'inizio come una "guida"
nel labirinto dell'opera, di cui osserva e commenta - come dall'esterno - i
percorsi. Cruciale è infine l'apporto di vari cantori e musicisti della
tradizione popolare siciliana e soprattutto dei Fratelli Mancuso, due
straordinari cantanti, compositori e polistrumentisti originari di Sutera, in
provincia di Caltanissetta, che interagiscono creativamente con la musica di
Marco Betta e sono dunque protagonisti di alcuni fra i momenti più intensi ed
espressivi dello spettacolo”.
“Di tutte le possibili cronache” – sottolinea Andò
nell'introduzione al libretto – “quella del sonno è una delle più paradossali,
proiettata com’è, non senza un certo stupore, sul nostro consueto, meritato,
assentarci dal mondo. Non c’è nulla di più misterioso del volto di una donna o
di un uomo che dorme, nulla di più misterioso del patto che ci lega al mondo
quando chiudiamo gli occhi. Nulla di più privato e nulla di più pubblico del
nostro andirivieni, lento e sfumato, dalla veglia al sonno. Ho voluto mettere
in relazione il dormire con il fatto che ogni tanto qualcuno ci ricorda che si
può sparire senza lasciare tracce. Una tentazione che il più delle volte
rappresenta un giudizio morale, altre volte il desiderio di rinascere. Il fatto
che ogni tanto qualcuno sparisca e da assente continui a dialogare con chi
resta lo considero, con il sonno, uno dei più attendibili diagrammi morali
della Sicilia. Questo è vero sia nel caso si sparisca per scelta, sia che si
scompaia inghiottiti da un piano criminoso ordito da persone, o mafie, che
agiscono nell’ombra. Probabilmente il sonno è una prova generale di una
più definitiva sparizione, o forse è l’esatto contrario, la misura di eternità
che ci è stata affidata. Forse sparire è un gesto morale, ma può essere
altrettanto attendibile considerarlo una ulteriore declinazione della
vigliaccheria. Come d’altronde il sonno”.
“Il testo ideato da Roberto Andò – spiega ancora
Oliveri - “non può considerarsi un libretto in senso tradizionale, data la
rinuncia alla "trama" e la totale assenza di dialogo/recitativo, ma
soprattutto per il carattere più che altro evocativo, direi quasi
"saggistico" dello spettacolo. Inoltre, l'autore alterna testi
originali e frammenti poetici o in prosa di altri autori, muovendosi sulla
linea di confine con il teatro di parola e conferendo al suo lavoro il tratto
tipicamente post-moderno di un affascinate montaggio o collage di
elementi”.
Biglietti: da euro 15 a euro 125, in vendita
presso il botteghino del Teatro (aperto da martedì a domenica ore 9.30 - 17,
tel. 0916053580 / fax 0916053391 / [email protected]), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in
tutta Italia del circuito Amit-Vivaticket. Informazioni e prevendita 800 907080
(tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17). Teatro Massimo – piazza Verdi 1
– 90138 Palermo.
24 - 27 ottobre
Sette storie per lasciare il mondo
Opera per musica e film di Roberto Andò e Marco Betta
Libretto di Roberto Andò
Musica di Marco Betta
Editore: Casa Ricordi srl, Milano
Direttore George Pehlivanian
Regia Roberto Andò
Scene, costumi e luci Gianni Carluccio
Regia video Luca Scarzella
Ingegnere del suono Giuseppe Rapisarda
Assistente te alla regia e casting Chiara Agnello
Assistente video Michele Innocente
Interpreti
Soprano Gabriella Costa
Soprano Maria Chiara Pavone
Voce recitante Donatella Finocchiaro
Voci e strumenti Fratelli Mancuso
Carrettiere Giovanni Di Salvo
Lamentatori Memento Domini
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Maestro del Coro Piero Monti
Nuovo allestimento del Teatro Massimo
Prima rappresentazione assoluta della nuova versione
Giovedì 24
ottobre, ore 18:30 Turno Prime
Venerdì 25
ottobre, ore 18:30 Turno C
Sabato 26
ottobre, ore 16:00 Turno B
Sabato 26
ottobre, ore 20:30 Turno F
Domenica 27
ottobre, ore 17:30 Turno D
(comunicato
stampa)